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ANTIPROIBIZIONISMO

pasqsn

GuerrillaLifestyle
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Grande Bodler!! Stavo per aprire un thread apposta...
Io purtroppo non sono riuscito a venire a Roma, ma me la sono beccata in trasferta!! ;D











Una giornata bellissima, praticamente l'unica di sole! Tantissime persone ed una città stupenda!
E' stata un'esperienza davvero unica, in tutto il mondo TUTTI uniti contro il proibizionismo!

E dopo la marcia concerti, musica, banchetti, stand vari tanto sole e tanta... troppo avanti!

http://www.youtube.com/watch?v=4vYk0XPdBKs
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
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La fine del proibizionismo. Proposte per l'Italia e il mondo. Tanta galera per noi moltissimi, miliardi di euro per loro pochissimi

Conferenza Stampa di apertura della Million Marijuana March. La tredicesima edizione italiana della manifestazione è dedicata a tutte le vittime del proibizionismo. In particolare, l'intera tre giorni è dedicata ad Aldo Bianzino

Video/Audio : http://www.radioradicale.it/scheda/379625
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
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Eccolo.....ci mancava il pirla di turno che se ne usce con ste cagate!

Droga, Gentile (Pdl): Un milione di ragazzi italiani vittime dipendenza cannabis

"Un milione di ragazzi italiani, tra i 15 ed i 24 anni, sono vittime di dipendenza da cannabis : è una fotografia drammatica che impone al nostro Governo di essere incisivi e duri contro questa droga che non è affatto da considerare leggera". Lo afferma in una nota il senatore Antonio Gentile, segretario dell'ufficio di Presidenza di Palazzo Madama. "La dipendenza da cannabis porta a scompensi psicotici, alterazioni del sonno e del comportamento e decadimento delle capacità cognitive- afferma Gentile - con effetti permanenti sul cervello dei ragazz.i Per Gentile "bisogna insistere sulla prevenzione, come sta facendo il capo dipartimento antidroga, prof. Serpelloni, e su modelli di educazione che tendano a considerare la cannabis per quello che è". Gentile chiede ad Enrico Letta di "acquisire a se la delega sulla droga, oppure affidarla al ministro Alfano, e di prevedere inasprimenti delle sanzioni per gli spacciatori di hashish " Per il senatore del pdl " è dannoso ed iniquo l'atteggiamento di chi tende a considerare la marijuana addirittura benefica, lanciando messaggi devastanti per i nostri adolescenti".

http://www.ilvelino.it/it/article/d...annabis/2b533b75-bdbc-474e-b582-c3d72c4b852e/
 

Freeman73

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Ma...sapevate di questo decreto legge? Sono rimasto senza parole,ma proprio senza parole,non c'è fine al peggio..

Approvato il pacchetto sicurezza che permette di oscurare attività su internet
NESSUN TELEGIORNALE HA AVUTO IL PERMESSO DI DIFFONDERE QUESTA NOTIZIA
Ieri il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza
(D.d..L. 733) tra gli altri con un emendamento del senatore
Gianpiero D’Alia (UDC) identificato dall’articolo 50-bis:
“Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere
compiuta a mezzo internet”; la prossima settimana Il testo approderà
alla Camera come articolo nr. 60.

Questo senatore NON fa neanche parte della maggioranza al Governo…
il che la dice lunga sulle alleanze trasversali del disegno
liberticida della Casta.

