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Genetice Landrace di Italia?

Floatingflower

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per qualche strana ragione il link lo leggo ma nel messaggio diventa spam , incollo la pagina
 

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Floatingflower

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per il documento in pdf completo su google copiate e incollate questa frase

]influenza dell'intensità luminosa sull'accumulo di cannabinoli in ...
 

Floatingflower

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se cerchi quella frase in google compare sul tuo dispositivo la pagina col documento pdf il sito cannagraphic mi trasforma il link quando invio il link forse lo fa per sicurezza
 

Floatingflower

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bene.... è interessate la parte piccola che cita dell impianto nel 1985 presso l orto botanico di Napoli , il resto sono analisi da laboratorio .
 

Dungle

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@Float premettendo che il sito dell'articolo da te citato non è più disponibile, confermo che la questione sulla canapa coltivata e studiata all'orto botanico di Napoli è vera, anche se rispetto a quando arrivò all'orto botanico si sa che la canapa veniva già coltivata, ad esempio nella zona di Casoria, dove il medico Valieri si riforniva per procurare la canapa ai suoi pazienti, canapa che arrivava ad avere il 10% di THC...

riguardo la Nana Napoletana ne ho parlato in un post precedente, il "nana" non si riferisce all'altezza come pensava qualcuno :p


Progettandosi con la definizione con cui hai iniziato non ti sbagli per nulla, in Italia ora le "landraci" originali sono poche ma non definibili in tal modo poiché vengono tutte selezionate affinché producano una quantità di THC in modo tale che il prodotto possa essere commercializzato legalmente, un esempio è la Carmagnola, che potrebbe dare molto se solo si potesse coltivare liberamente di generazione in generazione anziché esser costretti a comprare sacconi di semi selezionati dalle aziende, quindi tirando il filo del discorso ora le landraci in italia sono solo da fibra.
Tenendo conto invece che di proprio le piante producono THC, più o meno alto, in Italia venivano usate diversi tipi di landraci come erbe officinali, in Campania molte terapie contro peste bubbonica e virus dovuti all'ambiente veniva somministrato olio prodotto da una genetica napoletana (si conosce la Nana Napoletana, non so se abbia qualche legame con la genetica che riproduce il tuo amico ma non sei l'unico a parlarmi di conoscenti che hanno selezioni di 20/30 anni presso il vesuvio), in nord Italia un'altra famosa era appunto la Carmagnola, mentre in Sicilia si tramandano racconti da nonni a nipoti di piante di Canapa chiamate Neracrustusa che cresceva presso l'etna, di cui però non si sa praticamente nulla (bisognerebbe in realtà documentarsi per bene sfogliando tutti i libri di biologia, botanica, piante, etc etc di decenni fa, quando ancora i testi non erano influenzati dal proibizionismo.

Riprendendo il tuo riferimento riguardo alle landraci italiane come canapa da fibra dobbiamo comunque tener conto che prima che l'America demonizzasse la Cannabis facendo nascere la Marijuana, i fiori non venivano fumati (non si facevano le canne almeno, usavano altri metodi di assunzione) quindi non c'era una selezione vera e propria per migliorare la produzione di infiorescenze, perciò le piante erano per lo più canapone coi semi, che veniva usato per farci fibra, infusi, medicazioni, etc etc lo sballo era l'ultima cosa quindi appunto si pensava di più alla "Pianta da fibra" che alla pianta da sballo...

Finisco con l'ultima questione, come si trovano varie landraci in Svizzera, probabilmente se ne trovano ancora (non dico originali originali, ma imparentate) in Italia. Sicuramente non nel centro di Milano, Roma, Cagliari o Palermo, però contadini che son riusciti a preservare qualche specie perché vivono molto distanti dai centri abitati e si fanno i cavoli loro ce ne sono...
 

Floatingflower

Active member
si certo , siccome mi avevano chiesto se la coltivazione era documentata ho cercato un pò di informazioni per avvalorare le nostre testimonianze anche se i documenti ufficiali e accurati saranno depositati lii in archivio ... :)
 

Rhizoma

Member
Interessante

Ci sono delle riflessioni molto interessanti.
Siete vicini...fuocherello.
Vi siete mai domandati di dove fossero De Luca e Longo?

