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Freeman73

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Salve a tutti amici;mi unisco kiaramente a tutti coloro ke vorrebbero avere la libertà di cura in questo squallido paese;purtroppo soffro ank'io di alcune patologie e qualcosa x la terapia del dolore è x me indispensabile.
Non lo sò se sono notizie ke conoscevate già,forse sì,ma Shantibaba,Cervantes e qualke altro mostro sacro hanno fondato appositamente per scopi terapeutici una seedbank dal nome CbdCrew,vi basta scriverlo e lo troverete di certo ((non è giusto scriverlo qui,x correttezza verso questo grande sito dove siamo noi tutti)).Insomma,cannabis terapeutica,ma non come le altre qualità proposte da altre seedbank:qui si basa tutto sul cbd,e sull'esperienza maturata dai loro straordinari breeder.
 

drlecter

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Liguria:
Approvata l'erogazione di farmaci a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche

http://www.riviera24.it/articoli/20...ase-di-cannabinoidi-per-finalita-terapeutiche


Genova - All’unanimità è stata approvata la proposta di legge 125 “Modalità di erogazione dei farmaci e delle preparazioni galeniche a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche" presentata da Benzi e Conti (Federazione della sinistra) e Rossi (Sel).


31/07/2012


La legge è stata presentata dai consiglieri Alessandro Benzi e Conti (Federazione della sinistra) e Matteo Rossi (Sel). Ai firmatari si è poi aggiunto Stefano Quaini (Idv). Sono stati approvati due emendamenti integrativi proposti dall’assessore alla salute, Claudio Montaldo. Uno, in particolare, consente anche ai medici oculisti di prescrivere questi farmaci.

La legge stabilisce che La Regione Liguria detti le disposizioni organizzative relative all’utilizzo dei farmaci cannabinoidi per finalità terapeutiche da parte degli operatori e delle strutture del Servizio Sanitario Regionale, salvaguardando l’autonomia e la responsabilità del medico nella scelta terapeutica e dell’evidenza scientifica.

Secondo il provvedimento i derivati della Cannabis, sotto forma di specialità medicinali o di preparati galenici magistrali, possono essere prescritti dal medico specialista in anestesia e rianimazione, oncologia e neurologia. I farmaci cannabinoidi sono a carico del Servizio Sanitario Regionale e sono prescritti dai medici di medicina generale solo in seguito a una indicazione terapeutica formulata dai medici specialisti in cui lo specialista stabilisce la durata del piano terapeutico e la sua ripetibilità. Anche i medici specialisti operanti nei Centri di cure palliative pubblici e convenzionati possono fare la prescrizione.

Secondo il provvedimento l’inizio del trattamento può avvenire in ospedale o in strutture a esso assimilabili, compresi day-hospital e ambulatori; i farmaci sono acquistati dalla farmacia ospedaliera a carico del Servizio Sanitario Regionale, anche nel caso del prolungamento della cura dopo la dimissione del paziente. Le strutture di ricovero ospedaliero accreditato devono assistere i medici nella reperibilità dei farmaci.

In ambito domiciliare, in caso di cura realizzata con queste modalità ma utilizzando farmaci esteri importati, il farmacista del servizio pubblico consegna direttamente i farmaci importati al medico o al paziente, dietro pagamento del solo prezzo di costo richiesto dal produttore e delle spese accessorie riportate nella fattura estera. Nel caso di preparazioni galeniche magistrali per un utilizzo extra-ospedaliero, fornite da farmacie private su presentazione di prescrizione del medico specialista, la spesa per la terapia è a carico del paziente, quando è prescritta su ricettario bianco. La spesa resta a carico del Servizio Sanitario Regionale solo qualora il medico che fa la prescrizione sia alle dipendenze del servizio pubblico e utilizzi il ricettario del Servizio Sanitario Regionale per la prescrizione magistrale.
Nel caso di inizio del trattamento in ambito ospedaliero o assimilato, il paziente in condizione di cronicità può proseguire il trattamento domiciliare senza spese presentando alla farmacia ospedaliera ogni mese una nuova ricetta, o ogni tre mesi se utilizza farmaci importati, redatta da uno dei medici ospedalieri che lo hanno in cura. Nel caso di trattamento avviato in ambito domiciliare, la terapia inizia o continua presentando ogni tre mesi la prescrizione redatta dal medico di medicina generale, su indicazione dello specialista, alla farmacia della ASL del territorio di residenza del paziente. Il rinnovo della prescrizione è in ogni caso subordinato ad una valutazione positiva di efficacia e sicurezza da parte del medico che la prescrive, valutata la variabilità individuale dell’efficacia terapeutica.


La Regione promuove periodicamente una specifica informazione ai medici interessati operanti nella Regione e ai farmacisti preparatori operanti nelle farmacie galeniche ed effettua un monitoraggio sull’andamento del trattamento del dolore cronico, anche per le patologie che utilizzano farmaci cannabinoidi impegnandosi a promuovere la massima riduzione dei tempi di attesa . Per ridurre l’aggravio delle spese fisse per unità di prodotto la Giunta regionale adotta un provvedimento per la centralizzazione degli acquisti presso un'unica Asl capofila e attiva una convenzione con lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze per la produzione e lavorazione di Cannabis medicinale coltivata in Italia o con un altro soggetto dotato delle medesime autorizzazioni.

Ogni anno la Giunta regionale presenterà al Consiglio regionale una relazione sull’attuazione della legge e il rapporto costi-benefici sia per il profilo sanitario, sia per il profilo socio assistenziale. Nella relazione saranno indicati, inoltre, i risultati raggiunti nel periodo di riferimento, le convenzioni stipulate e la loro attuazione, le eventuali criticità riscontrate nell’attuazione insieme alle soluzioni proposte o avviate per superarle.

