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ANTIPROIBIZIONISMO

pasqsn

GuerrillaLifestyle
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senza dimenticare che le indicazioni referendarie possono essere stravolte da leggi successive; essendo il referendum solo abrogativo, nulla vieta, se non l'etica :laughing::laughing: politica, di riproporre in Parlamento una legge che i cittadini hanno voluto abrogare..

Vedi legge fini-giovanardi (inserita nel pacchetto sicurezza delle olimpiadi di torino del 2006) dopo il referendum del 1993.
E' proprio una presa per il culo! Luridi porci!
 

Linko

Member
Andrebbero chiamati col nome proprio
Assassini,
e servi delle mafie

Concordo ...

Comunque in tema di movimenti alternativi, io avevo fatto un post, ma non mi ci ha cagato nessuno :biggrin: su avaaz.org che si occupa di raccogliere firme a livello internazionale...certo magari non serve ma....si potrebbe tentare :/ io firmo sempre li per suprusi nazionali e non, e quando arrivano al "traguardo" di firme, be...la maggior parte delle volte fanno pressione e vincono...si potrebbe tentare?O qualcuno lo ha gia fatto?chiedo giusto per info..
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
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Se non sbaglio l'anno scorso avevano proposto una raccolta firme per la depenalizzazione, il fatto è che loro fanno queste raccolte a ridosso di votazioni/eventi e simili...
Poi mandano una delegazione con le migliaia di firme per sensibilizzare chi ha potere decisionale.
 

Linko

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Be comunque a ridosso di un qualche partito o associazione che propone referendum o simili, magari si puo contattarli.... la cosa migliore sarebbe martellarli da tanti fronti per fargli capire sarai pure un politico ma sei a casa mia e i tuoi capi siamo noi, loro sono solo dei nostri dipendenti....li paghiamo noi LOL
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
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Puoi proporre quanto vuoi ma viene dimenticato tutto in un cassetto, perchè alla fine è il parlamento a dover discutere!
E' quello che sta facendo Ascia...ci sono un pò di azioni in programma che si spera ricevano la giusta risonanza mediatica.
 

Linko

Member
Io vorrei darvi una mano ma...come molti, abbiamo paura di uscire dall'anonimato, ma è pur vero che se si fa cosi non si risolverà mai nulla...cmq confido in chi sta dedicando la vita per queste battaglie
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
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Far parte di un'associazione non vuol dire uscire dall'anonimato!
Anche io inizialmente sono stato un pò titubante e ho seguito Ascia per mesi prima di tesserarmi ed esserne parte attiva, e ti assicuro che non vuol dire assolutamente uscire dall'anonimato.

Per il resto più che uscire dall'anonimato c'è da metterci la faccia, parlare con le persone, prendere parte alle iniziative, ma fidati che per questo nessuno ti mette in gabbia!
E comunque già il fatto di coltivare e rischiare è un gesto nobile di disobbedienza civile, il fatto è che se non lo valorizziamo a fondo rimane fine a se stesso, invece la gente deve capire che lo si fa per un ben preciso motivo!
 

Tup_amaro

Lazy Member
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...tranquillo, pasq.. se rileggi , vedrai che ho tirato io in ballo la storia del referendum , ma giusto per capire in linea teorica come potrebbero andare le cose "se"..
.. ed il gentilissimo tup mi ha ben fatto inquadrare la situazione..;)

grazie tup!

:wave:

P

Prego Pep! :biggrin:

Naturalmente straquoto il "luridi porci" di Pasq e "assassini servi delle mafie" di Pen

Facciamoci coraggio, la strada sarà ancora lunga.. porca mignotta!!
 

pasqsn

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Legalizziamo la marijuana
di Roberto Saviano

Per battere il narcotraffico l'Uruguay regolerà il commercio delle droghe leggere: lo Stato controllerà produzione e distribuzione. In Italia invece non si fa nulla. E le organizzazioni criminali ne approfittano

Qualche giorno fa a Scampia la polizia ha smantellato le cosiddette "stanze del buco": locali attrezzati dalla camorra nelle Vele per il consumo di eroina, acquistata nella vela gialla e consumata nella vela celeste. Non sono sale di consumo attrezzate - ce ne sono in giro per il mondo, ma in Italia è fantascienza -, luoghi igienici dove viene fornito supporto psicologico a chi fa uso di sostanze stupefacenti. No, le stanze del buco sono luoghi di degrado. Stanze sporche, fatiscenti, terribili. Su Internet è possibile vedere delle foto. Ritraggono situazioni agghiaccianti che quando vivevo a Napoli ho visto mille volte. Qualcosa di sbagliato nelle politiche unicamente repressive riguardo alle droghe deve esserci, se in tanti anni non c'è stato miglioramento, ma tanti passi indietro.

