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pasqsn

GuerrillaLifestyle
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MONDO - Legalizzazione Droghe. Italia e altri quattro firmano contro

Usa, Russia, Gran Bretagna, Svezia e Italia uniti contro la legalizzazione delle droghe, un no messo nero su bianco in un documento firmato ieri a Stoccolma. E'?quanto riporta, in una nota, il Dipartimento delle Politiche antidroga della presidenza del Consiglio. Rafforzare gli sforzi per proteggere i bambini e i giovani dalla droga, prevenirne l'uso, interrompere il ciclo della dipendenza da droghe attraverso l'offerta di una varieta' di trattamento e servizi sanitari a coloro che soffrono di disturbi da uso di sostanze stupefacenti mirando ad un recupero completo, interrompere il traffico e la produzione di droga e promuovere mezzi di sostentamento alternativi nelle aree di coltivazione illegale.
Questi tra i principali punti contenuti nella "dichiarazione per una politica bilanciata e umana contro la droga" che e' stata siglata ieri a Stoccolma presso la presso la sede della World Federation Against Drugs.
"Si tratta -ha dichiarato Giovanni Serpelloni capo del DPA- di un altro passo importante che intende rafforzare le partnership internazionali del nostro Paese per sviluppare e implementare strategie fondate su dati scientifici e sulla tutela diritti umani in linea con le convenzioni Onu sulle droghe. Si e' condiviso e voluto un approccio che privilegiasse la prevenzione e il recupero delle persone tossicodipendenti mantenendo una chiara ed esplicita posizione di opposizione, da parte di importanti stati, alle spinte verso la legalizzazione di qualsiasi tipo di droghe". La dichiarazione e' stata oggi anche presentata dalla Svezia, conclude la nota, presso il Gruppo Orizzontale droga a Bruxelles nella sede del Consiglio dell'Unione Europea.

http://droghe.aduc.it/notizia/legalizzazione+droghe+italia+altri+quattro+firmano_125458.php
 

MicroSpy

Weed Warfare
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MONDO - Legalizzazione Droghe. Italia e altri quattro firmano contro

Usa, Russia, Gran Bretagna, Svezia e Italia uniti contro la legalizzazione delle droghe, un no messo nero su bianco in un documento firmato ieri a Stoccolma. E'?quanto riporta, in una nota, il Dipartimento delle Politiche antidroga della presidenza del Consiglio. Rafforzare gli sforzi per proteggere i bambini e i giovani dalla droga, prevenirne l'uso, interrompere il ciclo della dipendenza da droghe attraverso l'offerta di una varieta' di trattamento e servizi sanitari a coloro che soffrono di disturbi da uso di sostanze stupefacenti mirando ad un recupero completo, interrompere il traffico e la produzione di droga e promuovere mezzi di sostentamento alternativi nelle aree di coltivazione illegale.
Questi tra i principali punti contenuti nella "dichiarazione per una politica bilanciata e umana contro la droga" che e' stata siglata ieri a Stoccolma presso la presso la sede della World Federation Against Drugs.
"Si tratta -ha dichiarato Giovanni Serpelloni capo del DPA- di un altro passo importante che intende rafforzare le partnership internazionali del nostro Paese per sviluppare e implementare strategie fondate su dati scientifici e sulla tutela diritti umani in linea con le convenzioni Onu sulle droghe. Si e' condiviso e voluto un approccio che privilegiasse la prevenzione e il recupero delle persone tossicodipendenti mantenendo una chiara ed esplicita posizione di opposizione, da parte di importanti stati, alle spinte verso la legalizzazione di qualsiasi tipo di droghe". La dichiarazione e' stata oggi anche presentata dalla Svezia, conclude la nota, presso il Gruppo Orizzontale droga a Bruxelles nella sede del Consiglio dell'Unione Europea.

http://droghe.aduc.it/notizia/legalizzazione+droghe+italia+altri+quattro+firmano_125458.php


Per fortuna nuove esperienze politiche sono alle porte...
Ci rimane solo la speranza, e la grande voglia di essere al passo con paesi più civili. Non a caso i firmatari del NO non sono dei veri mostri di democrazia: Italia e Russia sono a carattere mafioso, l'Inghilterra è colonizzatrice (e poi girano a sinistra, quale stronzo girerebbe mai a sinistra x strada?) e in Svezia fanno tanto i galli poi ci sono i fattoni in mezzo alle aiuole...