La discussione è stata aperta da Matteo Rossi (Sel) che ha illustrato la proposta di legge: «Il Ministero della Salute - ha spiegato Rossi - con il decreto del 18 aprile 2007, ha aggiornato le tabelle delle sostanze stupefacenti e psicotrope e ha posto nella tabella II delle sostanze stupefacenti dotate di proprietà terapeutiche, alla sezione B, alcuni cannabinoidi naturali o di sintesi della cannabis. Ciò rende possibile prescrivere ed utilizzare questi principi attivi, quindi permette di disporre di un ulteriore strumento terapeutico per la cura palliativa del dolore o per applicazioni terapeutiche in molte tipologie di disabilità fisiche e mentali. Con il riconoscimento e la regolamentazione dell’accesso ai derivati medicinali della pianta di cannabis e degli analoghi sintetici, avvenuta nel nostro Paese solo in questi ultimi anni, lo scenario è mutato e la fruizione della terapia è un dato acquisito, ma è necessaria una legge regionale applicativa delle norme quadro nazionali, al fine di evitare perdite di tempo nocive per il malato». Il consigliere ha precisato: «Oltre alla terapia palliativa del dolore e all’utilizzo in neurologia ed oncologia, o come lenitivo degli effetti collaterali della chemio e della radio-terapia, molte sono le patologie e i disturbi a cui la cannabis terapeutica può dare risposte efficaci, tra cui il glaucoma, l’epilessia, numerose patologie neurologiche, alcune patologie psichiatriche, malattie degenerative quali l’Alzheimer e il Parkinson. Vista l’utilità terapeutica della cannabis, per ridurre i tempi e i costi per il Sistema Sanitario Regionale l’articolo 6 prevede la stipula di una convenzione con lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze. Tale accordo consentirà ai malati e al Servizio Pubblico della nostra regione di non dipendere esclusivamente dalle importazioni».
«Con questa legge la Regione Liguria si pone all’avanguardia per la tutela dei diritti del malato - ha concluso Rossi - superando gli ostacoli ideologici che hanno ritardato in Italia l’utilizzo di questi farmaci. Da oggi la Liguria si mette alla pari di paesi dove da decenni ormai vengono utilizzati i cannabinoidi a fini terapeutici: Germania, Svizzera, Gran Bretagna, Canada e USA. Dal punto di vista economico non ci dovrebbero essere aggravi di costi sul Servizio sanitario nazionale perché i derivati dalla cannabis sottoforma di specialità medicinali o di preparati galenici magistrali andranno eventualmente a sostituire medicine altrettanto onerose».
Matteo Rosso (Pdl): «Oggi è stata scritta una pagina positiva per i cittadini. E’ un segno di civiltà autorizzare l’utilizzo di questi farmaci che possono alleviare il dolore e nel momento in cui sarà pubblicata, questa legge darà un grosso aiuto ai pazienti. Abbiamo lavorato bene e tutti insieme e là dove c’erano sfaccettature ideologiche le abbiano tolte».

Stefano Quaini (Idv), presidente della Commissione salute e sicurezza sociale, ha sottolineato che il varo della legge è stato preceduto da numerose audizioni di esperti nella competente commissione: «Finalmente in Italia si inizia ad andare verso l’utilizzo dei cannabinoidi a scopo terapeutico. La legge che stiamo approvando fa della Liguria una Regione “battistrada” in questo senso D’altro canto la Liguria nella terapia del dolore non è seconda a nessuno, ha una rete molto efficiente».
Giancarlo Manti (Pd) ha puntualizzato: «Questa legge affronta la questione non solo da un punto di vista medico ma anche sociale, quale è il diritto del malato alla cura»

Alessio Saso (Pdl): «La questione è stata affrontata senza pregiudiziali di tipo ideologico e mi pare che da queste premesse siano derivati buoni frutti. Parliamo di una legge che può soltanto fare del bene e non può essere utilizzata per altre finalità»
L’assessore alla salute Claudio Montaldo ha proposto due integrazioni, assunte in consiglio come emendamenti approvati all’unanimità, e ha ribadito il suo apprezzamento per la legge: «Voglio sottolineare il lavoro introduttivo svolto in commissione al quale hanno preso parte tutti i gruppi».

Roberto Bagnasco (Pdl), nell’annunciare il voto «profondamente convinto» del suo gruppo ha aggiunto: «Nel lavoro in commissione c’è stato un estremo equilibrio. Sono state recepite le indicazioni che anche noi abbiamo fornito. Riteniamo che questa sia una legge di grande importanza per i cittadini».
 

Tup_amaro

Lazy Member
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Uno spiraglio di luce nelle tenebre proibizioniste..:woohoo:

..e questa volta mi tocca pure ammettere che i politici non sono tutti delle cacche: un accordo all'unanimità su una questione che tocca il principio costituzionale del diritto alla salute merita un plauso :tiphat:

speriamo nello spirito di emulazione di altre amministrazioni regionali..

Giovanardi & friends :moon: :moon:
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
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ITALIA - Cannabis terapeutica. Consiglio ministri impugna legge Liguria davanti Corte Costituzionale

Su proposta del ministro degli Affari regionali, turismo e sport, il Consiglio dei ministri, riunito stamattiana a palazzo Chigi, ha deciso di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge della Regione Liguria (n. 26 del 3 agosto 2012) che contiene norme per le "modalità di erogazione dei farmaci e delle preparazioni galeniche a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche". Legge che, secondo il governo nazionale, contiene alcune disposizioni in contrasto con le norme statali di principio in materia di tutela della salute. Si legge sul comunicato finale del Cdm.

http://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+terapeutica+consiglio+ministri+impugna_126243.php
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
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ITALIA - Cannabis Terapeutica. L'inutile tentazione? Spiri versus Avvenire/Garattini

Pubblichiamo la lettera di una paziente affetta da S.M. Lucia Spiri, in risposta all’articolo di Avvenire: ”Cannabis Terapeutica L’inutile Tentazione“, del 27 Settembre 2012 (pubblicato a fine pagina), dove interviene Silvio Garattini contro l’utilizzo terapeutico della canapa.
Caro Dott. Garattini,
Sono Lucia Spiri, paziente affetta da Sclerosi Multipla da tredici anni, in cura attualmente con il Bedrocan, ovvero cannabis terapeutica
Ho iniziato tale terapia nell’Ospedale Ferrari di Casarano nel giugno 2011 dopo anni di cure farmacologiche a base di interferoni, antidepressivi, antiepilettici, miorilassanti e addirittura chemioterapici tutti regolarmente prescritti dai neurologi che mi seguono e che hanno lasciato solo effetti collaterali permanenti e peggiorato la qualità della mia vita.
Sono io la ragazza che nel novembre dello stesso anno ha pubblicato su internet (e la lettera è stata ripresa in un articolo da La Repubblica) una testimonianza su come la canapa avesse immediatamente agito in maniera efficace sui tanti sintomi dolorosi che la malattia mi infligge.