Sui social network, quando affronto la questione e lo faccio spesso, i commenti sono agghiaccianti come le foto che vi invito a guardare: "Cazzi loro", "Se muore un tossico è selezione naturale". Migliorare le condizioni di vita di chi fa uso di sostanze stupefacenti avrebbe ricadute positive per tutti i cittadini, anche quelli che consumatori non sono. I primi a beneficiarne sarebbero le centinaia di migliaia di persone che condividono le loro vite con tossicodipendenti, poi ne beneficeremmo tutti in quanto a salute (diminuzione della diffusione di malattie come epatiti e Aids) e sicurezza pubblica. Immagino che molti lettori staranno pensando: «Caro Saviano, ma con tutti i problemi che abbiamo noi, persone sane, persone "perbene", lavoratori onesti, liberi cittadini, tu ci vieni a parlare dei tossicodipendenti e dei loro diritti?».

UNA SOCIETÀ, PER DIRSI sana e poter funzionare, deve prestare attenzione a tutte le sue parti. Non possono esistere compartimenti stagni. Non voler affrontare il problema del consumo di droghe, se non come un problema di repressione, ha ricadute e costi che il nostro Paese non può sostenere: i tribunali si riempiono di cause e la popolazione carceraria aumenta, mentre le organizzazioni criminali continuano a guadagnare mercati e quattrini.C'è chi è più avanti di noi. In Sudamerica, per esempio, dove il costo del narcotraffico lo si paga quotidianamente con il sangue, una breccia si sta aprendo. Il governo dell'Uruguay è pronto ad adottare una legge che regolamenti il commercio della marijuana attraverso un rigido controllo statale su produzione e distribuzione. Negli Stati limitrofi se ne sta discutendo. Ma c'è anche un esempio europeo, in Spagna, Serra De Cardó, Catalogna: a Rasquera, paesino idilliaco immerso nei campi, la disoccupazione è una piaga e il consiglio comunale, con l'appoggio di opposizione e cittadinanza, ha deciso in febbraio di appaltare dei terreni a un'associazione che coltiva marijuana per scopi terapeutici e di autoconsumo. Gli incassi per l'amministrazione sono stati di 36 mila euro alla firma del contratto e 550 mila all'anno. Il governo del partito popolare si oppone e Rasquera resta un'eccezione.

DUNQUE, IN SITUAZIONI di estrema necessità è possibile avviare un dibattito che può dare anche risultati virtuosi: sottrazione di guadagni e del mercato della marijuana alle organizzazioni criminali. Che è possibile trovare un percorso condiviso su argomenti spesso troppo difficili da trattare, come la legalizzazione delle droghe leggere. In Italia è un argomento impronunciabile. Le istituzioni non se ne occupano, i nostri media non se ne occupano, con l'unica eccezione, credo, del "Notiziario antiproibizionista" di Radioradicale. Quanto ci metteremo a comprendere che questa è davvero un'emergenza? Legalizzare non significa incentivare, ma sottrarre mercato alle mafie. La legge sull'aborto fece sparire quasi del tutto gli aborti clandestini, una politica di legalizzazione toglierebbe ricchezza ai criminali. Maurizio Prestieri, ex boss di Secondigliano ora collaboratore di giustizia, mi disse una volta durante un'intervista: con tutto il fumo che i ragazzi "alternativi" napoletani compravano da noi, sostenevamo le campagne elettorali dei politici di centrodestra in provincia.

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/legalizziamo-la-marijuana/2185832
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
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Marijuana, Veronesi: perché dico sì alla liberalizzazione

CREDO che dovremmo essere grati a Roberto Saviano per aver riaperto il dibattito sulla liberalizzazione delle droghe, che da anni impegna i cittadini che, come me, hanno a cuore le sorti dei giovani e del Paese. Siamo tutti contro le droghe e siamo consapevoli del loro effetto devastante, ma molti condividono la mia convinzione che il proibizionismo non è l’arma per combatterle, per
tre ragioni fondamentali.