IMG_20240421_173438.jpg


Vi siete mai domandati da dove sia arrivata la porpurea ticinensis ?
E la calabrese rossa?
Lo sapevate che negli anni '90 si racconta che un breeder olaandese raccolse genetiche italiane di un tipo di cannabis coltivata nella Sila prevelntmente conosciuta come "terronia" per giocare con la idea di essere una specie che cresceva sul lato tirrenico e che veniva dalla terronia. Era così forte che si diceva che perdevi la memoria. La genetica si racconta sia stata sviluppata da Hy-pro, ma cambiarono il nome.
2+2=?

Sam ha solo raccontato bugie tutta la sua vita.
 

can'tfindmyway

Too old Senior Member
io non ci impazzirei dietro.... ebbi modo di fumarla per parecchio tempo a Milano girava spesso... ottima ma "noi" eravamo ad il livello piu basso forse oggi non ci apparirebbe come ce la ricordiamo...anche perche nel frattempo sulle spalle si e' accumulata parecchia "polvere".... leggi tolleranza.......
io penso che la famosa calabrese fosse una scheggia impazzita del lavoro che stavano facendo a Napoli negli anni '30 sulle qualità da fibra( allora era molto importante piu del thc che si conosceva ancora poco)...tracce di questo le potete trovare ancora oggi nella zona di lago Laceno in Campania ... chi frequenta quelle zone per i funghi , avrà trovato sicuramente quelle che i locali chiamano " 'o canapone" e che i ragazzini di passate generazioni si fumavano dentro la carta di giornale( le cartine costavano ....roba per ricchi!).....conosco ancora un bisnonno che se la fuma al posto del tabacco nella sua pipa di mais.....e proprio il vecchio, che non sa nemmeno di fumare "troca" mi diceva che ogni tanto gli capita qualche pianta "diversa" piu......:thinking: " me par 'e sta addo 'o prevet" nel senso che secondo lui puzza di incenso:ROFLMAO::ROFLMAO::ROFLMAO:....quelle zone erano l'ideale per la coltivazione della canapa acqua a volontà caldo e ventilazione, tant'e che piu di qualche contadino ( avevo il papa di uno zio acquisito) la coltivava in pianura nella valle del Sele o anche nella zona avellinese...... poi con il proibizionismo trasformarono tutto in tabacco....e' probabile che le piante strane di cui parlava il vecchio fossero o siano ( mio genero ogni tanto se ne trova qualcuna pronta le raccoglie....) delle varianti in cui probabilmente emegerva la parte " non desiderata"...probabilmente una ipotesi ... ma abbastanza sensata...
altra ipotesi ... in quegli anni si stava passando dal fumo/erba importato da ragazzi e/o amici a quello importato da altre organizzazioni....in quei periodi girava un fumo che chiamavano "libanese rosso" che era davvero rosso... :love: ;)..ecco quello lo importavano i "calabresi" quando ancora erano "buoni"....secondo me fu un tentativo ( forse anche in parte riuscito) di portare dei semi di QUELLE piante e metterle nelle loro zone che come clima e molto simile al clima del Libano....
poi se volete.... ve li faccio vedere pure io i semi di calabrese rossa.... basta fare una foro ad un sacchetto che abbia scritto " calabrese rossa ":ROFLMAO:
ps @Rhizoma l tua ipotesi sulla ticinensis e' molto sensata... milano-canton Ticino 40 min......e i calabresi in svizzera ci "lavoravano" alla grande con la bamba....e siccome la richiesta c'era....perche non mollargli anche un po di erba?...... poi si sono resi conto che la coca rendeva di piu era meno ingombrante e si sono fatto costruire dallo stato il porto di Gioia Tauro :ROFLMAO: :ROFLMAO: :mad:
pero io dico che se allora avessimo fumato le qualità odierne sicuramente avremo perso la memoria.....si era forte, ma nulla a che vedere con alcuni strain odierni....oggii siamo al al 34....allora un 14% era un cazzotto di Tyson.....adesso una sberla di un bambino...
 
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mm4n

Well-known member
negli anni '90 si racconta che un breeder olaandese raccolse genetiche italiane di un tipo di cannabis coltivata nella Sila
(...) Era così forte che si diceva che perdevi la memoria.
Sam ha solo raccontato bugie tutta la sua vita.
Nelle tue ricostruzioni storiche ci sono due elementi che non riesco ancora a far quadrare con le altre informazioni raccolte.