Che tristezza Serpelloni Viendalmare....
 

blueschato

Active member
Veteran
Che bello vedere questo thread ancora on pole position...grazie a tutti voi.Un saluto a tutti sto ritornando non abbiate pena.....scusate l'o.t. baci e abbracci:thank you:
 

meditatore

Member
Ciao blueschato! un salutone anche a te!
Intanto pubblico quest'articolo: http://genova.repubblica.it/cronaca..._stato_dovr_risarcire_dieci_milioni-36343417/

quindi capito come funziona? questi picchiano, minacciano, torurano, e dopo 11 anni abbiamo solo 13 condannati, tutti i vertici assolti, manganelli ora fa parte del nuovo governo, e chi deve pagare questi 10 milioni di euro? NOIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
ma andatevene a ffanculoooo, merde fasciste che non siete altre!!!!!

--------

Violenze nella caserma di Bolzaneto
lo Stato dovrà risarcire dieci milioni
La Cassazione condanna i ministeri della Difesa, Interno e Giustizia al pagamento delle provvisionali. Chi ha subito violenza durante i G8 sarà risarcito

Lo Stato dovrà risarcire per le violenze avvenute nella caserma di Bolzaneto, nel luglio 2001, nel corso del G8. Lo ha stabilito la Quinta sezione penale della Cassazione che ha respinto il ricorso dei ministeri della Difesa, Interno e Giustizia contro la condanna al pagamento delle provvisionali.

La Corte d'appello di Genova, il 5 marzo 2010, aveva stabilito che, malgrado la prescrizione dei reati, i quarantaquattro imputati e i "responsabili civili" (i tre ministeri), dovessero pagare le provvisionali. Ma ancora nessun risarcimento era stato liquidato. Ora la Cassazione, bocciando definitivamente i ricorsi dei ministeri, ha dato l'ok ai risarcimenti.

La cifra che lo Stato e gli imputati devono versare è alta: sommando le provvisionali che la sentenza d'appello aggiunge a quelle del primo grado si arriva a 10 milioni di euro. In appello, i giudici avevano dichiarato prescritti i reati contestati alla maggior parte degli imputati (su 44, solo 7 vennero condannati in sede penale), ma stabilirono che tutti dovevano risarcire chi aveva subito violenze.
 

massud

Stealth Grower
Veteran
Hai ragione meditatore! I maiali l'hanno sempre vinta! Purtroppo quando lo Stato giudica sè stesso chissà perchè finisce sempre così, qualche pacca sulla spalla e promozioni distribuite a chi ha sempre negato ogni evidenza. E ciò che mi spaventa è proprio questo, adesso i macellai di Genova occupano ruoli più influenti di prima, e così dove andremo a finire? No justice No Peace! Hola..:wave:

:smoweed:
 

peppetto

minigrower & sinner
Veteran
Ciao blueschato! un salutone anche a te!
Intanto pubblico quest'articolo: http://genova.repubblica.it/cronaca..._stato_dovr_risarcire_dieci_milioni-36343417/

quindi capito come funziona? questi picchiano, minacciano, torurano, e dopo 11 anni abbiamo solo 13 condannati, tutti i vertici assolti, manganelli ora fa parte del nuovo governo, e chi deve pagare questi 10 milioni di euro? NOIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
ma andatevene a ffanculoooo, merde fasciste che non siete altre!!!!!

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Violenze nella caserma di Bolzaneto
lo Stato dovrà risarcire dieci milioni
La Cassazione condanna i ministeri della Difesa, Interno e Giustizia al pagamento delle provvisionali. Chi ha subito violenza durante i G8 sarà risarcito

Lo Stato dovrà risarcire per le violenze avvenute nella caserma di Bolzaneto, nel luglio 2001, nel corso del G8. Lo ha stabilito la Quinta sezione penale della Cassazione che ha respinto il ricorso dei ministeri della Difesa, Interno e Giustizia contro la condanna al pagamento delle provvisionali.