In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino
dovesse invitare attraverso un blog (o un profilo su fb, o altro
sulla rete) a disobbedire o a ISTIGARE (cioè.. CRITICARE..??!)
contro una legge che ritiene ingiusta, i providers DOVRANNO
bloccarne il blog o il sito.
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Emend&leg=16&id=392701&idoggetto=413875
Questo provvedimento può far oscurare la visibilità di un sito in
Italia ovunque si trovi, anche se è all’ESTERO; basta che il
Ministro dell’Interno disponga con proprio decreto l’interruzione
dell’attività del blogger, ordinandone il blocco ai fornitori di
connettività alla rete internet. L’attività di filtraggio imposta
dovrebbe avvenire entro 24 ore; pena, per i provider, sanzioni da
50.000 a 250.000 euro.
Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni oltre ad
una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni perl’istigazione alla
disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all’ODIO (!) fra le
classi sociali.
MORALE: questa legge può ripulire immediatamente tutti i motori di
ricerca da tutti i link scomodi per la Casta.
In pratica sarà possibile bloccare in Italia (come in Iran, in
Birmania e in Cina) Facebook, Youtube e la rete da tutti i blog che
al momento rappresentano in Italia l’unica informazione non
condizionata e/o censurata.
ITALIA: l’unico Paese al mondo in cui una media company (Mediaset)
ha citato YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro di risarcimento.
Con questa legge non sarà più necessario, nulla sarà più di ostacolo
anche in termini PREVENTIVI.
Dopo la proposta di legge Cassinelli e l’istituzione di una
commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra meno
di 60 giorni dovrà presenterà al Parlamento un testo di legge su
questa materia, questo emendamento al “pacchetto sicurezza” di fatto
rende esplicito il progetto del Governo di “normalizzare” con leggi
di repressione internet e tutto il sistema di relazioni e
informazioni che finora non riusciva a dominare.
Mentre negli USA Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet,
l’Italia prende a modello la Cina, la Birmania e l’Iran.
Fatela girare la notizia il più possibile per cercare di svegliare le coscienze addormentate degli italiani perché dove non c’è libera informazione
e diritto di critica la “democrazia” è un concetto VUOTO.
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
Veteran
ITALIA - Autocoltivatore cannabis assolto. Lo sdegno del sen. Antonio Gentile

''Il giovane milanese W.K., un giorno di febbraio, vede piombarsi a casa la polizia. Il giovane si mostra collaborativo e spontaneamente consegna: 18 piantine di marijuana con Thc superiore a quanto stabilito dalle tabelle della legge stupefacenti; 9 piante di marijuana; 1 busta in plastica con all'interno marijuana; 1 tritaerbe. Ebbene il tribunale di Ferrara lo ha incredibilmente assolto''. E' quanto afferma il senatore del Pdl, Antonio Gentile. ''Ho rispetto per i magistrati - aggiunge -, ma se si continuano a emanare sentenze che assimilano una portata industriale del genere di droga ai coltivatori diretti si fa un danno enorme alla salute dei giovani. Credo che sia doveroso stigmatizzare questa sentenza auspicando che la procura faccia appello e che in quella sede questo giovane venga adeguatamente condannato''. ''La cannabis - conclude - e' una droga a tutti gli effetti e chi la difende, anche attraverso questi atti, forse non sa effettivamente quello che fa''.

http://droghe.aduc.it/notizia/autocoltivatore+cannabis+assolto+sdegno+sen+antonio_127344.php


Il senatore Gentile, la cannabis e il M5S


Ci stavamo giusto chiedendo come mai il sen. Gentile (PDL) non si facesse più sentire sul tema, a lui tanto caro, relativo alla salute dei nostri giovani e che lui vede messa a rischio soprattutto dall’uso di cannabis.

Il senatore Gentile, che si era già messo da solo alla berlina chiedendo il divieto di vendita delle cartine per arginare il consumo, si ripete oggi in uno sconclusionato intervento sul drammatico pericolo generato dalla dipendenza da cannabis che, secondo le sue stime, coinvolgerebbe circa un milione di giovani consumatori.

Le motivazioni scientifiche a sostegno di questa denuncia, il sen. Gentile le ha applicate con un palese “copia e incolla” sulla sua lingua, direttamente dalle ricerche pregiudiziali effettuate in questi anni dal DPA e dal dott. Serpelloni, come si può notare dalle sue dichiarazioni: http://www.ilvelino.it/it/article/d...annabis/2b533b75-bdbc-474e-b582-c3d72c4b852e/

Ma come se queste incredibili e stantie affermazioni non dovessero bastare per smascherare la posizione ideologica del sen. Gentile, lo stesso senatore si rivolge ai parlamentari del Movimento 5 Stelle, augurandosi che quanto affermato dal nostro sito, circa la loro disponibilità a confrontarsi in parlamento sul tema “droghe” e “fini-giovanardi”, non corrisponda a verità: http://www.cittamagazinenews.it/ind...one-della-canapaq&catid=35:politica&Itemid=56

Noi speriamo che qualche parlamentare di M5S abbia avuto modo di rispondergli, ma cogliamo l’occasione per dare anche noi delle informazioni al sen. Gentile circa la nostra posizione, quella del M5S (e di SEL) e su alcune contraddizioni insite nelle sue dichiarazioni.