La prima è che la proibizione di qualsiasi sostanza crea il mercato nero, che è una delle principali fonti di guadagno delle mafie. Basta imparare dall’esperienza proibizionista più significativa che è quella degli Stati Uniti negli anni Venti. Con il national prohibition act il governo americano tentò di ridurre il consumo di alcol, e il risultato fu che la criminalità organizzò un mercato nero di proporzioni incontrollabili, spingendo i consumi, e il suo potere divenne così forte da mettere a rischio la sicurezza del Paese. Per questo la legge fu abrogata dopo pochi anni, dichiarando il fallimento del proibizionismo, che non aveva ridotto l’alcol e aveva aumentato i tassi di criminalità. In Italia i processi ai mafiosi sono inutili al di là della questione di principio. In un mercato stimato in almeno 15 miliardi all’anno è impensabile che, messo da parte uno spacciatore, non se ne crei immediatamente un altro. Se non si rimuovono le cause alla radice il problema non si sradicherà mai. Anzi misure inadeguate lo possono peggiorare. Il secondo motivo per cui il proibizionismo non funziona è che inevitabilmente fa aumentare il costo delle sostanze, per cui il giovane che cade nella rete della droga è costretto a rubare, a prostituirsi o a spacciare a sua volta, andando ad alimentare il circolo vizioso della malavita. Il terzo motivo è l’aumento della mortalità, legato al fatto che la droga clandestina non è controllata. Le tragiche morti per overdose non sono in genere dovute al fatto che i ragazzi si fanno una dose eccessiva, ma che spesso le dosi del mercato nero hanno quantità percentuali di sostanze letali che i ragazzi ignorano, e così muoiono inconsapevolmente. Certo questo discorso vale meno per le droghe leggere, per cui io credo vada fatto un distinguo. La mia proposta, che feci come ministro della Sanità nel 2000, è di liberalizzare le droghe leggere e depenalizzare le altre droghe.
Del resto dobbiamo essere coerenti: lo Stato non dovrebbe proibire la droga e lasciare completamente libera la vendita di tabacco che produce almeno 40 mila morti all’anno e l’alcol che ne provoca altre diverse migliaia. Non dimentichiamo infine che la droga è la materializzazione del rifiuto dei ragazzi di una società violenta e ingiusta. Questa è la prima causa su cui agire se vogliamo combatterla.

http://www.gabbianoonlus.it/news--news/.../1700-marijuana-libera.html
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
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Giovanardi: colpito e affondato!

Vogliamo intenzionalmente mettere il dito nella piaga che si è creata nello zoccolo duro del proibizionismo, e vorremmo aprire questo editoriale con le ultime parole dell’articolo relativo alle dichiarazioni di Saviano a proposito della legalizzazione della marijuana, quando ricorda quanto confessatogli da uno dei capi della criminalità organizzata durante un’intervista: “Maurizio Prestieri, ex boss di Secondigliano ora collaboratore di giustizia, mi disse una volta durante un’intervista: con tutto il fumo che i ragazzi “alternativi” napoletani compravano da noi, sostenevamo le campagne elettorali dei politici di centrodestra in provincia”.

Quale risposta sdegnata dovrà inventarsi il buon Giovanardi per confutare questa dichiarazione?

Ormai tutti sanno con certezza della connivenza tra gli interessi politici e quelli delle organizzazioni criminali e soprattutto che questi interessi sono indotti, alimentati e gestiti attraverso una serie di leggi che assicurano ai tenebrosi soci, grandi vantaggi e lauti guadagni.

Che poi fosse il centrodestra ad avere un ruolo primario in questi loschi tornaconto non ci meraviglia neppure un pochino ed anzi, ci meravigliamo come fino ad ora il centrosinistra e la sinistra tutta, non abbiano sentito il bisogno di intervenire per abolire la Fini-Giovanardi che tra le leggi in favore della mafia ha il primato assoluto.

Saviano si esprime anche a proposito della necessità di depenalizzare il consumo di droghe pesanti e di legalizzare quelle leggere e questi consigli il nostro Giovanardi-Torquemada potrebbe anche non prenderli in considerazione, d’altronde i discutibili dati scientifici forniti dal suo compagno di crociata Serpelloni (che equiparano la pericolosità delle sostanze tutte allo stesso livello), ancora gli permettono di criticare e lanciare anatemi su tutti coloro che a suo avviso sono ignoranti in materia, ma questa mattina, dopo aver letto l’articolo del prof. Veronesi su “la Repubblica”, pensiamo che un leggero mal di pancia gli sia venuto!