La Corte d'appello di Genova, il 5 marzo 2010, aveva stabilito che, malgrado la prescrizione dei reati, i quarantaquattro imputati e i "responsabili civili" (i tre ministeri), dovessero pagare le provvisionali. Ma ancora nessun risarcimento era stato liquidato. Ora la Cassazione, bocciando definitivamente i ricorsi dei ministeri, ha dato l'ok ai risarcimenti.

La cifra che lo Stato e gli imputati devono versare è alta: sommando le provvisionali che la sentenza d'appello aggiunge a quelle del primo grado si arriva a 10 milioni di euro. In appello, i giudici avevano dichiarato prescritti i reati contestati alla maggior parte degli imputati (su 44, solo 7 vennero condannati in sede penale), ma stabilirono che tutti dovevano risarcire chi aveva subito violenze.



SOGNO NUMERO DUE

non c'è niente da fare : i greci e De Andrè hanno già detto tutto! :p

ps: e cappiddazzo paga!! :D


:wave:

P
 

MicroSpy

Weed Warfare
Veteran
IL NOSTRO EROE COLPISCE ANCORA!

IL NOSTRO EROE COLPISCE ANCORA!

TERREMOTO IN EMILIA

-Deposito GAS Rivara (MO)-

Durissime accuse del senatore Carlo Giovanardi:
<<I sindaci non strumentalizzino il dibattito
e amministrino meglio. Chi oggi fa dell’allarmismo è chi doveva verificare la sicurezza degli edifici
Anche con il deposito nessun rischio in più>>

Ma questo è deficiente del tutto oppure è strapagato, oppure entrambe????

:crazy:

Mah...


http://www.ambientesaluterivara.it/Default.aspx?np=1&pn=23
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
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Si getta dal balcone in Val Seriana 15enne ancora gravissimo

Resta ancora ricoverato in prognosi riservata il ragazzino che si è gettato dal balcone in un paese in Valle Seriana. Martedì era stato arrestato con l'accusa di coltivazione di marijuana. Venerdì, dopo la decisione del giudice del Tribunale dei minori di affidarlo per quattro mesi a una comunità, in preda allo sconforto si è gettato dal balcone di casa sua, al terzo piano di un condominio, e si è schiantato a terra dopo un volo di una decina di metri.

Protagonista del drammatico gesto un ragazzo di soli 15 anni, che ora è ricoverato in condizioni gravissime agli Ospedali Riuniti di Bergamo. La prognosi è riservata. La triste vicenda risale a venerdì all'ora di pranzo, in un paese della Valle Seriana (che omettiamo a tutela del minore coinvolto nell'evento). Stando a una prima ricostruzione dei fatti, sembra che il quindicenne fosse in casa con i genitori quando, all'improvviso, è uscito sul balcone e si è lanciato nel vuoto. Una siepe di lauro sottostante ne ha attutito la caduta, tant'è che il ragazzo, stando alle prime informazioni, non avrebbe riportato traumi particolarmente gravi al corpo. La criticità delle sue condizioni è dovuta invece a un trauma molto violento alla testa: vicino alla siepe, infatti, c'era una ringhiera e il ragazzo vi ha battuto il capo. L'inquilino del piano terra ha sentito un rumore sordo e, affacciatosi alla porta del retro, si è trovato davanti il corpo del ragazzo steso a terra e privo di conoscenza.

Il giovane, privo di conoscenza, è stato trasportato d'urgenza in codice rosso con l'elisoccorso agli Ospedali Riuniti, dove tuttora si trova ricoverato in condizioni molto gravi. Sul posto, per ricostruire i fatti, sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Clusone. Secondo quanto è stato possibile ricostruire, sembra che alla base del gesto del quindicenne ci fossero le vicende personali vissute negli ultimi giorni. Martedì il ragazzo, studente, era stato arrestato proprio dai carabinieri. I militari avevano infatti scoperto in un boschetto una piantagione composta da 78 piantine di marijuana. Si erano appostati per scoprire chi fosse a occuparsene, e avevano colto sul fatto il quindicenne, che era stato arrestato e affidato ai genitori, in attesa della convalida del provvedimento da parte dell'autorità giudiziaria. Poi la decisione del giudice del Tribunale per i minorenni: quattro mesi alla comunità Don Milani di Sorisole. Sconosciuto alla giustizia, in ragione anche della sua giovanissima età, nel giro di poco tempo il ragazzo avrebbe potuto lasciarsi alle spalle l'intera vicenda e avere un'altra possibilità. Ma non ha potuto sopportare l'idea di andare in comunità, non ne voleva sapere: per questo avrebbe deciso di buttarsi dal terzo piano. Ora familiari e gli amici, accorsi al suo capezzale, sperano che si possa riprendere, nonostante la gravissima ferita alla testa.

