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Ciò che non vedi nei tg

Wolv

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Un bell'articolo di Repubblica:
http://www.youtube.com/watch?v=3Xb653u3O78
... quando gli animi si accendono e le masse si muovono è un po' tardi per le promesse, bisognerebbe pensarci prima, prima di portare le persone ad essere disperate e con l'animo carico di rancore... speriamo di non arrivarci anche noi e che le cose cambino prima...possibile?
 

blueschato

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Questa è veramente una notizia che non avrei mai voluto leggere.....
grandissimi figli di puttana rotti in culo,non so se vi rendete conto cosa significherà per noi....

ERBE MEDICINALI ILLEGALI IN EUROPA DAL 1 APRILE 2011.....
http://scienzamarcia.blogspot.com/2010/09/le-erbe-medicinali-illegali-in-europa.html



Grande Bad,avevo già segnalato la notizia qualche mese fa,ma è opportuno ricordarla,grazie per il contributo su questo thread.Credo tutti noi ci rendiamo conto cosa significhi questo......maledetti porci!!!


Wolv......hahahah il link rimanda al grande Lebowski,non credo sia stato ciò che volevi postare.
 

BadSeed

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Grande Bad,avevo già segnalato la notizia qualche mese fa,ma è opportuno ricordarla,grazie per il contributo su questo thread.Credo tutti noi ci rendiamo conto cosa significhi questo......maledetti porci!!!


Wolv......hahahah il link rimanda al grande Lebowski,non credo sia stato ciò che volevi postare.

D'ho , scusami non l'avevo vista =( e dire che seguo questo thread , bhe con l'occasione pubblico altre due cose carine =)

Bicicletta in canapa e bamboo

E un progetto, che non so come prendere se non con il solito scetticismo, di sinistra e libertà

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tZè tZè

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Beh, vediamola in ogni caso come un punto a favore della causa, almeno qualcuno propone qualcosa di diverso rispetto alla criminalizzazione...
Un bel 3d in generale questo! Quando mi perdo qualche notizia interessante me la ritrovo puntualmente qui, altro che TG... :)
 

Wolv

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:muahaha: troppi input e output e vado in mona.... e ora come lo ritrovo l'articolo di Repubblica?! Doh
...comunque già quel tassare mi manda in mona, detto questo non credo che succederà mai, ma resta una cosa importante perchè potrebbe essere la volta buona che qualcuno parli bene della nostra amata erba... chissà!
 

BadSeed

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Marijuana: l’eterno nemico
preso da legalizziamolacanapa.org

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Dal primo gennaio si sono moltiplicate le notizie di retate dei reparti antidroga delle Forze dell’Ordine: sequestri per migliaia di euro, arresti, processi per direttissima. Addirittura controlli serrati sul servizio postale nazionale. In tutt’Italia stiamo assistendo ad una stretta dello Stato sul parallelo mondo metropolitano della droga: decine di pusher arrestati (la maggior parte di cui stranieri) e decine di cittadini affidati alle cure part-time dei Sert (non senza aver passato qualche notte in gattabuia).

Milano, Padova, Roma, Bologna, Firenze, in tutte le città d’Italia c’è un livello di attenzione maggiore rispetto al solito, ogni giorno devono comparire notizie di sequestri, blitz. Il 20 gennaio scorso il Sottosegretario Giovanardi ha presentato al pubblico la strategia 2010-2013 per la lotta alla droga, incentrando la presentazione soprattutto sui danni derivanti dalla cannabis.

Parlare di droga, nell’Italia di oggi, è relativamente semplice: l’istituzione delle ormai famose tabelle tossicologiche, fortemente volute da Fini e dallo stesso Giovanardi nell’impianto dell’attuale legislatura sulle droghe, ha de facto azzerato le differenze tossicologiche e farmacologiche tra le sostanze inserite in tali tabelle.

Parlare di “sostanza”, termine generico che in un discorso adotta un significato camaleontico, e di “danno” che tale sostanza può fare, nella legislazione piatta vigente, allontana semplicemente il cittadino, ed il consumatore di droga, dal mondo reale. Giovanardi ha presentato, congiuntamente al Piano per la lotta alla droga, un dossier estremamente interessante, con l’obiettivo di dimostrare scientificamente i danni cerebrali che la marijuana provoca, che sarebbero pari a quelli che può provocare l’alcol (ci si continua a chiedere, tuttavia, perchè quest’ultimo sia legale e la cannabis no).

La specificità di talune osservazioni come “la marijuana danneggia il cervello” e “le sostanze inibiscono le sinapsi” fanno parte del meraviglioso circolo del raggiro verbale. Si parla si marijuana dannosa, in generale, e di non meglio precisate “sostanze” quando l’argomento diventa specifico. Ma ha un senso scientifico tutto questo?

Il dossier presentato dal Sottosegretario è parzialmente vero, letto superficialmente, ma ipocrita e fasullo se letto con attenzione: la ricerca si concentra su soggetti under 21 che, datasi l’età (e quindi la fase di sviluppo del cervello non ancora completata) non possono essere considerati universalmente attendibili: è ovvio che un soggetto così giovane, se facesse a meno di canne e Campari, si garantirebbe uno sviluppo più “sicuro”, ma la tossicità che alcol e THC hanno su un adolescente non ha la stessa incidenza di quella che ha su un soggetto adulto.