Sono molto risentita dal modo in cui Lei parla della cannabis terapeutica e dei tanti studi millantati sull’inefficacia della stessa proprio nella Sclerosi Multipla!

Di certo non mi meraviglia leggere articoli come quello di oggi apparso sul l’Avvenire nel periodico ‘E’ Vita’ nel quale Lei viene citato in qualità di esperto. Non mi meraviglia neanche che una povera giornalista non sappia assolutamente nulla di Sclerosi Multipla, di terapie del dolore, tantomeno cannabis terapeutica.

Mi stupisco, al contrario delle Sue affermazioni in qualità di medico. In tanti anni di studi e di lavoro svolto sul territorio sta ancora dietro agli interessi (lobbistico-farmaceutico e affaristico-politico) di quelli che se ne fregano del popolo dei malati?

E’ mai possibile che siate ancora lì a denigrare la terapia a base di cannabis scuotendo così il nostro spirito debole e il nostro corpo già troppo tormentato?

E allora state molto attenti, signori tutti! Siamo anche in grado di invadere i vostri palazzi “armati” di sedie a rotelle, deambulatori e i più fortunati di stampelle.

Lei non immagina nemmeno quanto desidererei prestarmi come testimone scientifico dandovi la possibilità di fare ricerca sugli effetti benefici della cannabis. Dottore, io stessa sono un dato da portare a sostegno di tale tesi.

Aggiungo che vivo le mie giornate su una sedia a rotelle, probabilmente anche per colpa di alcuni farmaci che ho assunto prima del Bedrocan imposti da un assurdo protocollo obbligatorio.

Non capisco perciò la frase che le viene attribuita nell’articolo succitato dove lei afferma: “Sulla tossicità di questi farmaci e dunque sugli effetti collaterali occorre fare molti studi”, bene, io gli studi li sto facendo sulla mia pelle e se vuole ne possiamo, come Le dicevo, anche parlarne. Chi siete e in quanti siete a volerci prendere in giro dicendo ancora che “non ci sarebbero benefici evidenti in conseguenza all’uso dei cannabinoidi”? (sono le sue parole apparse sul giornale).

Io da quando assumo la cannabis e devo dire che la assumo tramite vaporizzatore, la bevo sottoforma di tisane, la mangio sottoforma di torte e la fumo ho eliminato addirittura anche le Tachipirine, non ho più necessità di nessun tipo di farmaco.

Lei sa cosa vuol dire vivere con la Sclerosi Multipla e tutti i disturbi che ne conseguono?

E per favore non mi dica che ne ha visti a migliaia, saprà benissimo che questa malattia è una bestia imprevedibile e che ogni paziente è diverso.

Arriverà presto il giorno dove Lei e tutti coloro che in questi anni si sono opposti a questa terapia del dolore verrete invitati a presentarvi presso il Tribunale per i Diritti del Malato in quanto avete leso il diritto alla cura in barba al giuramento di Ippocatre e sarete citati tutti presso la Corte Europea per i diritti dell’uomo per aver compiuto e sostenuto insieme allo Stato italiano atti di TORTURA nei confronti di centinaia di migliaia di malati per i quali la negazione della cannabis terapeutica ha rappresentato l’acuirsi di sofferenze acutissime.

E sappia che è anche per colpa sua che proprio in questo momento, in Italia, c’è gente che desidera morire piuttosto che soffrire le pene dovute alla Sclerosi Multipla, alla SLA o a un tumore.

Tutto questo dolore che ci regalate affligge i nostri sonni, spero solo che da oggi in avanti il suo sonno sia sempre più simile al nostro.

Lucia Spiri
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l'Articolo del quotidiano l'Avvenire
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CANNABIS TERAPEUTICA. L’INUTILE TENTAZIONE

NO all’uso terapeutico ordinario dei derivati chimici della cannabis.

Non usa mezzi termini Silvio Garattini, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano, per affermare che far passare per legge, come sta avvenendo in alcune regioni italiane l’autorizzazione all’uso dei tetracannabinoidi in ambito ospedaliero, e a carico del Servizio sanitario, è un azzardo.

“Sulla tossicità di questi farmaci e dunque sugli effetti collaterali occorre ancora fare molti studi” dice lo scienziato.

La prima regione a legiferare per dare il via libera all’importazione, per lo più attualmente dal nord Europa, dei derivati chimici della cannabis è stata la Toscana, in maggio.

Poi, poche settimane dopo, è stata la volta della Liguria, nei giorni scorsi ha dato luce verde il Veneto.

Disegni di legge e ordini del giorno sono stati depositati e presentati dai radicali e dal centro sinistra in altre regioni, come il Lazio (che ora però si ritrova con il consiglio regionale decaduto) e il Friuli-Venezia Giulia da poche settimane.

Un anno fa fece scalpore la sperimentazione con cui l’ospedale di Casarano, in provincia di Lecce, partì con la somministrazione di questi farmaci a pazienti affetti da sclerosi multipla o da malattie inguaribili.

Studi internazionali fanno da supporto ai dubbi di Garattini: secondo Cns drugs di marzo proprio sulla sclerosi multipla non ci sarebbero benefici evidenti in conseguenza all’uso dei cannabinoidi, e non si tratta del solo dubbio che viene dalla comunità scientifica internazionale.

C’è poi il capitolo dei costi, non da poco in temi di spending review, se rapportati poi agli effettivi benefici sul malato non ancora dimostrati a livello scientifico. In rete si trova la delibera di un altro ospedale pugliese, quello di Monopoli, che per 135 grammi di Bedrocan, sostanza olandese autorizzata dal Ministero della Salute, per l’importazione ha tirato fuori 1200 euro.