Tanto per iniziare vorremmo dire che è insopportabile per noi continuare ad essere considerati criminali o tossicodipendenti a causa di una legge che non distingue tra droghe leggere e pesanti, poi vorremmo chiedere al sen. Gentile, che è così premuroso verso la salute dei giovani, se considera l’abuso di alcol o la dipendenza da gioco meno gravi pur coinvolgendo milioni (e non uno solo) di consumatori e utenti, inoltre ci piacerebbe sapere dal sen. Gentile quale tipo di educazione riterrebbe efficace per disincentivare il consumo di cannabis e quale tipo di prevenzione adotterebbe nei confronti dello spaccio, essendo lui (forse non volutamente) un collaborazionista e sostenitore del mercato illegale gestito dalle organizzazioni criminali (specialmente in Calabria), ed infine vorremmo ricordare gentilmente al sen. Gentile che sia il M5S che SEL hanno da sempre sostenuto una posizione antiproibizionista e da sempre manifestato la volontà di abrogare la “fini-giovanardi”, come è possibile verificare dalle dichiarazioni dei loro esponenti e dal consenso registrato sul forum di M5S per una regolamentazione della coltivazione domestica presentata dalla nostra associazione.

Ma il senatore Gentile, proprio mentre stiamo scrivendo, nella sua foga pirotecnica si pronuncia anche sulla sentenza di assoluzione concessa ad un coltivatore in proprio (di cui abbiamo pubblicato l’articolo pochi giorni fa), confondendo oltretutto la sentenza di Ferrara con quella di Milano e ripetendo la solita cantilena così esprime il suo sdegno: “Ebbene il tribunale di Ferrara (Milano n.d.r.) lo ha incredibilmente assolto, ho rispetto per i magistrati, ma se si continuano a emanare sentenze che assimilano una portata industriale del genere di droga ai coltivatori diretti si fa un danno enorme alla salute dei giovani. Credo che sia doveroso stigmatizzare questa sentenza auspicando che la procura faccia appello e che in quella sede questo giovane venga adeguatamente condannato. La cannabis e’ una droga a tutti gli effetti e chi la difende, anche attraverso questi atti, forse non sa effettivamente quello che fa” http://droghe.aduc.it/notizia/autocoltivatore+cannabis+assolto+sdegno+sen+antonio_127344.php

Ma noi pensiamo che il Giudice sapesse bene quello che stava facendo e che tra un criminale e un coltivatore in proprio c’è un abisso e allora possiamo affermare che forse al sen. Gentile dà semplicemente fastidio chi sa cosa sta facendo e si contrappone alla sua visione delle cose?
E non è forse questa ideologia?

Per chiudere non possiamo non menzionare il profilo del sen. Gentile pubblicato dal sito http://www.impresentabili.it/antonio-gentile/

1992 – Antonio Gentile, impiegato, dirigente, giornalista pubblicista, è stato indagato per aver avuto l’appoggio elettorale della ‘ndrangheta’ alle elezioni politiche del 1992, quando militava ed era candidato per il Psi.2 Marzo 2010 – Gentile viene sottoposto a indagini nell’inchiesta ‘Why not’ ma successivamente viene subito prosciolto dalle accuse dal giudice dell’udienza preliminare.3 ottobre 2012 – Gentile viene coinvolto nell’inchiesta giudiziaria sull’Aterp di Cosenza, che ha portato all’arresto di un funzionario e all’emissione di 14 avvisi per altrettanti indagati a vario titolo con reati di truffa aggravata, abuso d’ufficio, falsità materiale ed ideologica, rivelazione di segreti d’ufficio e corruzione. L’inchiesta ha svelato un sistema consolidato e tra gli indagati figurano oltre al senatore del Pdl e membro della commissione Parlamentare Antimafia, Antonio Gentile, i fratelli Raffaele Gentile, sindacalista Uil e Pino Gentile, assessore regionale ai lavori pubblici.Ruolo: Pdl, ex Psi, Senatore
Stato: Indagato

Fonti: Infiltrato.it – cittamagazinenews.it – 247.libero.it

Ed è da questa gente che dobbiamo subire e sopportare lezioni di moralità e di senso etico?