Nel dossier non si entra mai nello specifico di come la marijuana, ed il suo principio attivo il THC, faccia male al cervello di un adulto. Si parla, nuovamente, di dipendenza dalla marijuana, un discorso che si credeva superato: se il THC, com’è vero, provoca rilassatezza, benessere, distacco dalla realtà, loquacità (agendo sui neurotrasmettitori cerebrali), è dunque normale che l’individuo tenda a ripetere i comportamenti piacevoli. Questo innesca un meccanismo simile a quello della dipendenza psicologica, ma esente da astinenza, tolleranza e craving.

Posta tuttavia una vera intenzione istituzionale di lotta alla droga, i fatti sembrano smentire questa cultura proibizionista, o forse sarebbe meglio dire, a questo punto, negazionista: settimana scorsa è stata depositata un’interrogazione urgente ai ministri di Giustizia e Sanità, firmata da Rita Bernardini e molti parlamentari radicali: quali strategia adotta il governo per sostenere chi si impegna direttamente e quotidianamente contro questo dramma?

La domanda sorge spontanea dopo che il Presidente del centro tossicologico Villa Maraini di Roma, Massimo Barra, ha denunciato una situazione economica disastrosa: “Non abbiamo nemmeno più soldi per il metadone”; questo in una situazione sociale capitolina certamente preoccupante: si stima che siano circa 30mila i tossicodipendenti da eroina e cocaina all’ultimo stadio, e oltre 100mila gli “sniffatori” occasionali.

E poi c’è il mare di anime nel buio, che non si possono contare. Quello che la lotta alla droga di Giovanardi fa è criminalizzare il consumatore di cannabis e dimenticare quello di eroina (sempre più in fase crescente) e cocaina. Gli arresti e il vago controllo sociale servono solo a far sentire la presenza di uno Stato che, nel concreto, non fa nulla salvo commissionare dossier di dubbia attendibilità.
 
F

fasafasa

Grazie per avermi spostato il post bad, non avevo visto quanto si era evoluto questo 3d!
A proposito di Vendola, ma cos'è sta storia del LEGALIZZIAMO E TASSIAMO?? ho cercato pure sul web, ma oltre ad aver trovato la vecchia notizia della puglia che dice si alla mj ad uso terapeutico, non ho trovato altro...

E i radicali porca la miseria spingono ancora su questo versante oppure aspettano di morire?

il tv o sui giornali vedo solo qualche pubblicità ma nessun discorso meritevole di attenzione
 

blueschato

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I poveri del mondo ringraziano: il viaggio del Papa pagato con i soldi degli aiuti


Alla faccia della Chiesa dei poveri. Avevano fatto un certo scalpore, al tempo della
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visita pastorale di Benedetto XVI, la polemica sui costi dell’evento. Ed ora si scopre, grazie ad un’inchiesta privatissima del Parlamento inglese, che parte dei fondi che il governo di sua maestà ha utilizzato per finanziare la visita provenivano dal bilancio del DFID, il dipartimento inglese degli aiuti al terzo mondo.
10 MILIONI DI STERLINE – Non è la prima volta che si sono sollevati dubbi sull’immensa mole di sterline che il tesoro di Sua Maestà ha destinato alla visita papale. Stime parlano di 10 milioni di sterline complessive di stanziamento, e notizie avevano già evidenziato come la provenienza di tali fondi fosse tutt’altro che libera.
La visita in Gran Bretagna del Papa è costata 10 milioni di sterline. 3,7 sarebbero costi iscritti nei bilanci ambientali ed energetici. E’ quanto quanto si evince – dice il Guardian – dai documenti dei sei dipartimenti governativi che si sono spartiti le spese per l’evento che ha visto come protagonista il Pontefice. Si parla di ripercussione sulla battaglia per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica e sottolineano i danni per il Department of energy and Climate Change (EPA), che negli ultimi tempi sta lottando per la sua sopravvivenza.
 

blueschato

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Rifiuti tossici italiani in Turchia


Barile AGIP sulle coste del Mar Nero (foto di Gianni Lannes)

Le correnti del Mar Nero giocano brutti scherzi alla Turchia. Quasi ogni mese, infatti, decine di barili metallici sbarcano nottetempo ma anche in pieno giorno sulla costa settentrionale, da Istanbul a Rize. Di che si tratta? La lettera ‘R’ stampigliata sui bidoni e le etichette con le indicazioni di stoccaggio, indica la presenza all’interno di rifiuti tossici prodotti in Italia, Francia e Germania. Numerosi fusti ritrovati sulle spiagge presentano dei grandi fori: i buchi assicurano un affondamento più repentino.
Una beffa del destino? Le scorie clandestine identificate -attualmente circa 12 mila fusti, pari a 2.100 tonnellate di spazzatura chimica a caccia di regolarizzazione- appartengono, oltre che a una serie di piccole e medie aziende industriali italiane, all’Acna di Cengio e all’Agip Covengas S.p.a. Anche la francese Rhône Poulenc occulta la sua parte di rifiuti pericolosi, in buona compagnia della tedesca Hoechst (co- fondatrice dell’IG Farben: famigerata produttrice del gas Zykon B, usato dai nazisti per lo sterminio), accorpata in Sanofi-Aventis.
Un momento dello stoccaggio dei rifiuti tossici in Turchia (foto di Gianni Lannes)

Copia della documentazione relativa alle scorie è stata inviata al Governo italiano fin dal 1989. Il Ministero dell’Ambiente turco aveva anche analizzato gli ennesimi campioni, scovando «un numero elevato di composti tossici e pericolosi, compresi i derivati del pesticida DDT, altri composti organici a base di cloro, solventi, idrocarburi alifatici ed aromatici, granuli di carbonio e residui di polimeri e vernici». Greenpeace ha raccolto altro materiale sui litorali nel quale ha riscontrato oltretutto «organoclorurati, clorobenzeni, composti volatili» e ben «9 metalli pesanti, tra cui il mercurio». Insomma: sostanze altamente tossiche, infiammabili, persistenti e bioaccumulabili. “La pericolosità dei composti identificati è tale da poter danneggiare tutti gli organi e sistemi del corpo umano, come il fegato, i reni, i polmoni, gli occhi, la pelle, il sistema circolatorio, immunitario, endocrino e riproduttivo” avverte il dottor Wahid Labid di Greenpeace International. Particolarmente esposti a questi composti, alcuni mutageni o sospetti cancerogeni per gli animali e l’uomo, sono il feto ed i bambini.