“Non ci sono studi comparativi – dice ancora Garattini- che dimostrino come i cannabinoidi siano migliori dei farmaci già in commercio”. Solo per fare un esempio, una terapia con 28 compresse di ossicodone, farmaco antidolore, costa non più di 17 euro.

Francesca Lozito

Da Avvenire del 27-09-2012

http://droghe.aduc.it/notizia/cannabis+terapeutica+inutile+tentazione+spiri_126247.php
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
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Cannabis terapeutica. Ecco perché il governo ha bocciato la legge ligure

Confusione sulle preparazioni galeniche, individuazione impropria dei soggetti prescrittori e una convenzione “impossibile” con lo Stabilimento farmaceutico militare di Firenze. Sono questi i principali rilievi del Cdm che potrebbero invalidare la nuova legge regionale sull’uso di farmaci a base di cannabinoidi.

01 OTT - Il Consiglio dei Ministri del 28 settembre scorso ha impugnato la legge della regione Liguria del 3 agosto 2012, n. 26, recante "Modalità di erogazione dei farmaci e delle preparazioni galeniche a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche", per presunti profili d'illegittimità costituzionale.

Sono cinque i rilievi del Governo:
1) Confusione sulle preparazioni galeniche. Secondo il Governo la legge regionale fa generico riferimento, alle "preparazioni galeniche", una dicitura ormai superata dalle nuove normative in materia, le quali, in riferimento ai medicinali da prepararsi in farmacia, parlano di "formule magistrali" e "formule officinali". Le prime riguardano i "medicinali preparati in farmacia in base ad una prescrizione medica destinata ad un determinato paziente", tenendo conto del fatto che "i medici possono prescrivere preparazioni magistrali esclusivamente a base di princìpi attivi descritti nelle farmacopee dei Paesi dell'Unione europea o contenuti in medicinali prodotti industrialmente di cui è autorizzato il commercio in Italia o in altro Paese dell'Unione europea". Per “formule officinali”, invece, si intendono i "medicinali preparati in farmacia in base alle indicazioni della Farmacopea europea o delle Farmacopee nazionali in vigore negli Stati membri dell'Unione europea" e "destinati ad essere forniti direttamente ai pazienti serviti da tale farmacia".
Secondo il Governo i farmaci a base di cannabis rientrano nelle “formule magistrali” e oggi non è possibile soddisfare nessuna delle due condizioni sopra citate, perché “nella Farmacopea italiana e nelle Farmacopee degli altri paesi dell'Unione Europea non risultano monografie o regolamentazioni sui principi attivi della Cannabis e dei suoi derivati” e perché “attualmente, l'unico medicinale che presenta tale caratteristica nel settore di riferimento, e che pertanto potrebbe essere utilizzato con "formula magistrale", è il Sativex, che ha concluso il proprio iter di registrazione in Italia presso l'AIFA, con procedura di mutuo riconoscimento, ma non è ancora in commercio, in quanto è in via di completamento la procedura di definizione del regime di dispensazione e del prezzo di vendita”.
Da qui l’ipotesi di illegittimità costituzionale poiché, scrive il Governo, si determinerebbe “il rischio che a determinate sostanze (quali i derivati della Cannabis), per le quali il legislatore nazionale ha previsto l'applicazione di uno specifico regime (quello, appunto, delle "formule magistrali") possa essere applicato, invece, un regime diverso, previsto per altri tipi di preparazioni, con conseguente potenziale danno per la salute dei cittadini.

2) L’altro motivo di impugnazione della legge da parte del Governo è nella parte in cui si individuano i soggetti titolati alla prescrizione. “Tali disposizioni – secondo il Governo - esorbitano dalle competenze della Regione. Infatti, la qualificazione e la classificazione dei farmaci, nonché la regolamentazione del relativo regime di dispensazione - compresa l'individuazione degli specialisti abilitati a prescriverli, nonché i relativi impieghi terapeutici - spetta agli organi statali, per esigenze di uniformità e unitarietà sul territorio nazionale”.

3) Illegittima, secondo il Governo, anche la parte in cui si prevede che le strutture di ricovero ospedaliero accreditato debbano intrattenere rapporti di convenzione con le farmacie ospedaliere o territoriali o fornite di laboratorio per preparazioni magistrali, perché “contrasta con le Norme di buona preparazione dei medicinali in farmacia, di cui alla Farmacopea Ufficiale XII, che non prevede tali tipi di convenzioni”.

4) Non convince il Governo, inoltre, anche l’ipotesi ventilata nella legge ligure di una “convenzione con lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze per la produzione e lavorazione di Cannabis medicinale coltivata in Italia o con altro soggetto dotato delle medesime autorizzazioni alla produzione di principi attivi stupefacenti a fini medici".
Lo Stabilimento di Firenze, infatti, sostiene il Governo non è in possesso delle autorizzazioni specifiche per la produzione di derivati della cannabis, né risulta avere presentato la relativa istanza. “L'autorizzazione alla produzione di medicinali in possesso del citato stabilimento – specifica il Governo - riguarda solo la produzione di alcune forme farmaceutiche e non di principi attivi. Pertanto, nel rispetto della normativa nazionale in materia, allo stato attuale non può stipulare convenzioni con la Regione Liguria.

5) E infine è stata impugnata anche la parte relativa alle modalità di rimborso. Le norme relative della legge ligure non terrebbero infatti conto della disciplina delle prescrizioni peri farmaci stupefacenti né con quelle del ricettario del Ssn, che non prevede “il rimborso delle preparazioni magistrali estemporanee a livello nazionale, ma eventualmente il rimborso di prodotti galenici o integrativi inclusi nel Prontuario regionale, previsione non applicabile alla fattispecie in esame- specifica il Governo - che, come si è detto, concerne le formule magistrali”.

http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=11107
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
Veteran
Ciao ,
LapianTiamo ha aperto ufficialmente il tesseramento per l'anno 2013.
Al momento è possibile iscriversi come soci Ordinari o come soci Sostenitori.
I soci Usufruitori (coloro che per patologia certificata riceveranno
il farmaco) dovranno attendere le disposizioni che arriveranno
prossimamente attraverso i nostri canali ufficiali (sito web e pagina
FB).
I soci ordinari, versando una quota annuale di 20 euro, sosterranno il
progetto e potranno vantarsi di aver fatto un atto di dovere civico?
nei confronti dei tanti veri malati che ogni giorno vivono nel
silenzio le loro sofferenze e non trovano rimedi alternativi ai loro
mali.
I soci sostenitori invece saranno liberi di versare la somma che
vorranno, purchè superiore a 20 euro. Sono già in tanti ad averci
promesso sostegno e molti già hanno iniziato realmente a contribuire a
questo sogno.
Ti basterà confermarci l'avvenuto pagamento,compilare il modulo e
inviarcelo tramite e-mail all'indirizzo [email protected] .
Oggi ti chiediamo di contribuire e ad essere anche tu speranza per tanti?