http://www.ecodibergamo.it/stories/...cone_in_val_seriana_15enne_ancora_gravissimo/

Ancora una volta la Fini-Giovanardi miete le sue vittime....dobbiamo dire basta a questa persecuzione!
 

massud

Stealth Grower
Veteran
Un'altra vittima del proibizionismo..Fa sempre male leggere queste cose assurde..Ringraziamo i mandanti, che ricordo hanno nomi e cognomi..Fini-Giovanardi criminali!
 

MicroSpy

Weed Warfare
Veteran
Qui penso non ci sia da aggiungere altro....

picture.php


Campeggio Abusivo.
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
Veteran
Albania: Lazarat, il paese della marijuana
Un villaggio che si regge sulla cannabis.

Un piccolo borgo nel Sud dell'Albania, dove la marijuana è regina, unica enorme macchia verde che circonda il villaggio di Lazarat.
Due giovani olandesi hanno scelto di andarci, quasi in pellegrinaggio, non appena hanno saputo della sua esistenza.
«Un intero villaggio coperto di piante di cannabis, coi bambini che per andare a scuola camminano in mezzo ad alberi di tre metri. È incredibile».
PAROLA D'ORDINE: OLANDESI. Theo Roelofs e Daan Vonk hanno potuto sfruttare la loro nazionalità: «Olandesi, olandesi!», si sono presentati così, e la parola d'ordine ha aperto loro le porte di un villaggio dove le forze dell'ordine non sono ammesse, accolti con piacere dagli abitanti, che grazie al commercio della marijuana non sono certo diventati ricchi, ma benestanti sì.
Le autorità da anni sostengono che Lazarat debba essere ripulito, e ci hanno tentato anche con dei colpi di mitragliatrice sparati da un elicottero nel 2008, ma senza riuscire a fermare quella che è di gran lunga la più feconda attività produttiva del paese.
«TUTTO IL VERDE È CANNABIS». «Tutto ciò che è verde, qui, è cannabis», hanno raccontato i ragazzi. «Il nostro accompagnatore parlava un inglese impeccabile, grazie agli studi all'estero che si è potuto pagare con i guadagni del commercio della marijuana».
E agli olandesi è stata riservata un'accoglienza speciale: «Non ci hanno permesso di scattare foto, ma ci hanno lasciato fumare quanto volevamo».
Un'occasione a costo zero, anche se da quelle parti l'erba è piuttosto economica: «La loro cannabis costa un decimo di quella che viene venduta nei coffee shop olandesi. Si tratta di un piccolo commercio familiare, minuscolo se paragonato a quello dei dintorni. Senza dubbio qui la cannabis regna».
Il raccolto, assicurato soprattutto da contadini disoccupati, nutre le loro famiglie per un anno intero. «A patto che la polizia non si intrometta privandoci della nostra sola risorsa», ha spiegato una raccoglitrice.
Nel 2012 in Albania si pensa possano essere raccolte tre tonnellate di cannabis. Eppure è illegale.

http://www.lettera43.it/fatti/albania-lazarat-il-paese-della-marijuana_4367554570.htm
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
Veteran
«Canna» in consiglio comunale: «Atto legittimo di protesta politica»

Il tribunale di Venezia ha rigettato l’appello della Prefettura sulla vicenda dello spinello fumato da Aurora D’Agostino in consiglio comunale: «C’è il diritto di critica politica»

PADOVA. Fumare una (finta) canna in consiglio comunale si può, è un «legittimo atto di protesta politica». Lo ha stabilito il Tribunale di Venezia che ha respinto l’appello della Prefettura di Padova contro l’ex capogruppo dei Verdi Aurora D’Agostino, protagonista nel febbraio del 2009, della «provocazione» per protestare contro la maxi-multa da 500 euro per chi è sorpreso a utilizzare stupefacenti decisa dal sindaco Flavio Zanonato.