Il prof. Veronesi ritorna sulla sua proposta di legge del 2000, quando era ministro della sanità nel governo Prodi, in cui proponeva le stesse cose dette da Saviano, e dopo dodici anni torna a chiedersi sull’efficacia del proibizionismo, consigliare che si faccia un distinguo tra gli stupefacenti, che si operi per un recupero reale dei tossicodipendenti vittime delle droghe pesanti e che si liberalizzi il consumo per quelle leggere.

Dire ad un artista, ad uno scrittore o ad un intellettuale che certe dichiarazioni sono inopportune se non accompagnate da una reale conoscenza, Giovanardi ancora se lo può permettere nonostante il suo pensiero non conti più niente e comprendiamo la sua determinazione nel voler difendere l’unica legge che la sua mente è riuscita a partorire, ma iniziare a trovarsi di fronte un fuoco di fila innescato da esimi professori che di conoscenza ne hanno tanta, dovrebbe invece iniziare a fargli sentire scricchiolare il trono sul quale la sua nociva legge è stata incautamente posta per troppo tempo.

Tutti i giorni il tema della cannabis è riportata da qualche strumento mediatico e che sia per le sue proprietà terapeutiche, o in quanto causa dell’affollamento delle carceri, o indicata come fonte di ingenti profitti per la criminalità, è chiaro ormai a tutti che questo problema deve essere risolto, considerando anche che in tutti i sondaggi finora effettuati le persone in favore della legalizzazione, sono in numero sovrastante nei confronti di quelli che vorrebbero proseguire con l’infausta politica repressiva in atto dal 2006!

Un sondaggio di oggi lanciato da Sky ha riportato una percentuale di oltre il 70% a favore della legalizzazione della marijuana, così come è avvenuto qualche mese fa per lo stesso sondaggio proposto da Santoro e siamo sicuri che chiunque voglia provare a testare il pensiero dell’opinione pubblica in materia, dovrà vedersela con un continuo e crescente consenso e noi, a buon bisogno, possiamo umilmente dire di essere il termometro della situazione e che la temperatura misurata è ormai abbastanza elevata per continuare ad ignorarla.

Ma nonostante l’evidenza sempre più condivisa nel mondo scientifico e nell’opinione pubblica sulla differenza tra le sostanze, solo l’altro giorno il crociato Giovanardi ha lanciato l’allarme per alcune voci che circolavano sulla possibilità di soppressione del DPA e noi, con la speranza che quelle voci siano fondate, vogliamo concludere con quanto dichiarato dagli on. Perduca e Manfredi dei Radicali Italiani a proposito della sua preoccupazione: “Da Giovanardi, vista la sua faccia di bronzo, non ci aspettiamo nessun ripensamento, chiediamo, invece, a Gianfranco Fini e a Carlo Azeglio Ciampi (a quel tempo presidente del Consiglio – ndr) un supplemento di riflessione sul loro comportamento di sei anni fa”.

Giancarlo Cecconi – ASCIA
 

pasqsn

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"Marijuana legale, anch'io dico sì"
Depenalizzare le droghe leggere: dopo l'intervento di Umberto Veronesi su Repubblica il tema fa discutere in Toscana. Deidda e Rossi sulla linea dell'oncologo. Quattrocchi cauto. Della Monica dice no.

"Quel che dice Veronesi sulle droghe non fa una grinza", dichiara il procuratore generale di Firenze Beniamino Deidda. Si riferisce all'intervento del professor Umberto Veronesi comparso domenica su "Repubblica", dal titolo: "Marijuana, perché dico sì alla liberalizzazione". Il procuratore generale è d'accordo: "Il tema eticamente e socialmente da affrontare è: la proibizione che cosa comporta? Il proibizionismo porta con sé, inevitabilmente, l'ingresso della criminalità nella gestione di un mercato clandestino, come l'esperienza storica dimostra ovunque nel mondo. Con la legalizzazione, invece, le istituzioni sarebbero indotte a farsi carico, sul piano etico, sociale e sanitario, di un problema che ora si affronta con la sola proibizione, con la conseguenza che non lo si abolisce ma al contrario lo si aggrava e lo si fa incancrenire".