LapianTiamo
Associazione no profit.
Un aiuto reciproco tra malati
per Aspera ad Astra

Per informazioni: [email protected] / [email protected] /
[email protected]
Per donazioni e iscrizioni: Lapian Tiamo Associazione no profit -
IBAN: IT75X0101080091100000003668
Per effettuare donazioni o iscrizioni tramite PAYPAL inviateci la mail
collegata al vostro conto o alla vosta carta, provvederemo ad inviarvi
una richiesta a nome di LAPIANTIAMO.


LAPIANTIAMO - Cannabis Social Club Racale (LE)
Associazione no profit - Un aiuto reciproco tra malati
Sede Legale: Via delle Orchidee - Salice (FG)
Sede Ufficiale: Racale 73055 (LE)
C.F.: 94092000713
www.lapiantiamo.it - [email protected]

Ecco i file per il tesseramento:
 

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spinacio

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DECRETO 23 gennaio 2013

DECRETO 23 gennaio 2013

Ottimo thread, peccato per le leggi italiane non aiutano ad ampliarlo molto...
comunque sia la buona notizia é recente:
la "cannabis" é entrata nella tabella II, sezione B dei farmaci
come decretato dalla gazzetta ufficiale che riporto qui sotto

DECRETO 23 gennaio 2013
IL MINISTRO DELLA SALUTE

Visti gli articoli 2, 13 e 14 del decreto del Presidente della
Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309 e successive modificazioni recante:
«Testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti
e sostanze psicotrope e di prevenzione, cura e riabilitazione dei
relativi stati di tossicodipendenza», di seguito denominato «testo
unico»;
Visto in particolare, l'art. 13, comma 2 del testo unico che
prevede che le tabelle «devono contenere l'elenco di tutte le
sostanze e dei preparati indicati nelle convenzioni e negli accordi
internazionali e sono aggiornate tempestivamente anche in base a
quanto previsto dalle convenzioni e accordi medesimi ovvero a nuove
acquisizioni scientifiche»;
Viste la tabella I del testo unico che indica le sostanze con forte
potere tossicomanigeno e oggetto di abuso e la tabella II del testo
unico che indica le sostanze che hanno attivita' farmacologica e sono
pertanto usate in terapia ed e' suddivisa in cinque sezioni in
relazione al decrescere del potenziale di abuso delle sostanze
stesse;
Visto il decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219 recante:
«Attuazione della direttiva 2001/83/CE (e successive direttive di
modifica) relativa ad un codice comunitario concernente i medicinali
per uso umano, nonche' della direttiva 2003/94/CE» e successive
modificazioni e integrazioni e, in particolare, l'art. 1, comma 1,
lettere ll), mm) e nn) che riportano, rispettivamente, le definizioni
di medicinale di origine vegetale, di sostanze vegetali e di
preparazioni vegetali;
Vista la cinquantesima edizione del dicembre 2011 della Yellow
list, lista delle sostanze stupefacenti sotto controllo
internazionale, predisposta dall'International Narcotics Control
Board, in conformita' a quanto previsto dalla Single Convention on
Narcotics Drugs, adottata a New York il 30 marzo 1961, come emendata
con protocollo adottato a Ginevra il 25 marzo 1972, che ha introdotto
nella descrizione della Cannabis le preparazioni vegetali impiegate
nei medicinali a base di estratti di Cannabis preparati
industrialmente;
Considerato che nella tabella I allegata al testo unico sono
inclusi i preparati attivi della Cannabis e nella tabella II, sezione
B, sono incluse le sostanze delta-9-tetraidrocannabinolo e
trans-delta-9-tetraidrocannabinolo o dronabinol, che possono essere
impiegate come medicinali, debitamente prescritti ai sensi del comma
2 dell'art. 72 del testo unico;
Visto il parere dell'Istituto Superiore di Sanita', comunicato con
nota del 4 ottobre 2012, favorevole all'aggiornamento della tabella
II del testo unico, con l'inserimento nella sezione B del riferimento
ai medicinali di origine vegetale a base di Cannabis (sostanze e
preparazioni vegetali, inclusi estratti e tinture), in conformita'
alle modifiche introdotte dall'International Narcotics Control Board;
Visto il parere del Consiglio Superiore di Sanita', espresso nella
seduta del 23 ottobre 2012, favorevole all'inserimento nella tabella
II, sezione B, del testo unico dei medicinali di origine vegetale a
base di Cannabis (sostanze e preparazioni vegetali);
Visto il parere del Dipartimento Politiche Antidroga della
Presidenza del Consiglio dei Ministri, reso con nota del 20 novembre
2012, favorevole all'inserimento nella tabella II, sezione B, del
testo unico dei medicinali di origine vegetale a base di Cannabis
(sostanze e preparazioni vegetali);
Ritenuto di procedere all'inserimento suindicato;

Decreta:

Art. 1

1. Nella tabella II, sezione B, del decreto del Presidente della
Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, sono inseriti, secondo l'ordine
alfabetico:
Medicinali di origine vegetale a base di Cannabis (sostanze e
preparazioni vegetali, inclusi estratti e tinture).
Il presente decreto entra in vigore il quindicesimo giorno
successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale
della Repubblica italiana.
Roma, 23 gennaio 2013