Direttivo ASCIA

http://www.ascia-web.org/home/?p=998
 

pasqsn

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Nuova vittoria degli avvocati che collaborano con ASCIA

SORPRESO A COLTIVARE MARIJUANA: IL TRIBUNALE DI MILANO ASSOLVE

Il giovane milanese W.K., un giorno di febbraio, vede piombarsi a casa la polizia che mentre saliva le scale “percepiva uno strano odore, probabilmente di sostanza stupefacente dalle caratteristiche della cannabis” (così dal verbale di perquisizione).

All’arrivo della polizia il giovane si mostra collaborativo e spontaneamente consegna:

18 piantine di marijuana con THC superiore a quanto stabilito dalle tabelle della legge stupefacenti;
9 piante di marijuana recise di altezza 90 cm con THC superiore a quanto stabilito dalle tabelle della legge stupefacenti;
1 busta in plastica con all’interno marijuana con THC superiore a quanto stabilito dalle tabelle della legge stupefacenti;
1 tritaerbe.

Questi elementi di prova sarebbero stati più che sufficienti per applicare il concetto di “presunzione di spaccio” e procedere ad una pesante sentenza di condanna, ma è con grande soddisfazione che ASCIA comunica che, dopo il positivo risultato ottenuto dall’avv. Zaina a Ferrara, anche gli Avvocati Miglio e Simonetti sono riusciti, in un caso simile, a far assolvere l’imputato dai reati contestati, con una efficace strategia difensiva e con il contributo elargito dal buon senso del giudice.

In attesa della motivazione, quello che per ora si può commentare è certamente il successo basato sulle argomentazioni utilizzate nella proposta questione di legittimità costituzionale, volta a contestare il reato di coltivazione di cannabis così come oggi formulato e praticato.

Certo è che la vittoria dei due avvocati romani rappresenta un altro importante passo verso la riforma della legge stupefacenti in tema di coltivazione.

Direttivo ASCIA

http://www.legalizziamolacanapa.org/?p=5760
 

pasqsn

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Tre possibili soluzioni


Tre nuovi elementi possono far sperare in una soluzione in tempi ragionevoli per risolvere il problema della persecuzione contro i consumatori e coltivatori in proprio, innescato dalla Fini-Giovanardi.

- Il primo è la raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare sulle droghe proposto da un cartello di 19 associazioni- Il secondo è una soluzione parlamentare attraverso un dibattito imposto e sostenuto dalle forze politiche più sensibili al problema

- Il terzo è rimandato al pronunciamento della Corte Costituzionale circa l’illegitimità della legge, la cui questione è stata sollevata dalla terza corte d’appello di Roma.

Quindi, se paragoniamo questo momento e le opportunità che ci offre, in comparazione con un passato molto prossimo in cui l’argomento era tabù, non possiamo che guardare con ottimismo all’evoluzione che queste tre nuove condizioni possono determinare per liberarci dalla legge più ottusa e oppressiva dell’Italia repubblicana.


Oltre ad invitarvi a firmare (nel vostro Comune o ai banchetti allestiti dalle associazioni promotrici) per l’introduzione di tre leggi relative a tortura, carcere e droga e assicurarvi che sarà nostro compito principale contattare ed informare i parlamentari di SEL e M5S affinché si arrivi nel più breve tempo possibile all’inserimento del problema “fini-giovanardi” nell’agenda parlamentare, vogliamo tornare sull’argomento “Corte Costituzionale” con una spiegazione di quanto è accaduto, ad opera dell’avvocato Luigi Saraceni:

La Corte di Appello di Roma (Terza Sezione, Presidente ed estensore Bettiol) ha mandato alla Corte Costituzionale la famigerata legge Fini-Giovanardi sulle droghe, ritenendola incompatibile con la Costituzione.