Più cauto il procuratore Giuseppe Quattrocchi: "E' un problema dei legislatori. Noi siamo solo servitori della legge. Che, ora, considera reato il commercio di droghe, e io devo rispettarla. Certamente i traffici di stupefacenti alimentano le organizzazioni criminali, ma quali sarebbero gli effetti della abolizione della legislazione proibizionista? Se la droga fosse venduta liberamente in erboristeria o sulle bancarelle, i prezzi si abbasserebbero ma i produttori continuerebbero ad arricchirsi. Alla fine credo che i traffici si possano stroncare solo nel momento in cui si smette di assumere quelle sostanze".

Eppure il governatore
Enrico Rossi ritiene che proprio la liberalizzazione possa essere una soluzione: "Veronesi e poi Saviano hanno riaperto il dibattito - scrive sulla sua pagina Facebook - come detto altre volte, io sono favorevole a distinguere tra droghe leggere e pesanti e trovare forme di legalizzazione per quelle leggere".

Silvia Della Monica, oggi senatrice del Pd ma per anni magistrato attenta al fenomeno della droga, è invece sulla linea di Quattrocchi. Ma con una posizione ancora più netta: "Non ci sono le condizioni per una liberalizzazione, anche perché sarebbe inutile liberalizzare una parte del mercato, significherebbe in realtà liberalizzare tutto", dice. E non perché non si debba distinguere tra droghe leggere e pesanti: "Ma perché liberalizzare una parte del mercato non servirebbe a contrastare la criminalità organizzata, l'esperienza ci dice che il traffico della droga si accompagna al traffico di armi".

La legge Fini-Giovanardi va rivista, sostiene Della Monica. Non però in direzione della liberalizzazione: "Va rivista piuttosto differenziando leggere e pesanti e tornando all'idea della 'modica quantità' che distingue consumatore e spacciatore". Il punto di fondo però, per la senatrice Pd, è che "non si può stabilire per decreto, con tabelle ministeriali, qual è la modica quantità ammessa per il consumatore". Sono troppe le circostanze che intervengono, dall'utilizzo del bilancino al taglio delle sostanze: "La cosa migliore è riportare nelle mani del giudice la decisione ultima sulla quantità, perché non si può stabilire con l'accetta. Non si può dire che con due spinelli sei un consumatore e con tre sei invece uno spacciatore", sostiene la parlamentare.

Senza contare che la FiniGiovanardi mette pure un tetto alla recidiva: "Dice che se ricadi più di due volte sei escluso dalla riabilitazione e obbliga pure le comunità a denunciare le ricadute pena la perdita dei finanziamenti. Stroncare però la riabilitazione per riaprire le porte del carcere non serve". Anche in questo, dice Della Monica, va rivista la legge.

http://firenze.repubblica.it/cronaca/2012/07/10/news/mrijuana_legale_anch_io_dico_s-38797838/
 

fumo

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Il Governo ha esaminato, e non ha deciso di impugnare, la legge della Toscana relativa "all'utilizzo di talune tipologie di farmaci nell'ambio del servizio sanitario regionale". Lo fa sapere Lucia Matergi, consigliere regionale del Pd e relatrice della Legge 18/2012.
La "non impugnativa" da parte del Consiglio dei Ministri, precisa Matergi, è avvenuta lo scorso 26 giugno.
"Si tratta di un fatto che mette la parola fine alle pretestuose e fatue polemiche di una parte dell'opposizione - prosegue Matergi - che rende merito a un lavoro certosino svolto in commissione sanità del Consiglio regionale, che ha raccolto le parti migliori di diverse proposte e ha perfezionato alcuni aspetti in una materia sicuramente delicata oltre che nuova per la legislazione regionale. Sono molto soddisfatta che da un governo di tecnici arrivi questo ulteriore imprimatur, che si aggiunge alle decine di attestati di interesse e di incoraggiamento venuti in queste ultime settimane sia da eminenti studiosi che da altre Regioni, pronte a legiferare sull'esempio della Toscana,

AVANTI TUTTA!!!!!!!!!!!!!!http://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+terapeutica+nulla+osta+governo+legge_125800.php
 