Un membro del Parlamento turco, Musa Uzunkaya, in un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente, aveva sintetizzato così le condizioni di salute della popolazione locale e lo stato ambientale: «Nella regione in cui sono stati stoccati i barili, i decessi causati da forme tumorali sono aumentati, le acque di falda sono state inquinate, la produzione agricola è diminuita, i casi di morte per ragioni sconosciute sono aumentati fra gli animali selvatici, ed infine, come conseguenza ovvia, il numero dei turisti in visita alla regione è diminuito negli ultimi anni».
Manifestazioni in Turchia contro i rifiuti tossici europei (foto di Gianni Lannes)

Dopo una serie di manifestazioni locali di protesta, due vittime conclamate dell’inquinamento, le signore Hale Ozen da Sinop e Nuriye Kazaner da Izmit, avevano lanciato un appello inascoltato al nostro Paese: «chiediamo all’Italia di risolvere presto la situazione». Anche l’autorevole ecologista Banu Dokmecibasi di Greenpeace è sintonizzato sulla medesima lunghezza d’onda: “Queste persone sono esseri umani come gli italiani”.
Da ben 8 anni i “guerrieri dell’arcobaleno” chiedono inascoltati ai vari Governi dello Stivale di «riportare in Italia i rifiuti tossici e di bonificare i siti contaminati». Sembrava fatta. Il 9 luglio 2003, un comunicato del ministero dell’Ambiente italiano, recitava testualmente: «Il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio italiano Altero Matteoli ha incontrato infatti oggi ad Ankara il Ministro della Tutela dell’Ambiente e delle Risorse Forestali turco Osnam Pepe. “L’Italia – ha detto Matteoli – collaborerà sul piano economico e tecnico allo smaltimento di questi rifiuti. Tale sforzo congiunto dovrà aprire la via di una agenda più ampia di collaborazione ambientale duratura con la Turchia. Il problema dei rifiuti tossici scaricati sulle coste turche va avanti da troppi anni”».
A tutt’oggi, quali provvedimenti concreti sono stati adottati? Nulla assoluto sul fronte tricolore. Il Governo italiano, nonostante le evidenze, non ha ancora voluto assumersi la responsabilità di questo caso. Le autorità turche hanno deciso di stoccare i barili nella zona del ritrovamento: nel villaggio di Alacam in territorio di Samsun è stato costruito un magazzino temporaneo, mentre nel villaggio di Soguksu a Sinop è stata modificata una vecchia gendarmeria. In entrambi i casi, i magazzini non sono spazi idonei allo stoccaggio dei rifiuti pericolosi. Infatti, nel corso degli anni, le condizioni dei “depositi” sono andate peggiorando ed i barili hanno iniziato a perdere il loro micidiale contenuto, contaminando l’ambiente circostante e determinando un impatto sulle comunità locali, costrette a vivere in habitat malsani.
Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi con il Primo Ministro Recep Tayyip Erdogan

La Turchia non possiede il know-how e le risorse economiche per far fronte all’emergenza in condizioni di massima sicurezza ambientale e sanitaria ed è quindi necessario che i rifiuti tornino in Italia dove sono stati prodotti”, chiede Greenpeace Italia “Occorre porre fine ad una vicenda di estrema attualità per le popolazioni che sono costrette a vivere in ambienti a rischio.Al governo italiano si chiede di riportare in patria i barili contenenti rifiuti industriali pericolosi trovati sulla costa turca e di provvedere alla bonifica delle aree contaminate circostanti ai siti di stoccaggio di Sinop e Samsun. Ed inoltre, di ratificare il Protocollo sul trasporto transfrontaliero di rifiuti nella regione Mediterranea. Al governo turco chiediamo di adottare ogni strumento diplomatico e legale per far sì che ciò avvenga al più presto”. Le acque del Mar Nero impiegano 140 anni per il ricambio, ma nel frattempo, le scorie industriali Made in Italy, ma non esclusivamente, seguitano a sbarcare in Turchia illegalmente.