Aurora D’Agostino aveva in realtà fumato uno spinello ultra-light, con appena 0.06 grammi di principio attivo (pari a un sesto della quantità ritenuta punibile dalla legge). Ma nonostante questo era stata comunque segnalata alla Prefettura come «assuntore». Una procedura che comporta diverse conseguenze negative, come maggiori difficoltà per conseguire la patente di guida e controlli più rigidi. L’ex capogruppo dei Verdi aveva allora presentato ricorso contro la decisione della Prefettura. Un ricorso vinto sia davanti al giudice di pace, che davanti al Tribunale di Venezie, che ha condannato la Prefettura di Padova a risarcire le spese processuali.

Il Tribunale di Venezia ha riconosciuto oggi il «diritto di critica politica» nel gesto di Aurora D’Agostino.

http://mattinopadova.gelocal.it/cro...atto-legittimo-di-protesta-politica-1.5262814
 

Rudra

Active member
Alcuni dubbi......

Sulla farina bianca e integrale
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/09/farine-pane-integrale-crusca/188892/

Sulle mucche da latte, il breeding estremo nella zootecnia e le "fabbriche di uova":

http://www.youtube.com/watch?v=EFcK7_ml0d0&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=Nmkj5gq1cQU

http://www.youtube.com/watch?v=I1STdr4Y3l8

Sulla "follìa":

http://www.youtube.com/watch?v=JfJ406bBJk8



..... i video vogliono essere indicativi del fenomeno più che dei numeri.........
 

meditatore

Member
Come non quotare Rudra??
Il documentario è raccapricciante, come la realtà dei manicomi che furono (e di quelli che sono rimasti).
Era uno dei modi che aveva il sistema per costringere le persone a camminare entro i binari stabiliti dalla società, considerare ed escludere il diverso -l'emarginato-. Passi avanti ne sono stati fatti da questo punto di vista rispetto a 60 anni fa, ahi voglia!
Ma ciò non toglie che c'è ancora tanto da fare e tanto da combattere.
Non posso che dire grazie a persone quali David Cooper, Ronal Laing, Franco Basaglia....!
 

bodler

HiGH Member
Veteran
Buona sera! articolo di un anno fa ma letto solo ora...un tema caldo...articolo da leggere.

fonte:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/27/vietare-le-droghe-funziona/127569/

Vietare le droghe funziona?

Ti ricordi quando l’Olanda liberalizzò il consumo della canapa? Doveva succedere l’Apocalisse della droga. Ma non è andata così. Invece la legge Giovanardi ha fatto aumentare del 20% il consumo di cocaina e del 15% quello di cannabis.

Su questo argomento – permettetemi una piccola pubblicità – ho realizzato un libro, insieme a Nina Karen: L’erba del diavolo (Flaccovio editore), dove abbiamo raccolto una serie di dati e di statistiche che dovrebbero quantomeno stupire. Scorrendo i numeri scopriamo che siamo di fronte a un problema di fede. E un’idea del mondo e di Dio. La questione parte dal fatto indiscutibile che Dio punisce i peccatori. Ma i peccatori non hanno per questo smesso di peccare…

L’approccio al problema della tossicodipendenza è una sfida alla logica. Verrebbe da dire che la cosa migliore da fare sia vietare, perché le droghe fanno male e quindi lo Stato non può permettere che vengano vendute. Vogliamo forse lasciare che gli spacciatori si arricchiscano rovinando le vita dei nostri figli? La risposta possibile è solo una: vietare. Ma questa risposta vale solo se sei cattolico. Nella nostra cultura bisogna fare la cosa giusta, perseguire il meglio, punto e basta. Ma se poniamo la stessa questione a un calvinista protestante, pur essendo lui sostanzialmente un cristiano, forse non potrà rispondere nello stesso modo. Infatti i calvinisti sono convinti che fare la cosa moralmente giusta non sia sufficiente. Deve anche funzionare.