1. Le date: Negli stati uniti la "marihuana" messicana viene consumata come stupefacente almeno dall'inizo del '900; il film Reefer Madness è del 1936. Keruac e tutta la cultura beat la consumavano negli anni '50 e poi gli hippies negli anni '60; High Times organizza la Cannabis Cup dal 1974, che la Skunk ha vinto nel 1988.

Nel frattempo, gli studi italiani pubblicati nel 1983 e 1984 rilevavano un livello massimo di THC nei fiori di cannabis italiana dell'1,59%.


2. Le analisi: Ad oggi, gli studi sul genoma della cannabis ci dicono che negli ultimi 4000 anni l'unico ceppo landrace di origine italiana è stato hemp-type (canapone). Quindi l'unico modo per ottenere una pianta fortemente psicoattiva di origine italiana sarebbe attraverso una selezione artificiale (ottenendo un cultivar) o attraverso l'incrocio con un individuo drug-type. In nessuno dei due casi lo strain ottenuto è una landrace.

Como si leggeva anche nel PDF di Floatingflower, i ceppi B e C degli anni '30 di Longo erano solo da fibra (hemp-type) e il ceppo A dell'orto botanico di Napoli dovrebbe essere stato stato introdotto nel 1985.
 
Last edited:

Rhizoma

Member
@can'tfindmyway @mm4n

Grazie a entrambi per commentare e riattivare un poco questo thread molto interessante.
Credo che alcuni di noi siano coetanei quasi e geolocati ( in quegli anni) in zone simili :)

Anche io come voi ho moltissimi dubbi. Anzi devo ammettere che le uniche certezze che ho sono quelle di non poter muovere un sol passo sulle certezze:)

Un piacere poter continuare se possible questa discussione sul tema.

Off topic:
Ho avuto modo di visitare la Sila varie volte, per ragioni varie e varie per la rossa leggendaria.
Ogni volta mangiamo in un ristorante locale diverso, tra l'altopiano. I tipici Zi' ...nonna.etc.
Negli ultimi 15 anni hanno reprodotto antichi grani datati anche 300-500 anni. Genetiche che si consideravano perse completamente ma che in qualche modo sono sopravvissute in forme selvatiche, riproducendosi di anni in anni, secoli. Ambientalisti, organizzazioni locali, ecologisti, Breeders hanno mappato e incrociato le frequenze e variazioni tra generazioni per ritrovare antichi tratti ( e valori e proprietà nutrizionali).
Il pane che fanno é sensazionale. Le paste uniche.

Ho avuto anche l'opportunità di partecipare alla Calabria in fiore e creare dei contatti, amicizie che sono continuate negli anni.
Produttori locali di CBD, coltivatori legali, organizzazioni per la legalizzazione.... ma soprattutto appassionati del tema.
Vogliamo essere onesti?: Tutto é sempre in Italia basato sul : un amico di un amico ...l'amico di mio zio...molti anni fa conoscevo uno che conosceva un'altro....si io conowco uno che ancora ce l'ha.....si!!! Certo io i semi li ho.....ecc....Bro science!!!!. Sfortunatamente questo é parte della leggenda.
Ma quando scavi e cerci....e cerci e cerci e collezioni....qualcosa trovi.

Vorrei chiarire il mio concetto di Landrace per rimanere legati all' topic del thread.
In inglese suona meglio:

"A landrace is a locally adapted, traditional variety of domesticated plant or animal species that has developed over time through natural selection and human intervention within a specific geographic region"

Permettetemi la mia opinione su alcuni dei temi che avete menzionato:

The Neapolitan contribution to the scientific studies on Cannabis. A historical overview By Giorgio Samorini:

[...] The creation of the Experimental Station for Officinal Plants in 1928 was part of the directives aimed at the autarchic policies of the fascist regime, and the study of the acclimatization of exotic medicinal plants for their indigenous production had become e v e n m o re n e c e s s a r y, m i n d f u l t h e consequences of the First World War, which had seen the impossibility of their supply from abroad due to the interruption of relations with the Central Powers, the closure of the two ports of Hamburg and Trieste, and the foreclosure of the Balkan and Russia trade routes (Longo, 1931). During the years 1929-1948, up to 150 different species of medicinal plants were cultivated in the Station, which were studied for the production of strains with a high yield of active ingredients and for the production of seeds which were sent to the botanical and agronomic institutes from all over Italy. Among the most studied species were Indian hemp and the opium poppy. [...]