ROTTE FANTASMA
Chi ha occultato in fondo a un mare chiuso questo cocktail di veleni tossici? Alla fine degli anni ’80, il sostituto procuratore della Repubblica di Venezia, Ivano Nelson Salvarani, avvia un’inchiesta da cui emerge che i rifiuti erano stati spediti dalla società P.E.I. Piattaforma Ecologica Industriale Srl di Venezia e dalla Sirteco Italia Srl di Agrate Brianza al porto di Sulina. Dalla Romania furono nuovamente imbarcati per essere gettati in mare.Due imbarcazioni furono coinvolte nel traffico dei rifiuti tossici, la ‘Akbay I’ e la ‘Corina’, entrambe impiegate dalla stessa compagnia di navigazione la Oztrans Denizcilik ve Ticaret A. La ‘Corina’ rimase nel porto di Chioggia fra il 13 febbraio e il 4 aprile 1987, giorno in cui lasciò l’Italia. La nave raggiunse la Romania l’11 aprile. Il 16 aprile del 1987, la Kimika ICE di Bucarest dichiarò che tutti i rifiuti erano stati scaricati e distrutti secondo le disposizioni vigenti in Romania: soli 5 giorni per concludere l’operazione. La ‘Akbay I’ imbarcò il carico il 17 aprile 1987 dal porto di Marina di Carrara. Dopo nove giorni di navigazione, arrivò al porto di Sulina ed il 2 maggio finì di scaricare le 828 tonnellate di rifiuti industriali.
La compagnia Sirteco Italia s.r.l. impiegava imbarcazioni come la ‘Akbay I’, la ‘Corina’ e altre, per esportare rifiuti industriali di origine italiana verso il porto franco di Sulina. Questi rifiuti venivano stoccati in via provvisoria nei magazzini portuali con accordi illegali tra compagnie straniere e le autorità portuali e poi affondati nel Mar Nero. Secondo il capitano turco, Mustafa Aygor, imbarcato nella nave ‘Faz 1 Mete’, “fra giugno e luglio 1988 furono caricati sulla nave turca ‘Munzur’ ormeggiata nel porto di Sulina dei barili siglati con la lettera ‘R’. In quell’occasione parteciparono anche chimici italiani come supervisori delle operazioni di carico”.
Nel giugno del 1988 rappresentanti dell’associazione ecologista francese Robin de Bois assistettero a delle operazioni di carico di barili al porto di Sulina. Secondo la documentazione in loro possesso, «la nave ‘Munzur’ lasciò Istanbul il 3 giugno 1988 diretta a Galatz, porto sul delta del Danubio che esercita potere amministrativo su quello di Sulina. Quindi, dal 25 giugno al 7 luglio, la Munzur rimase ormeggiata a Ere Li, la più profonda baia marina lungo la costa turca del Mar Nero, per poi arrivare il 28 luglio in Romania dopo essere ripassata da Istanbul». Singolare coincidenza: il primo spiaggiamento di barili sulle coste turche risale all’agosto 1988.
L’inchiesta giudiziaria condotta a Venezia rivelò che la Sirteco Italia s.r.l. di Agrate Brianza (in liquidazione dal 2 ottobre 1989) aveva raccolto e trasportato i rifiuti tossici sversati nel Mar Nero. Ulteriori indagini dimostrarono il coinvolgimento di un’altra società, la P.E.I. Piattaforma Ecologica Italiana s.r.l. di Venezia, anche se il suo presidente Jeroncich Gianfranco dichiarò di «non essere direttamente coinvolto nella vicenda in quanto la sua società aveva solo stoccato i rifiuti per poi consegnarli ai camion della Sirteco».
Nel marzo del 1987, la Sirteco presentò all’amministrazione provinciale di Massa Carrara e alla regione Toscana la documentazione relativa al trasporto di rifiuti tossici industriali di origine italiana verso la Romania, avendo stipulato un contratto con la Kimica ICE. Il carico doveva arrivare al porto franco di Sulina per essere depositato provvisoriamente in un’area appositamente adibita di 150 mila metri quadrati, con capacità di stoccaggio per 300 mila tonnellate di rifiuti all’anno. In seguito il carico avrebbe dovuto essere incenerito o conferito in discariche. Si trattava di una finzione: né le Autorità portuali di Sulina né la Kimika ICE, e tantomeno la Sirteco, erano nella condizione di poter adempiere a questi obblighi. Il gruppo Robin de Bois, durante un sopralluogo dell’area in questione, poté constatare che «le condizioni dell’area erano del tutto insufficienti a garantire le misure di sicurezza anche nel solo caso di stoccaggio provvisorio». Inoltre, il porto di Sulina non era autorizzato a questo tipo di attività, né vi erano localizzati impianti di incenerimento o altre forme di smaltimento. Il carico della ‘Corina’ consisteva in circa diecimila fusti contenenti 2.500 tonnellate di rifiuti provenienti da diverse ditte del Nord Italia. Le operazioni di carico sulla ‘Corina’ furono interrotte dai portuali per la pericolosità del contenuto dei barili, ed inoltre il pretore di Chioggia, E. Ciampiglia, bloccò la nave per irregolarità nella documentazione dei camion impiegati nel trasporto. La ‘Corina’ rimase sotto sequestro per circa un mese. Infine, salpò da Chioggia il 4 aprile 1987 con circa un quinto del suo carico, ossia 580 tonnellate stivate in 2.796 fusti. I contenitori rimasti a terra furono successivamente trasportati su rete ferroviaria al porto di Marina di Carrara ed imbarcati su un’altra nave, la ‘Akbay I’, che lasciò l’Italia il 17 aprile 1987 ed arrivò a Sulina il 26 aprile.
La Kimika ICE di Bucarest ha operato attraverso una filiale nel Liechtenstein, la Chimica ICE, ed una in Svizzera, la Metrode Swiss Ltd., con cui la Sirteco stipulò contratti per l’invio di rifiuti tossici italiani in Romania. La Sirteco, rappresentante esclusivo per l’Italia della Kimika ICE di Bucarest, aveva stipulato contratti di smaltimento con varie industrie italiane produttrici di reflui tossico-nocivi. L’intermediario italiano si era impegnato a inviare 150 mila tonnellate annue di rifiuti industriali verso Sulina. Il contratto fra Kimika e Sirteco prevedeva un costo di smaltimento di circa 600 lire al chilo (un risparmio di circa 1500 lire per ogni chilogrammo di rifiuti industriali smaltiti regolarmente in Italia) per un ammontare complessivo di circa 100 miliardi di lire, pari a 50 milioni di euro.
Secondo un rapporto del 1990 dell’Agenzia Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP), la cifra complessiva dell’affare era di oltre un milione di franchi svizzeri.
In Romania, il caso del traffico di rifiuti italiani finì in tribunale. Il 16 luglio 1987, la magistratura rumena condannò alcuni dirigenti della Kimika ICE e tre direttori del porto di Sulina a pene detentive comprese tra gli 11 e i 18 anni per lo stoccaggio illegale di oltre 4000 tonnellate di rifiuti italiani. Tra gli arrestati compariva Micu Mikai, funzionario del porto di Sulina, che il 21 ottobre del 1986 aveva conferito alla Kimika ICE il certificato di garanzia per lo stoccaggio di rifiuti. Questo fu l’unico certificato ufficiale utilizzato dalla Sirteco per giustificare l’operazione di esportazione dei rifiuti. Il rappresentante della Kimika, Hugo Weinstein, fu condannato a 18 anni per aver concluso il contratto dopo aver ricevuto una somma considerevole di denaro da compagnie straniere. La corte sentenziò che «essi avevano commesso gravi crimini avendo violato le norme che proibiscono l’importazione di prodotti pericolosi o dannosi per la salute pubblica e per l’ambiente». Il presidente rumeno Nicolae Ceausescu, il cui governo fu rovesciato nel 1989, fece dimettere il presidente del Comitato di Pianificazione dello Stato, il ministro degli Affari Esteri ed il segretario di Stato per il loro coinvolgimento diretto. Altri funzionari dello Stato, fra cui anche il primo Ministro, furono richiamati per non aver tentato di prevenire l’accaduto. Elena Ceausescu, moglie del dittatore rumeno, era vice primo ministro e presidente del Consiglio Nazionale per le Scienze e la Tecnologia. Inoltre è stata l’artefice dello sviluppo dell’industria petrolchimica della Romania ed ebbe un ruolo attivo e di controllo sulla Kimika ICE di Bucarest, ma a differenza di altri, rimase fuori dallo scandalo. La ‘Akbay I’ non fu più trovata e si ritiene che sia stata affondata. In barba alla salute dei cittadini turchi, il caso è stato risolto per via diplomatica tra i ministeri degli Affari Esteri di entrambe le nazioni per non creare tensioni: la Turchia non vuole compromettere le relazioni con l’Italia, su cui fa affidamento per accedere all’Unione Europea.
 