La vicenda nasce dalla condanna inflitta dal Tribunale a due ragazze, che erano state fermate dai carabinieri perché trovate in possesso di 4,6 grammi di marijuana. Nel giudizio di appello, svoltosi il 28 gennaio, il difensore delle ragazze ha eccepito la incostituzionalità della legge e la Corte di appello gli ha dato ragione.

La decisione è molto importante perché ritiene che la Fini-Giovanardi contrasta con la Costituzione sotto tre profili.

Anzitutto perché è stata inserita nel decreto-legge sulle Olimpiadi invernali del 2006, che con la droga non avevano nulla a che fare; inoltre i 36 articoli che compongono la Fini-Giovanardi sono stati inseriti al momento in cui il Parlamento ha convertito in legge il decreto, cosa possibile solo se i cambiamenti apportati non interrompono il legame logico-giuridico col decreto in approvazione e non ne cambiano la sostanza del contenuto (il decreto legge originario, 272/2005, aveva solo sei articoli; di questi articoli uno solo riguardava le droghe, con disposizioni per favorire il recupero di tossicodipendenti recidivi) .

A questo proposito la Corte romana si rifà ad alcune sentenze della Consulta, che hanno ripetutamente bocciato altri decreti-legge proprio perché il Parlamento li aveva approvati, stravolgendone il contenuto, al momento della conversione in legge.

I giudici romani sottolineano poi la assurdità della equiparazione di droghe “pesanti” e “leggere”, di cui “va rilevata la modestia degli effetti negativi sull’organismo, non differenti da quelli che provocano alcool o nicotina” e la “assenza di effetti di dipendenza nei consumatori di cannabis”. Perciò, dicono i giudici, comminare per la “cannabis” le stesse pene previste per gli oppiacei è irrazionale e contrasta con l’articolo 3 della Costituzione, che non consente di trattare allo stesso modo fatti fra loro così diversi.

Infine, secondo i giudici, la legge Fini-Giovanardi viola anche la legislazione europea perché “unificando la pena prevista sia per le droghe leggere che per le droghe pesanti” non si è attenuta ad una decisione del 2004 del Consiglio della Unione Europea.

Ora la palla passa alla Consulta, cui spetta di spazzare via una legge assurda che contribuisce quotidianamente al sovraffollamento delle carceri che tutti deprecano.

Auguriamoci che la decisione arrivi in tempi brevi, a meno che non sia il prossimo Parlamento a liberarci ancor prima di una delle peggiori mostruosità dell’era fini-berlusconiana.

Nel frattempo nessun giudice rispettoso della Costituzione può continuare ad infliggere condanne in base ad una legge che una Corte di appello della Repubblica ha dichiarato illegittima.

http://www.legalizziamolacanapa.org/?p=5703
 

bibo

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Tre possibili soluzioni


Tre nuovi elementi possono far sperare in una soluzione in tempi ragionevoli per risolvere il problema della persecuzione contro i consumatori e coltivatori in proprio, innescato dalla Fini-Giovanardi.

- Il primo è la raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare sulle droghe proposto da un cartello di 19 associazioni- Il secondo è una soluzione parlamentare attraverso un dibattito imposto e sostenuto dalle forze politiche più sensibili al problema

- Il terzo è rimandato al pronunciamento della Corte Costituzionale circa l’illegitimità della legge, la cui questione è stata sollevata dalla terza corte d’appello di Roma.

Quindi, se paragoniamo questo momento e le opportunità che ci offre, in comparazione con un passato molto prossimo in cui l’argomento era tabù, non possiamo che guardare con ottimismo all’evoluzione che queste tre nuove condizioni possono determinare per liberarci dalla legge più ottusa e oppressiva dell’Italia repubblicana.