Linko

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Avevo già letto quegli articoli, ma siete comunque portatori di buone notizie , grazie pasqsn e fumo.... sarebbe davvero bella una società meno bigotta e più realista, dove ammettiamo di avere vizi ed ammettiamo che nei limiti dell'impatto fisico (io sono contro le droghe pesanti tipo coca ecc) tutto deve esserci concesso...un mondo più verde, con aria migliore e più libero. Dove non c'è bisogno dei puffi per far rispettare leggi del cazzo, perchè non ce ne sarebbe bisogno, gli stronzi verrebbero esclusi a priori dalla società. Ho davvero voglia di un futuro dove utilizziamo il poco tempo che abbiamo a disposizione (vita media) per vedere una crescita comune della società in serenità e in armonia con natura e animali. Piante di ganja con cui ci facciamo tutto, dal veicolo al cibo, dalla carta alla cartina..insomma ho voglia di vedere un mondo così, chissà che prima o poi l'uomo cresca davvero e la smetta di essere un bambino capriccioso... speriamo che il 2012 sia davvero un anno di grandi cambiamenti , in quel caso i Maya avrebbero ragione... "attenzione!!nel 2012 finirà il mondo (fatto di merda) e inizierà una nuova epoca (migliore)"
 

peppetto

minigrower & sinner
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pasqsn said:
"Non ci sono le condizioni per una liberalizzazione, anche perché sarebbe inutile liberalizzare una parte del mercato, significherebbe in realtà liberalizzare tutto", dice. E non perché non si debba distinguere tra droghe leggere e pesanti: "Ma perché liberalizzare una parte del mercato non servirebbe a contrastare la criminalità organizzata, l'esperienza ci dice che il traffico della droga si accompagna al traffico di armi".


....che imbarazzo!
qualcuno è capace di parafrasarmi queste parole ??!

..troverei più gradevole, comprensibile e sensata una "poesia" di Marinetti... :puke:
ps:

pasqsn said:
Maurizio Prestieri, ex boss di Secondigliano ora collaboratore di giustizia, mi disse una volta durante un'intervista: con tutto il fumo che i ragazzi "alternativi" napoletani compravano da noi, sostenevamo le campagne elettorali dei politici di centrodestra in provincia.

http://espresso.repubblica.it/dettag...ijuana/2185832

:yeahthats

:wave:

P
 

fumo

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il centrodestra di turno,ma non pensiate che il centro sinistra sia immune,tutta la politica in genere non ha nessun ritorno dalla cannabis legale o medica,è una pianta che chiunque può coltivarsela, e cresce da sola sopratutto se piantata in aperta campagna e la irrighiamo di tanto in tanto il resto fa madre natura,bisogna battere il ferro finchè e caldo rammentiamolo tutti,peace
 

fumo

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Emendamento 64: La Regola Marijuana Come legge sull'alcool del 2012

Ci sarà un emendamento alla Costituzione concernenti la marijuana Colorado, e, ad esso connessi, che prevede la regolamentazione della marijuana, permettendo una persona ventuno anni di età pari o superiore a consumare o possedere una limitata quantità di marijuana, che prevede la concessione di licenze impianti di coltivazione, di prodotti di fabbricazione strutture, centri di collaudo e negozi al dettaglio; consentano ai governi locali di regolamentare o proibire tali strutture, che richiedono l'assemblea generale ad adottare una tassa accisa da riscuotere per le vendite all'ingrosso di marijuana, che richiedono che i primi $ 40 milioni di entrate aumentato annualmente da tale imposta accreditato al fondo di capitale di pubblica assistenza scolastica costruzione, e che richiedono l'assemblea generale di adottare una legislazione che disciplina la coltivazione, lavorazione e vendita della canapa industriale?

tradotto una parte con google,per chi volesse leggere il testo completo della legge proposta in colorado linko:http://www.regulatemarijuana.org/s/regulate-marijuana-alcohol-act-2012
 

fumo

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http://corrieredelveneto.corriere.i...-quintuplicare-produzione-2011007691174.shtml .
La notizia e nota ma se leggiamo tutto l'articolo ci darà indicazioni più dettagliate(visto l'articolo, se viene confermato)di dove stiamo andando e spero che ci si arrivi quanto prima,se in ITALIA si inizia a produrre la cannabis e lo stato fa 2 conti si inizierà a portarla in tutte le strutture pubbliche per abbattere la spesa sanitaria visto che nn gode ottima salute ultimamente,adesso la scelta è:perdere un paziente fonte di guadagno sicuro per i medici o perdere le case farmaceutiche fonte di tutte le corruzioni possibili ed immaginabili?
 
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