BadSeed

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Un articolo che va letto e fa capire perchè ad oggi anche i consumatori di canapa finisco al ser.t . Per chi non ha voglia di consultarlo tutto, leggete solo il grassetto.

Giovanardi: conflitto d’interessi?

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Ci sono state segnalate alcune questioni (che definiremmo anomalie o addirittura conflitto di interessi, qualora vengano confermate), relative alle mansioni più o meno istituzionali e alla connessione tra cariche governative e strutture assistenziali, dei gemelli Daniele e Carlo Giovanardi.

Daniele Giovanardi fino al 2002 era a capo della Croce Rossa, che a Roma ha la comunità per il recupero dalle tossicodipendenze di Villa Maraini, poi è passato a dirigere “Le Misericordie”, che proprio nel 2002 ottennero anche la gestione di alcuni Centri di Permanenza Temporanei.

In Emilia, il buon Samaritano Daniele è stato per anni, tra Croce Rossa, Ospedali, pronti soccorso e Misericordie, a strettissimo contatto con le comunità convenzionate.

Ma dopo qualche anno di attività e di lucrosi affari, ai fratelli Giovanardi deve essere sembrato un incubo il calo di soggetti che si rivolgevano alle Comunità, vista la decrescita dei consumi di eroina.

Bisognava trovare nuovi clienti per le quelle strutture, nuovi tossicodipendenti!

Et voilà! “…clienti trovati, basta mettere in mezzo alle fasce da curare, anche i fumatori di cannabis” devono essersi detto i due amabili gemelli …e così probabilmente nacque la geniale idea della 49/06 con la complicità della destra assatanata di vendetta e capeggiata da Gianfranco Fini.

Ora “Le Misericordie” di Daniele si sono specializzate in gestione di comunità per la detenzione e identificazione di immigrati, un’altro bel canale fonte di profitti certi e continui, mentre il fratello Carlo può continuare a difendere gli interessi economici delle comunità di recupero per tossicodipendenti più liberamente, con la incommensurabile gratitudine della Chiesa e dei suoi discutibili collaboratori come Muccioli o Don Gelmini.

In questo panorama abbastanza inquietante il risultato è che il business sull’aumento di fatturato e di clienti per le comunità è un fatto reale, come lo sono i dati del DpA che parlano di “migliaia di tossicodipendenti da cannabis che chiedono trattamento”, dati utilissimi per le attuali campagne terroristiche del Dipartimento Politiche Antidroga.

Ma la verità è che alcuni operatori di Sert e comunità affermano che non saprebbero proprio quale trattamento imporre ai consumatori beccati con cannabis che si ritrovano a dover aiutare nella “disintossicazione”.
L’anno scorso si parlava di terapia antagonista del sistema cannabinoide (Rimobanant) da utilizzarsi come vaccino e “antaxone della cannabis”, poi, per fortuna, dopo i primi casi di suicidio causati da questo farmaco creato come anoressizzante, non se ne parla più.