Oltre ad invitarvi a firmare (nel vostro Comune o ai banchetti allestiti dalle associazioni promotrici) per l’introduzione di tre leggi relative a tortura, carcere e droga e assicurarvi che sarà nostro compito principale contattare ed informare i parlamentari di SEL e M5S affinché si arrivi nel più breve tempo possibile all’inserimento del problema “fini-giovanardi” nell’agenda parlamentare, vogliamo tornare sull’argomento “Corte Costituzionale” con una spiegazione di quanto è accaduto, ad opera dell’avvocato Luigi Saraceni:

La Corte di Appello di Roma (Terza Sezione, Presidente ed estensore Bettiol) ha mandato alla Corte Costituzionale la famigerata legge Fini-Giovanardi sulle droghe, ritenendola incompatibile con la Costituzione.

La vicenda nasce dalla condanna inflitta dal Tribunale a due ragazze, che erano state fermate dai carabinieri perché trovate in possesso di 4,6 grammi di marijuana. Nel giudizio di appello, svoltosi il 28 gennaio, il difensore delle ragazze ha eccepito la incostituzionalità della legge e la Corte di appello gli ha dato ragione.

La decisione è molto importante perché ritiene che la Fini-Giovanardi contrasta con la Costituzione sotto tre profili.

Anzitutto perché è stata inserita nel decreto-legge sulle Olimpiadi invernali del 2006, che con la droga non avevano nulla a che fare; inoltre i 36 articoli che compongono la Fini-Giovanardi sono stati inseriti al momento in cui il Parlamento ha convertito in legge il decreto, cosa possibile solo se i cambiamenti apportati non interrompono il legame logico-giuridico col decreto in approvazione e non ne cambiano la sostanza del contenuto (il decreto legge originario, 272/2005, aveva solo sei articoli; di questi articoli uno solo riguardava le droghe, con disposizioni per favorire il recupero di tossicodipendenti recidivi) .

A questo proposito la Corte romana si rifà ad alcune sentenze della Consulta, che hanno ripetutamente bocciato altri decreti-legge proprio perché il Parlamento li aveva approvati, stravolgendone il contenuto, al momento della conversione in legge.

I giudici romani sottolineano poi la assurdità della equiparazione di droghe “pesanti” e “leggere”, di cui “va rilevata la modestia degli effetti negativi sull’organismo, non differenti da quelli che provocano alcool o nicotina” e la “assenza di effetti di dipendenza nei consumatori di cannabis”. Perciò, dicono i giudici, comminare per la “cannabis” le stesse pene previste per gli oppiacei è irrazionale e contrasta con l’articolo 3 della Costituzione, che non consente di trattare allo stesso modo fatti fra loro così diversi.

Infine, secondo i giudici, la legge Fini-Giovanardi viola anche la legislazione europea perché “unificando la pena prevista sia per le droghe leggere che per le droghe pesanti” non si è attenuta ad una decisione del 2004 del Consiglio della Unione Europea.

Ora la palla passa alla Consulta, cui spetta di spazzare via una legge assurda che contribuisce quotidianamente al sovraffollamento delle carceri che tutti deprecano.

Auguriamoci che la decisione arrivi in tempi brevi, a meno che non sia il prossimo Parlamento a liberarci ancor prima di una delle peggiori mostruosità dell’era fini-berlusconiana.

Nel frattempo nessun giudice rispettoso della Costituzione può continuare ad infliggere condanne in base ad una legge che una Corte di appello della Repubblica ha dichiarato illegittima.

http://www.legalizziamolacanapa.org/?p=5703


Grazie di condividere!!Rep++++++

Avendo nella magistratura persone finalmente serie...si va' a firmare contro sti' stronzi. :yes: :dance013:
 

Antani

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Spinelli e sport, la marijuana non è più doping