Il Ministro: Balduzzi

Non per far "polemica" ma..,
Carlo Erba ci era già arrivato a metà '800
continuano a cercare soluzioni nel futuro
quando basterebbe guardare nel passato !! eheh
A parte i sorrisi speriamo presto che la logica torni sovrana !
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
Veteran
Le Aziende Farmaceutiche hanno fretta di brevettare la Marijuana per uso Medico

Sembra che uno dei più grandi timori della comunità pro marijuana medica si stia lentamente realizzando, cioè che le case farmaceutiche stanno adottando rapidamente cannabinoidi nella loro stragrande collezione di farmaci brevettati. A guidare la carica è GW Pharmaceuticals (1), una società farmaceutica britannica che produttori Sativex, uno spray orale scandalosamente costoso che si basa su THC e CBD per i suoi effetti medici.Anche se Sativex non è attualmente disponibile per i pazienti negli Stati Uniti, può essere prescritto in Canada, Regno Unito e altri paesi europei, ad un prezzo di £ 175 per bottiglia. Per quanto folle possa sembrare, l’unica differenza tra un 175 £ bottiglia di Sativex e una bottiglia di estratto di marijuana dal dispensario locale $ 20 sono i brevetti che GW Pharma è stato fin troppo veloce per depositare.
Proprio il mese scorso, la più recente richiesta di brevetto di GW Pharma (2) è stato pubblicato con il titolo “fitocannabinoidi nel trattamento del cancro.” E ‘vero, i creatori di Sativex stanno cercando di brevettare i composti di marijuana per il trattamento di tutte le forme di cancro. Ma è anche permesso?

Probabilmente no, dal momento che gli effetti anticancro della marijuana medica sono stati ben noto fin dagli anni ’70, per non parlare di portavoce di primo piano del movimento, come ad esempio Rick Simpson, che hanno fornito testimonianze personali di capacità della marijuana per curare il cancro. Di conseguenza, è improbabile che un brevetto sarebbe stato concesso sulla marijuana medica stessa o estratti di comuni, come l’olio di canapa.

Ancora oggi, le aziende farmaceutiche sono ben consapevoli delle lacune nelle leggi sui brevetti che possono essere facilmente sfruttati modificando leggermente una sostanza chimica o una formula, che è ciò che sembra essere il caso di GW Pharma. Nel loro brevetto più recente, GW Pharma doveva fare di tutto per rivendicare i diritti esclusivi per gli effetti anticancro della cannabis, il suo espediente è stato quello di chiamare una “sostanza droga botanica”, che essi definiscono come una miscela di cannabinoidi e di materiali non-cannabinoidi. Come risultato, GW potrebbe essere solo in mano il biglietto d’oro per una cura d’avanguardia per il cancro, qualcosa che ha eluso la ricerca medica per decenni.

Liberamente tradotto dall’originale, che trovate al seguente link:
http://www.thcfinder.com/marijuana-...al-companies-rush-to-patent-medical-marijuana

http://biagiothai.wordpress.com/201...ta-di-brevettare-la-marijuana-per-uso-medico/
 

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Duro colpo alla Cannabis terapeutica ma i pazienti non si arrendono

Cannabis terapeutica. Non bastasse il DPA, ora ci si mette pure l’AIFA…

Ce lo aspettavamo che prima o poi sarebbe accaduto, ma è molto peggio di quel che si poteva razionalmente prevedere.

La Determinazione dell’AIFA pubblicata sul supplemento n°33 alla Gazzetta Ufficiale del 30 aprile scorso, in cui viene concessa l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio al “Sativex” rappresenta una chiusura totale, devastante ed inaspettata, per l’uso terapeutico dei farmaci derivati dalla cannabis in Italia: in poche ore siamo tornati indietro di moltissimi anni, dopo una brevissima primavera di speranza.

Grazie ad un insieme di disposizioni incredibilmente rigide ed antiscientifiche, dall’evidente sapore di propaganda politica antidroga, è una dichiarazione di guerra ai malati, uno schiaffo alle loro necessità e speranze.

Il Sativex sarà prescrivibile solo per quel malato di sclerosi multipla, che sia affetto da spasmi intrattabili con tutti gli altri farmaci antispastici. L’AIFA specifica, in Gazzetta Ufficiale, che i pazienti dovranno inoltre aver dimostrato “un miglioramento clinicamente significativo dei sintomi associati alla spasticità nel corso di un periodo di prova iniziale della terapia“.

Non bastasse, l’AIFA ha anche deciso che il Sativex si prescriverà solo con “ricetta limitativa” (RL), cioè si limita la prescrivibilità ai soli neurologi e centri ospedalieri, e viene ostacolato anche l’utilizzo delle preparazioni magistrali galeniche, che grazie a questa trovata saranno probabilmente vincolate alle stesse limitazioni.

Sono 3 le categorie di farmaci per i quali è richiesta la RL, ed i cannabinoidi a nostro modesto ma ‘informato’ avviso non rientrano in nessuna di queste, comprendenti p.es. interferone e chemioterapie oncologiche. Nemmeno la morfina richiede RL per essere prescritta, e può farlo qualunque medico, anche se è inserita nella più restrittiva tra le Tabelle degli stupefacenti prescrivibili, la II A.

Limitare la prescrizione allo specialista neurologo ed a strutture ospedaliere significa comunque che in ambito ospedaliero qualsiasi specialista potrebbe prescrivere questi farmaci e preparazioni magistrali, ma è fin troppo facile prevedere che saranno ancor meno di ora a farlo. Il concetto di massima pericolosità e controllo per queste medicine è per i medici un messaggio eloquente, quelli di base poi sono esclusi a priori, con un tratto di penna.

A completamento del quadro, per quanto riguarda la rimborsabilità, il Sativex è farmaco di Classe H: “di impiego esclusivo in ambiente ospedaliero o negli ambulatori specialistici e non dispensabile al paziente in farmacia“. Il sito dell’AIFA aggiunge: “Infine, si ricorda che è attualmente in corso la raccolta delle informazioni relative ai responsabili autorizzati a questo tipo di operazioni. Pertanto, si invitano le Regioni che non avessero ancora inviato i dati a farlo quanto prima.“

Con queste nuove assurde limitazioni viene anche cancellato il lavoro di anni di diverse associazioni che avevano impegnato molti dei loro sforzi a seguire i percorsi delle leggi regionali.