Noi abbiamo consultato questi siti e il dubbio ci è venuto:

http://impermanenza.ilcannocchiale.it/2009/11/09/giovanardi.html

http://www.meltingpot.org/articolo5110.html

http://noinonsiamocomplici.noblogs.org/post/2010/04/06/le-ricette-della-misericordia/

http://www.autistici.org/macerie/?p=27975

http://www.ilmucchio.net/showthread.php?t=6964

http://www.carta.org/campagne/migranti/cpt/11582

http://archiviostorico.corriere.it/2005/ottobre/08/Droga_torna_modica_quantita__co_9_051008144.shtml

Fonte : legalizziamolacanapa.org
 

blueschato

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Cacchio!Non ne bastava uno.......due addirittura sono i giovinardi!!!Minchia!!Questa proprio non la sapevo.......che tristezza!!
 

Wolv

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Bad non ho avuto per ora il tempo di leggerli tutti... ma complimenti davvero per la segnalazione...spero quasi che non sia vero per il voltastomaco ulteriore che mi sta dando!
:wave:
 

BadSeed

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Governo USA Ammette: Il Fluoro Fa Male

Il fluoro è contenuto in:
dentifrici
chewingum
medicinali
fertilizzanti
bevande gassate (coca cola - pepsi etc…)
te in bottiglia o lattina
gatorade
bastoncini di pesce (meccanicamente disossati)
bastoncini di pollo (meccanicamente disossati)
alcuni vini
alcune birre
cibi cucinati in contenitori col fondo in teflon
alcuni sali da cucina fluorati
alcuni tipi di anestetici (Enflurane, Isoflurane & Sevoflurane)
sigarette

Da una segnalazione risulta anche l'acqua del rubinetto che viene aumentata di fluoro se non ne dovesse contenere abbastanza.

Spot shock, New York dichiara guerra allo zucchero




Riflessioni del Professor Gianluigi Gessa sulla Canapa

Il Professor Gian Luigi Gessa è docente di Neuropsicofarmacologia all’Università di Cagliari dove ha diretto per lungo tempo il Dipartimento di neuroscienze.

«Nel corso degli ultimi cento anni i governi di differenti nazioni hanno incaricato delle commissioni per stabilire i danni del consumo di marijuana sui consumatori e sulla società. Le conclusioni delle commissioni, a cominciare da quella indiana sulla cannabis del 1894 al più recente Cannabis 2002 dei Ministeri della Sanità di Belgio, Francia, Svizzera, Germania e Olanda, sono state che l’uso della marijuana non è un problema tanto grave da sottoporre a procedimenti penali le persone che ne facciano uso o la possiedano a tale scopo.»

(Gian Luigi Gessa, Quaderni della SIF, Società Italiana di Farmacologia pag.10 Vol.6 Ed.2006)

Il Professor Gian Luigi Gessa è docente di Neuropsicofarmacologia all’Università di Cagliari dove ha diretto per lungo tempo il Dipartimento di neuroscienze.
È il responsabile del gruppo italiano sullo studio delle dipendenze da droghe e da farmaci, dirigendo in materia anche gruppi di ricerca del CNR.

Per la sua attività di ricerca ha ricevuto dall’Accademia Nazionale dei Lincei il Premio Camillo Golgi.

Come ricercatore ha lavorato ai National Institutes of Health di Bethesda (Maryland), ed al Scripps Research Institute di La Jolla (California), successivamente e ritornato in Italia per divenire uno dei più autorevoli esperti nella ricerca neurofarmacologica.

Ulteriori informazioni: http://it.wikipedia.org/wiki/Gian_Luigi_Gessa

Vista la chiara e incontestabile osservazione del Prof. Gessa, possiamo dedurre come sia evidente che il proibizionismo mantenga il Potere e come qualsiasi Potere non possa far altro che mantenere in vita il proibizionismo per potersi alimentare!

Disgustoso e inaccettabile!

Riproponiamo altre considerazioni del Prof. Gessa, scaturite da un intervista, che anche se fatta qualche anno fa, non fanno altro che confermarci che la nostra lotta sarà anche dura e lunga, ma indispensabile per difendere la verità, la dignità e la libertà!

Oggi si sente dire che le droghe leggere sono pericolosissime quanto quelle pesanti, producono la stessa dipendenza. E’ così? Davvero la marijuana rende schiavi come l’eroina?

“La marijuana e l’hashish contengono una molecola dal nome impronunciabile, il tetraidrocannabinolo, corrispettivo della nicotina per il tabacco. Questa molecola in genere procura un senso di euforia e “dispercezioni” molto ben descritte da Baudelaire e tanti altri. Senz’altro agisce sul cervello e ne altera la normale attività, ma non produce danni fisici: l’accanimento con cui da sempre si cerca di dimostrarne la tossicità non ha portato finora a nulla. In altre parole, un fumatore di marijuana che ne abbia fatto uso anche per decenni in modo costante e smetta all’improvviso non avrà pregiudicato la sua salute fisica né presenterà quella che si definisce una sindrome di astinenza.“

E’ giusto allora che i genitori siano molto allarmati?

“Molto allarmati? Ma no. In America dicono “Sai, tuo figlio non fuma!”, e il genitore di quel ragazzo si preoccupa, pensa: qui c’è qualcosa che non va. Io dico: nessun grave allarme, solo un po’ di attenzione. E sopra i diciott’anni, non mi preoccuperei più di tanto“.