Gia dagli studi di de Luca nel 1850 sempre.nellorto botanico di Napoli, si distinguevano molto chiaramente le.piante di canapa con proprietà psicoattive da quelle che erano per uso di fibra. L'uso dell'hashish e le sementi portate dal Sinai e dal Marocco durante il secolo 19th fanno chiaramente intendere che non Italia insieme alla C.sativa esisteva anche una C.Indica per uso medicinale.

[...] The problem of the speciation of the Cannabis genus was at that time in an effervescent phase of the controversy. A diatribe that was also reflected in Italy, where many scholars —including Antonio Targioni￾Tozzetti (1853, p. 92) and the editors of the Official Pharmacopoeia of the Kingdom of Italy— followed the taxonomy decided by Linnaeus, which envisaged the existence of only C. sativa species with different varieties (indica, erratica, chinensis). Other authors did not recognize the indica as a variety of sativa but as its synonym, and among these were Adriano Fiori (1923-1925, I, p. 376) and Filippo Parlatore (1867, IV, p. 308). In Italy there seem to have been few who followed the thesis that the psychoactive variety was a species in itself, C. indica Lamarck. Among these there was Biagio Longo.

Chiaramente in questo punto ci sono vari dubbi e @mm4n ne ha identificato uno importante.
Credo tu ti stia riferendo allo studio di Balduzzi Siniscalco sull'intensità luminosa sulla accumulo di cannabinoili in cannabis sativa (1985-1987) ( non completamente sicuro sul titolo e anno). Dov'è il valore massimo é di 1.9%Thc.

Io non ho chiaramente nessuna risposta, ma ci sono varie cose che non sono chiare.
- se ti riferisci allo studio prima menzionato..lo studio afferma che piante di cannabis cresciute all'ombra hanno un rendimento di THC superiore a quello di piante in pieno solo.
Ha senso per voi?
- il ceppo di Calcutta era una c.indica non sativa.
- il ceppo di Calcutta é stato coltivato per 50anni!! Almeno 50 generazioni F50!.
Senza un programma di breeding molto ben strutturato ... Che valori di THC e CBD potremmo aspettare da una pianta nel 1985 con oltre 50 generazioni di open pollination in una ridottissima population?
- Il THC di oggi è considerato altissimo (oltre 20%), ma molte original landrace ( Mexico, etc) il THC era non oltre il 7-10%. 2% THC é comunque un valore. Ma poi veramente conta il THC?

Il tuo secondo punto secondo me é ancora più interessante.
Perché nella mia opinione é stato il ceppo di Calcutta...indica dall'India...quella era genetica afghana, pure indica. Più i ceppi portati dal Sinai particolarmente che hanno incominciato a impollinarisi con varietà di sativa/hemp incominciando a trasmettere tratti psicoattivi...

La nana avellinese o nana napoletana....la si conosceva per essere sedativa....
Dal 1930 e anche molto prima e fino al 1980 sicuramente...le coltivazioni erano tutte open pollination con male and female insieme....
Per 50 anni in Italia tra la Campania e la Calabria si è fatto breeding collettivo e soprattutto con numeri da breeding per creare adattare e incrociare durante generazioni tratti che poi sono consolidati in alcune varietà che conosciamo.
La rossa calabrese..ma non dimentichiamo la ammoniacata albanese ( erano sorelle).

Un altro punto da chiarire.
La seecred seeds dopo 20 anni di breeding realizzerà le varie varietà di skunk che negli '80 sono arrivate in holand.
Lasciando stare Sam, la sacred seed riusci a finalizzare la stabilizzazione della skunk solo negli anni '70 con la guerra in l'Afghanistan e la indica portata a hybridizzarsi con l'ibrido creato sulle messicane.
l'Italia ha una indica pura potente già nel 1931. La rossa é un primo accidentale, processo di breeding basato sulla selezione naturale di larga scala.

Vi siete mai domandati come facessero le piante di pomodori delle nostre nonne a fare sempre ogni anno pomodori buonissimi senza mai perdere in vigore e genetica...e senza che dovessereo comprsre semi ogni anno?

La calabrese rossa sparisce sempre.di più alla fine degli anni '70 con l'arrivo dell'eroina spinta dalla andrangheta e mafie varie. Ma durante gli '80 ancora sintrovava sia a Milano ma soprattutto in Calabria, dove molti coltivatori locali ( assolutamente non affiliati con nessuna famiglia) la producevano per se e la vendevano....

....i semi sono di calabrese e terronia....parliamone.
 
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