A questo punto le leggi già approvate potrebbero risultare totalmente inutili.

E’ davvero un pericolo per la salute pubblica, l’uso terapeutico di cannabis?

In Canada, dove senza che ciò rappresenti un problema il Sativex è presente in farmacia da tempo, nonostante la situazione relativamente aperta ed anni di esperienza e raccolta di dati nello svolgimento del MMAP (Marijuana Medical Access Program), la Corte Suprema ha stabilito che non tutti i pazienti hanno sufficiente accesso alla cannabis medicinale di stato o auto-coltivata, anche da terzi incaricati dal malato, ed ha chiesto la modifica della legge in senso meno limitativo per i malati.

Nella vicina Germania, una Corte amministrativa ha imposto alla BfArm del ministero della salute di non rigettare le richieste di auto-coltivazione da parte dei pazienti che, per motivi economici o di altro tipo, non potessero utilizzare le infiorescenze olandesi “Bedrocan” secondo la procedura amministrativa standard, e tralasciamo di parlare della situazione in California e negli altri 18 Stati Usa che hanno programmi di Medical Marijuana, o di quella in altri Paesi europei e non.

Mentre in Colorado e Washington si è deciso tramite referendum popolare di legalizzare la marijuana per tutti gli utilizzi al di là di quello medico, da noi si scrivono regole rigidissime e discriminanti anche per l’accesso dei malati ai farmaci. In Israele per molto meno (nuove restrizioni in vigore da subito per l’uso della cannabis a fini terapeutici, una lista di 7 patologie comprendente Cancro, morbo di Crohn, Colite, Hiv, SM, malati terminali negli ultimi 6 mesi di vita, dolore ma non Parkinson, glaucoma e disturbi psichiatrici), pazienti e medici saranno dal 23 Maggio in sciopero della fame di fronte al Ministero della Salute, mentre diversi ospedali israeliani già avvertono che le nuove procedure provocheranno il ricorso all’acquisto al mercato illegale da parte dei pazienti estromessi dalla lista, e criticano le norme per essere “arbitrarie e discriminanti senza alcuna spiegazione logica”.

E da noi, cosa succederà ora? Non basta certo una delibera dell’AIFA a far svanire le sofferenze, nessuno può seriamente pretendere che cittadini malati si mettano l’anima in pace e rinuncino a migliorare le proprie condizioni di salute, oggi ed in un prossimo futuro.

Moltissimi hanno ormai sperimentato personalmente effetti benéfici sostanziali sui propri sintomi per patologie come glaucoma, epilessia, Hiv, tumore e molte altre, sostituendo o diminuendo i dosaggi di farmaci ben più tossici, o riducendo i loro effetti collaterali.

Tramite l’accesso legale su prescrizione medica e magari gratuitamente dal 2005 ad oggi, o con viaggi nei molti paesi esteri dove è disponibile la cannabis terapeutica, o con l’acquisto presso il mercato nero, o con pratiche illegali ‘fai da te’.

Dopo questa chiusura sui farmaci, anche per chi era riuscito ad averne già accesso legalmente ed ora dovrebbe interrompere la terapia, non rimane che l’azione diretta a tutela della propria salute: coltivare seriamente le alternative e seguire la strada dell’auto-produzione.

In questi giorni moltissimi pazienti, autonomamente in tutta Italia, stanno valutando come unica soluzione quella di iniziare un percorso che diventa ancora più urgente alla luce degli ultimi colpi bassi alla libertà di cura, e già in diverse città piccoli gruppi di cittadini con diverse patologie, si stanno organizzando sul modello dei Cannabis Social Club, una proposta alle istituzioni su scala europea.

Ne va della nostra salute, troppo importante per delegarla all’Aifa, agenzia recentemente contestata anche dagli Oftalmologi (“non è in grado di tutelare la salute visiva degli italiani“) e dai Diabetologi, tantomeno al Dipartimento Politiche Antidroga ed alle organizzazioni mafiose.

Pazienti Impazienti Cannabis (P.I.C.)

http://www.legalizziamolacanapa.org/?p=5822
 

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Tranquilli, il 6 giugno LapianTiamo!


GIOVEDI’ 6 GIUGNO DALLE ORE 14:00 IN PIAZZA MONTECITORIO – ROMA

Conferenza stampa sulla presentazione di una proposta di legge che autorizzi i Cannabis Social Club all’approvvigionamento di canapa terapeutica a tutti coloro che ne hanno il diritto ma soprattutto il BISOGNO.

Con:

- Rita Bernardini (Partito Radicale – Presidente ad honorem “LapianTiamo”)

- Lucio Barani (Senatore Grandi Autonomie e Libertà)

- Sergio Blasi (Segretario RegionalePartito Democratico in Puglia)

- Donato Metallo (Sindaco di Racale,LE)

- Sandro Gozi (Deputato Partito Democratico)

- Associazione Luca Coscioni

Nel corso della mattinata l’associazione LapianTiamo donerà alcuni semi di canapa alla sua presidente ad honorem che ne curerà la crescita sul suo terrazzo, a quasi un anno di distanza da quando per la prima volta al mondo veniva piantata canapa in un palazzo governativo (18/06/12, Camera dei Deputati).
Verrà inoltre allestito un banchetto informativo che per l’intera durata della manifestazione darà la possibilità a tutti gli interessati di compilare i moduli per diventare soci del Cannabis Social Club LapianTiamo.
L’invito è aperto a tutti,soprattutto a chi è stanco di lottare per vedersi riconosciuto il diritto alla cura.

Per tutte le info sull’evento:

[email protected]

http://www.legalizziamolacanapa.org/?p=6032
 

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Arrestato Fabrizio Cinquini, medico della crociata pro cannabis terapeutica

Dopo essere finito agli arresti domiciliari per due volte a causa della sua crociata per l’uso della marijuana a fini terapeutici, è stato arrestato. Fabrizio Cinquini, 50 anni, medico specializzato in chirurgia vascolare, e già al reparto di emergenza territoriale a Viareggio, sarà processato l’8 agosto, per i reati di coltivazione, produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

I carabinieri erano già intervenuti nel giardino della sua abitazione di Pietrasanta lo scorso 14 giugno, poco più di un mese fa. Il medico coltivava 270 piante di marijuana e un’ingente quantità era in essiccazione. Adesso si trova nel carcere di San Giorgio a Lucca.