Ma la marijuana e l’hashish non producono comunque una qualche dipendenza psicologica?

“Vede, la distinzione apparentemente semplice tra dipendenza fisica e psicologica è una faccenda molto complessa, apre un mondo, per decenni ha intrigato schiere di ricercatori. Quelli che parlano di dipendenza psicologica dicono: si tratta di una dipendenza sine materia, ma noi scienziati diciamo: in realtà non esiste dipendenza se non quella biologica.“

Da una ricerca dell’Eurispes, condotta in collaborazione con la comunità di San Patrignano, si ricava che le droghe leggere sono un “ponte di passaggio” per quelle pesanti e, nel 23 per cento dei casi, provocano episodi psicotici. Lei che ne dice?

“E’ uno studio scientificamente indecente, questo è il mio commento. Chi fa uso di eroina ha anche fumato erba? Io dico di sì nel 99 per cento dei casi, ma questo che dimostra? E’ come dire che il latte materno porta all’eroina, perché quelli che si bucano sono stati allattati dalla mamma. Solo dieci su mille fumatori “passeranno” alle droghe pesanti, anche perché il mercato nero non aiuta a tenere distinte le sostanze”.

E gli episodi psicotici?

“Questa storia è proprio una balla. Se con le droghe leggere 23 persone su 100 avessero deliri e allucinazioni, nessuno fumerebbe, non crede? E invece fumano in tanti. La verità è un’altra, è che ci sono casi a rischio: alcuni hanno disturbi gravi delle psicosi, che le droghe leggere “slatentizzano”, e fanno affiorare in modo a volte dirompente. Questo è un problema serio, anche per gli adulti ovviamente, ma senza invertire cause ed effetti, non si diventa schizofrenici con la marijuana, ma alcuni fumatori fanno la brutta scoperta di esserlo“.

Questa mattina (07/02/2011) abbiamo avuto un incontro con il Professor Gianluigi Gessa, presso il Dipartimento di Neuroscienze dell’università di Cagliari. Stiamo predisponendo un’intervista video, che metteremo successivamente in onda, sia in questo sito, che in altri contesti.


Legalizziamolacanapa.org Team

Buon forum

Le vere droghe sono quelle legali.
 

blueschato

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Beh apprezzo molto queste iniziative da parte degli usa,mi danno un barlume di speranza che qualcosa inizi a muoversi.

Da noi invece a quanto pare la situazione non cambia......anzi....
ancora questa palla dell'influenza suina.......senza scrupoli!!!
Influenza suina: la moglie del ministro Sacconi fornirà il vaccino


sacconi.jpg

«Caro Berlusconi, chiedi cosa fa la moglie di Sacconi»; era il titolo di editoriale uscito il 30 gennaio scorso. Il giornalista faceva notare al premier un enorme conflitto di interessi presente nel suo attuale esecutivo: «Si dà infatti il caso che Sacconi sia coniugato con una donna talmente in gamba (Enrica Giorgetti n.d.r.) da essere stata assunta alla direzione generale di Farmindustria. Anche chi non ha dimestichezza con certi affari comprende che siamo di fronte a un gigantesco conflitto di interessi; il responsabile del dicastero (sia pure tramite il sottosegretario Fazio) controlla la Salute pubblica, e sua moglie è al vertice non di un’azienda di elettrodomestici ma bensì di un colosso farmaceutico che, come dice la parola stessa, si occupa di farmaci».

Si potrebbe pensare alla solita stampa “di sinistra” o comunque schierata, che tenta di far emergere uno dei tanti problemi dell’attuale governo, ma purtroppo in questo caso non è cosi. L’editoriale uscì sul quotidino “Libero“, scritto del suo direttore , Vittorio Feltri. Il giornalista, sicuramente una delle penne meno “bolsceviche” della stampa nostrana, sembrò prevedere quello che sarebbe successo pochi mesi dopo. Infatti, il 22 luglio scorso il Ministro Sacconi ha annunciato un piano di vaccinazioni gratuite in merito alla probabile diffusione del virus dell’ A/H1N1 (conosciuto erroneamente come influenza suina) anche nel nostro paese:

«Si sta considerando di vaccinare contro la nuova influenza anche la fascia di popolazione pari a 15,4 milioni di soggetti tra i 2 e i 27 anni, da gennaio 2010. Un ciclo vaccinale è costituito da due dosi di vaccino e, pertanto, verranno acquisite 48 mln di dosi di vaccino pandemico».

L’acquisto di 48 milioni di vaccini sarà una spesa non indifferente per le già malandate casse dello stato e addirittura probabilmente inutile, come ci spiega il farmacologo Silvio Garattini:

«Se il virus A/H1N1 della nuova influenza non muterà, acquisendo dunque una maggiore virulenza rispetto allo stato attuale, la vaccinazione di massa annunciata dal governo italiano e da quelli di molti altri paesi non è necessaria».

Garattini vede con perplessità questa “corsa al vaccino” e senza mezze parole spiega che «c’é, certamente, una grande pressione da parte delle industrie, che da tale corsa trarranno molte risorse economiche». Il direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri” di Milano invita anche a riportare l’attenzione sulle altre tragedie sanitarie in atto come l’Aids e la malaria, ultimamente sovrastate mediaticamente dalla A/H1N1.