Così, ormai 40 anni fa, l’Olanda fece una scelta che apparve a molti decisamente sconcertante: fu praticata una forte depenalizzazione del consumo di tutte le droghe e fu data la possibilità di vendere piccole quantità di canapa e hashish in appositi bar detti coffee shop. Molti dissero: “Vedrete che fine farà l’Olanda, i suoi giovani finiranno per diventare tutti tossicomani o trafficanti di droga”. Dopo 40 anni i sostenitori dei divieti estremi si sono dimenticati di andare a guardare se le loro profezie di disastro si sono avverate.

In effetti, se andiamo a vedere i dati ufficiali dell’Unione Europea e delle organizzazioni internazionali, scopriamo che è successo esattamente il contrario: la tossicodipendenza e il consumo di droghe sono aumentati di più negli Stati che hanno praticato i divieti ferrei. L’Olanda al contrario si trova in una situazione enormemente migliore. Mentre i Paesi europei economicamente avanzati registrano tra i 5 e i 10 tossicomani ogni mille abitanti (Italia 7,9), in Olanda il consumo è sceso a 3,1. Parliamo dei consumatori di droghe pesanti: eroina, cocaina, anfetamine eccetera. Ma, incredibilmente, anche il consumo di canapa, ampiamente tollerato in Olanda, non è esploso e anzi si attesta tra i più bassi d’Europa. Al contrario, i Paesi più repressivi hanno registrato un aumento dei consumatori di tutte le droghe, sia leggere che pesanti.

In Olanda, invece di spendere il denaro in indagini, processi e detenzioni hanno investito nell’informazione ai giovani sui danni provocati da tutte le droghe. E i risultati si vedono!

E in particolare osserviamo che la legge Giovanardi che ha cancellato quel minimo di tolleranza verso i consumatori che era stata concessa qui da noi, ha provocato l’aumento del 20% dei consumatori di cocaina e del 15% dei consumatori di cannabis. Il che dimostra chiaramente che vietare le droghe non ne scoraggia il consumo, anzi le rende frutti proibiti e affascinanti e ne incrementa il consumo.

Ma il divieto assoluto al consumo delle droghe ha anche altri disastrosi effetti: innanzi tutto i morti per overdose e i danni causati dagli additivi usati dagli spacciatori, spesso altamente nocivi. Nei Paesi dove sono in vigore divieti, anche i consumatori di droghe leggere si devono rivolgere agli spacciatori e quindi alla malavita organizzata, che trae vantaggi maggiori dalla vendita delle droghe pesanti e quindi ne incoraggia il consumo. A questo danno si aggiunge il fatto che la droga fornisce alle organizzazioni criminali ingenti mezzi finanziari che permettono alle mafie di diventare potenti e capaci di corrompere ampi apparati dello Stato e infiltrarsi nell’economia legale, inquinandola. L’esperimento del divieto di consumare alcol in Usa fu abbandonato, legalizzando il commercio e il consumo, quando i politici si resero conto che la stessa democrazia americana era minacciata dalla potenza economica che il proibizionismo regalava alle bande che spacciavano alcol clandestinamente.

Inoltre, i tossicodipendenti da droghe pesanti sono costretti a delinquere per procurarsi il denaro per acquistarle e quindi si mettono nei guai, diventa sempre più improbabile che combinino qualche cosa di buono e quindi diminuiscono le probabilità che riescano a uscire dalla droga e rifarsi una vita. Si ottiene, anzi, un grave danno sociale aggiuntivo derivante dai reati commessi dai tossicomani e dal costo spaventoso della repressione di questi reati, che si aggiunge al costo della repressione del consumo. Ovviamente tutto questo non succede laddove le droghe pesanti sono somministrate da strutture pubbliche sotto controllo medico. In effetti, anche in ambienti di destra, proprio il costo economico della repressione del consumo delle droghe, ha convinto molti della necessità di cambiare tattica.

Ma le ragioni del proibizionismo vacillano pesantemente anche quando si pone un’altra domanda: perché l’eroina è vietata e gli psicofarmaci sono invece di libero commercio? La tossicodipendenza da psicofarmaci legali è un problema altrettanto grande della tossicodipendenza da eroina e cocaina, ma questi prodotti legali non vengono considerati altrettanto pericolosi, anzi, su questi lucrano liberamente parecchie imprese farmaceutiche, spingendone il consumo attraverso appropriate campagne promozionali indirizzate ai medici. Che senso ha trattare in modo radicalmente diverso sostanze assolutamente simili relativamente ai danni che causano alla vita delle persone?