Nel 2007, sempre i carabinieri, avevano trovato nella sua abitazione 1167 bustine di semi, accompagante da indicazioni terapeutiche (ad esempio, contro l’anoressia) e controindicazioni (possibili crisi paranoidee reversibili).

http://www.cannabisterapeutica.info...dico-della-crociata-pro-cannabis-terapeutica/



In che modo i cannabinoidi uccidono le cellule tumorali? lo spiega un laureando in farmacia nella sua tesi


Qui di seguito pubblichiamo molto volentieri il sunto della tesi di Jacopo Francesco Foroni, laureando in Farmacia all’Università di Modena e Reggio Emilia.

Qui la tesina completa

Il presente lavoro di tesi intende focalizzare l’attenzione sulla capacità dei cannabinoidi di indurre morte in cellule tumorali e sui percorsi biochimici impiegati. L’utilizzo della cannabis in ambito terapeutico è conosciuto fin dall’antichità e per lungo tempo è stata utilizzata senza una regolamentazione fino a quando, nei primi anni del 1900, è stata proibita, adducendo teorie colorite e non scientifiche, nella maggior parte degli Stati.

Negli ultimi anni la ricerca si è concentrata sull’utilizzo in ambito terapeutico e sugli aspetti tossicologici di questa pianta, permettendo l’individuazione di un collegamento tra la terapia antitumorale e i cannabinoidi. I tumori, che sono normalmente trattati con farmaci antineoplastici, stimolano nel nostro organismo l’inibizione dei meccanismi di difesa, quali apoptosi e autofagia, i quali sono potenziati dai cannabinoidi. Gli aspetti farmacocinetici, metabolici e tossicologici sono di fondamentale importanza per la valutazione del rapporto rischi/benefici in quanto i cannabinoidi sono ad oggi, grazie alla Fini-Giovanardi sostanze classificate come stupefacenti al pari dell’eroina.

La cannabis sativa, pianta erbacea annua dioica, contiene diverse sostanze che possono essere classificate in due gruppi: i fitocannabinoidi,composti terpenofenolici, tra i quali quelli dotati di maggior attività sono CBN, CBD e Δ9THC e composti non cannabinoidi. I cannabinoidi si legano con determinati recettori presenti sulla membrana cellulare quali i CB1 e CB2,accoppiati alla proteina G, i GPR55, detti recettori orfani e i TPRV1, recettori vaniloidi, che una volta attivati, permettono la trasduzione del segnale all’interno della cellula tramite l’attivazione/inattivazione di determinati percorsi cellulari e la regolazione dell’apertura dei canali ionici. Questi recettori fanno parte del sistema endocannabinoide e interagiscono con dei mediatori chimici detti endocannabinoidi, cinque etanolamidi tra le quali le più importanti sono l’anandamide e il 2-AG, che possono stimolare varie risposte nei diversi organi dell’organismo. Sulla base delle proprietà tossicologiche dei cannabinoidi sono stati individuati due distinti percorsi di induzione di morte cellulare, l’autofagia e l’apoptosi.

Essi possono essere attivati, tramite i recettori cannabinoidi e la trasduzione di medesimi segnali all’interno della cellula, sia separatamente sia contemporaneamente influenzandosi a vicenda. E’ stato riscontrato che l’apoptosi sia indotta, sotto stimolo dei recettori CB, GPR55 e raft lipidici,da particolari segnali, che influenzano la fosforilazione dell’AKT, con il coinvolgimento dell’asse PI3K/AKT/mTOR, la MAPK, bax/bcl-2 e diverse caspasi, che sono regolate da ERK. L’autofagia è indotta dai recettori CB e GPR55, tramite l’inibizione di mTORC1, un enzima fondamentale nella proliferazione cellulare. Esso è inibito sia grazie all’attivazione delle proteine dello stress p8 e TRB3, i quali livelli aumentano grazie all’attivazione dell’ER stress, sia grazie all’inibizione di AKT, ad opera di TRB3 e dell’asse PI3K/AKT. Si sono poi analizzati i percorsi in comune dell’apoptosi e dell’autofagia , andando a individuare i mediatori cellulari fondamentali quali ceramide , attivato dai recettori CB e dai raft lipidici, ROS , attivato dai recettori CB e TRPV, e ER stress attivato da tutti e tre i recettori menzionati in precedenza. I meccanismi analizzati giustificano le evidenze sperimentali secondo le quali i cannabinoidi producono un aumento dell’attività autofagica e apoptotica e che quindi permettono una maggiore efficacia nel trattamento antitumorale, in sinergia con alcuni farmaci antineoplastici(gemcitabina, temozolomide, 5-fluorouracile) e con TRAIL.

In conclusione è evidente il potenziale antitumorale dei cannabinoidi che viene esplicato tramite l’attivazione dei processi apoptotici e autofagici che si traduce con un aumento dell’induzione di morte nelle cellule tumorali e con la riduzione dei tumori in vivo e in vitro. In più i cannabinoidi sono in grado di attenuare sia gli effetti collaterali dei farmaci utilizzati in terapia antineoplastica, sia i sintomi tipici della patologia neoplastica. I limiti principali di un possibile uso terapeutico sono legati all’attività psicoattiva, alla induzione di morte cellulare di tessuto neuronale in consumatori cronici ( in consumatori occasionali non è presente frammentazione del DNA) e al fatto che la sperimentazione su esseri umani è ancora in fase iniziale. La sfida attuale consiste nell’ottenere gli effetti terapeutici eliminando quelli psicoattivi e nel creare varietà con un determinato contenuto di cannabinoidi.

Autore: Jacopo Francesco Foroni, laureando in Farmacia presso l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia

http://www.cannabisterapeutica.info...iega-un-laureando-in-farmacia-nella-sua-tesi/
 

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