Il farmacologo continua spiegando che questo virus ha una virulenza mite e che il pericolo é per quelle persone che vengono dalle zone colpite. Aggiunge in oltre che i farmaci antivirali utilizzabili avrebbero un basso impatto sul totale decorre della malattia, creando invece il problema degli effetti collaterali dati dal farmaco, al punto di definire la sua assunzine «non un grande affare». Se il piano di vaccinazione invece verrà predisposto, come annunciato , potrebbe diventare realmente un grande affare, ma sicuramente non così reale per cittadini quanto per la moglie di Sacconi e le aziende della Farmindustria.
 

BadSeed

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Supersoldati elettronicamente comandati

http://www.paolodorigo.it/DELGADOOVVEROLASCIENZACOMENAZISMO.htm

Tutti gli sms di Sara Tommasi a Silvio Berlusconi



La proposta del trota.
Ogni ufficio, ogni sede, ogni locale della Regione Lombardia abbia un crocifisso o un'altra immagine simbolo (madonna, santi patroni...) della religione cattolica. E' questo il progetto di legge depositato in commissione cultura al Pirellone da Renzo Bossi, il figlio del Senatùr, che è il relatore incaricato di portarne avanti l'iter legislativo.
Come spiega Andrea Senesi sul Corriere della Sera, l'idea del leghista è quella di evidenziare come, in un momento in cui l'identità dei popoli è minacciata da integralismi e globalizzazione, il crocifisso rappresenti un simbolo tradizionale europeo, andando al di là del semplice valore religioso.
L'obbligo di esporlo, se passerà la proposta, sarà esteso a tutti gli immobili gestiti sia direttamente che assegnati in uso dalla Regione Lombardia, pena una multa tra i 120 e i 1200 euro.

renzo.jpg


Cibo spazzatura riduce il QI dei bambini
Studio inglese: troppi dolci e patatine fritte provocano danni alla capacità mentale



IPOTESI PER UN PROGETTO POLITICO

Chiediamo che venga rispettato il risultato del referendum del 1993 in merito alla legge sulle droghe e che abrogò il concetto di quantità minima e di ricovero coatto e chiediamo che si vada oltre legalizzando la coltivazione di canapa per uso personale.

Siamo anche persone che abbiamo una visione del mondo, delle proposte da fare, delle critiche da avanzare.

E allora apriamo la discussione.
Questo è un primo ordine del giorno proposto dal gruppo di Torino.
A voi aggiungere approfondimenti, critiche, aggiunte, tagli....
E poi pubblicheremo tutto....

-Democratizzazione del sistema di informazione
-Ritiro di tutte le truppe all'estero
-Ritorno alla agricoltura biologica con messa fuorilegge dei prodotti chimici e degli allevamenti intensivi http://www.youtube.com/watch?v=6mUitg6oKhc
-Diritto allo studio, alla cultura e alla ricerca
-Libere chiese in libero stato
-Libertà di scelta terapeutica
-Monocameralismo. Più potere al parlamento eletto proporzionalmente dai cittadini. Decentramento
-Nazionalizzazione delle fonti concesse in concessione ai produttori di acque minerali e costruzione di acquedotti per il trasporto dell'acqua nelle città con fontane pubbliche http://www.youtube.com/watch?v=FcWyoczx39w
-Piani di ripopolamento delle aree montane e agricole abbandonate e recupero dell'immenso patrimonio culturale, architettonico, naturale
-Legalizzazione della prostituzione
-Eliminazione dall'Italia dell'industria bellica e delle basi militari NATO http://www.youtube.com/watch?v=cvQ0Vk8DO90
-Divieto di costruire i termovalorizzatori, centrali nucleari o con combustibili fossili e investire solo su energie rinnovabili
-Recupero delle aree degradate ( es. Taranto, Sarroch, Bagnoli, valle Bormida, Falconara, ecc.)
-Riconversione dell' Italia in una penisola ecologica, artistica, culturale, sana, laica, bella, colorata, allegra, e attraente...


inoltre:
-Divieto della pubblicità dell'alcol, di ogni sostanza psicoattiva e/o medicinale, di cibi spazzatura...

come indicato dall'Istituto Superiore di Sanità:
"7) ridurre al minimo le pressioni esercitate sui giovani per incitarli al consumo,
specialmente quelle derivanti dalle promozioni, distribuzioni gratuite, pubblicità, sponsorizzazioni e disponibilità relativi all’alcol, con particolare attenzione alle manifestazioni "http://www.iss.it/binary/alco/cont/alc_nelle_strategie.pdf

"Al contrario di quanto si ritiene comunemente, l’alcol non è nutriente (come lo sono ad esempio le proteine, i carboidrati o i grassi alimentari) e il suo abuso è tossico per l’organismo e le sue funzioni. L’alcol può provocare danno diretto alle cellule di molti organi tra cui fegato e sistema nervoso centrale, con una capacità di indurre dipendenza superiore alle sostanze o droghe illegali più conosciute, inoltre può essere un fattore determinante per atteggiamenti o comportamenti violenti anche all’interno della famiglia e può interagire con molti farmaci (è particolarmente pericoloso se associato a sedativi, tranquillanti, ansioliti e ipnotici)." http://www.salute.gov.it/stiliVita/paginaInternaMenuStiliVita.jsp?id=459&menu=alcol

-Divieto della pubblicità di ogni sostanza psicoattiva e/o medicinale, di cibi spazzatura...
intervista al Professor Franco Berrino: http://www.youtube.com/watch?v=k10SoSJod1A
-Indicazione degli ingredienti contenuti nelle sigarette.

Per ora può bastare....

4 febbraio 2011

Scusate se pubblico spesso ma ho molto tempo libero =)
 
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