Le politiche di repressione delle droghe sono assolutamente schizofreniche perché non trattano in modo uguale le sostanze che provocano un analogo danno fisico e sociale: se l’eroina fosse pulita e venduta in farmacia, non sarebbe più fisiologicamente o psicologicamente dannosa di altri psicofarmaci legali. Discriminazione insensata, inoltre, perché i consumatori di droghe pesanti legali sono molti di più di coloro che sono dipendenti da droghe illegali, quindi rappresentano un’emergenza sociale maggiore.

Ma la schizofrenia diventa enorme se si considera il diverso trattamento che si riserva a alcol, tabacco e marijuana. Qualunque statistica dimostra che l’alcol è certamente il più grave fattore di danno sociale. In Italia le morti attribuibili all’alcol sono fra le 21 e le 25 mila ogni anno. A questo si deve aggiungere uno spaventoso danno sociale indiretto costituito da migliaia di incidenti d’auto e dagli episodi di violenza che vedono come protagoniste persone in stato di ebrezza alcolica.

Il tabacco causa più di 80 mila morti l’anno… Dato enorme ma che andrebbe depurato, come ha fatto l’Oms in alcuni studi, dalle morti causate dall’associazione tra tabacco e inquinamento urbano. E’ un fatto che chi fuma vivendo in campagna ha indici di mortalità molto inferiori. Il tabacco causa poi danni sociali minimi dal punto di vista di incidenti d’auto e violenze.

A quanto si sa nessuno è mai morto per il consumo di canapa. I guidatori che fumano uno spinello, per lo più, poi vanno molto piano in auto e generalmente preferiscono non fare a botte. Inoltre, la canapa dà meno dipendenza sia fisica che psicologica dell’alcol e del tabacco (vedi tabelle di confronto pubblicate dalla rivista Lancet). Tutte le tabelle sulla valutazione della pericolosità tossica o sociale classificano l’alcol e il tabacco come molto più nocivi della cannabis indica, eppure la canapa è vietata e posso perfino fare la pubblicità in televisione di alcolici e super alcolici.

Questa scelta è razionale? Secondo chi sostiene la necessità della repressione del consumo di canapa ci sarebbe, legata al consumo di questa droga, una deviazione della personalità perversa molto più grave della devastazione psicologica causata dall’abuso di alcol. Insomma, lo sballo da alcol è dannoso ma comunque in qualche modo più etico, più socialmente accettabile di quello causato dall’hashish. A tal proposito non esistono ricerche o statistiche.

Ma la canapa, consumata presso molte culture in modo socialmente tollerato, è da noi avvolta di un’aurea di intollerabile peccato in modo del tutto simile all’idea che i musulmani hanno spesso sul consumo di alcolici. E’ impuro. Ora, io credo che ognuno può avere la sua fede e le sue convinzioni, ma il divieto del consumo di alcol e quello del consumo di cannabis dovrebbero restare territorio di fede o di morale personale, le leggi di uno Stato laico non dovrebbero vietare una pianta solo perché è estranea alla nostra cultura e perché delle idee preconcette la associano a sette assassine, orge beduine, rapimenti di vergini sacre e passione smodata per il rock & roll.

I benpensanti americani negli anni ’60 associavano il consumo di spinelli con la passione per le musiche scatenate e i balli che prevedevano lascivi movimenti del bacino. La marijuana e il rock & roll erano i semi del demonio. Ma oggi come oggi perfino in Vaticano hanno organizzato un concerto della musica del peccato. E il Santo Padre è stato visto muovere il collo a ritmo… Anche se solo leggermente… Magari si potrebbe considerare l’idea che le erbe e i frutti che Dio ci ha dato non possono essere vietati dalle leggi degli uomini.
 

30x470

Memberber..ember!!
Veteran
Bravo bodler, ben detto!
Complimenti ed auguri per il vostro libro.
Ma avete quantificato a quanto ammonta, "in soldoni", la repressione a livello di polizia e forze impegnate, cioè quanto costa al contribuente mantenere questo controllo?
Secondo me è un dato importante da pubblicizzare.
Complimenti rep
 

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