Sale la soglia di tolleranza: da 15 a 150 nanogrammi/ml

michael-phelps-smoking-bong.jpg



Da oggi la giustizia sportiva ammett l’uso «ricreativo» di sostnze altrimenti considerate dopanti. Le nuove norme appena approvate concedono maggiore tolleranza sull’uso della cannabis da parte degli atleti: la Wada (Agenzia mondiale antidoping) ha alzato sensibilmente la soglia entro la quale si risulterà positivi a questa sostanza, ovvero 150 nanogrammi per millilitro, dieci volte il livello attuale. Il consumo di cannabis è vietato ai Giochi olimpici dal 1999: anche se non porta alcun miglioramento nelle performances, può avere un effetto calmante e aumentare la disposizione al rischio. Diverse Federazioni sportive hanno chiesto a più riprese di eliminare addirittura la cannabis dalla lista delle sostanze proibite. Soprattutto perché gli effetti sono esclusivamente rilassanti e non producono un reale vantaggio per le performance atletiche. IL PRECEDENTE- Nel 2009 aveva destato clamore la foto del campione di nuoto Michael Phelps, sorpreso a fumare da un cilum di vetro. In quel periodo il nuotatore non era impegnato in gare internazionali, ma fu ugualmente sospeso dalla sua federazione per tre mesi. ] Spinelli e sport, la marijuana non è più doping
Sale la soglia di tolleranza: da 15 a 150 nanogrammi/ml

Michael Phelps che fuma la pipa di marijuanaMichael Phelps che fuma la pipa di marijuana
Da oggi la giustizia sportiva ammett l'uso «ricreativo» di sostanze altrimenti considerate dopanti. Le nuove norme appena approvate concedono maggiore tolleranza sull'uso della cannabis da parte degli atleti: la Wada (Agenzia mondiale antidoping) ha alzato sensibilmente la soglia entro la quale si risulterà positivi a questa sostanza, ovvero 150 nanogrammi per millilitro, dieci volte il livello attuale. Il consumo di cannabis è vietato ai Giochi olimpici dal 1999: anche se non porta alcun miglioramento nelle performances, può avere un effetto calmante e aumentare la disposizione al rischio. Diverse Federazioni sportive hanno chiesto a più riprese di eliminare addirittura la cannabis dalla lista delle sostanze proibite. Soprattutto perché gli effetti sono esclusivamente rilassanti e non producono un reale vantaggio per le performance atletiche.

IL PRECEDENTE- Nel 2009 aveva destato clamore la foto del campione di nuoto Michael Phelps, sorpreso a fumare da un cilum di vetro. In quel periodo il nuotatore non era impegnato in gare internazionali, ma fu ugualmente sospeso dalla sua federazione per tre mesi.
 

30x470

Memberber..ember!!
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Taci taci.. che anche il bel Antani crede nella legalizzazione adesso...:woohoo:
Canepazzooooo!!!hai visto ci crede pure Antani!!!!!!!
LEGALIZE NOW!
 

M-UNG

Well-known member
ICMag Donor
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Ahahahahaha oramai ci crediamo tutti!! Se ci crede Anta....... come fai a non credeci? :D
 

Antani

Active member
Ebbene si, siiiii ci sto credendo! Non vedete che le nostre amate B0ldr1n1 & Ky3ng3 si stanno dando un da fare incredibile per la legalizzazione? A sentire i loro discorsi, è sicuramente una delle priorità assolute del neonato governo-inciucio Letta... Finalmente qualcosa si muove...

(ho sostituito alcune vocali perchè non vorrei essere denunciato dai loro cyber-scagnozzi che stanno setacciando la rete in cerca di possibili insulti e/o minacce nei loro confronti...)
 

pasqsn

GuerrillaLifestyle
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Duro colpo alla Cannabis terapeutica ma i pazienti non si arrendono


Cannabis terapeutica. Non bastasse il DPA, ora ci si mette pure l’AIFA…

Ce lo aspettavamo che prima o poi sarebbe accaduto, ma è molto peggio di quel che si poteva razionalmente prevedere.

La Determinazione dell’AIFA pubblicata sul supplemento n°33 alla Gazzetta Ufficiale del 30 aprile scorso, in cui viene concessa l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio al “Sativex” rappresenta una chiusura totale, devastante ed inaspettata, per l’uso terapeutico dei farmaci derivati dalla cannabis in Italia: in poche ore siamo tornati indietro di moltissimi anni, dopo una brevissima primavera di speranza.

Grazie ad un insieme di disposizioni incredibilmente rigide ed antiscientifiche, dall’evidente sapore di propaganda politica antidroga, è una dichiarazione di guerra ai malati, uno schiaffo alle loro necessità e speranze.

Il Sativex sarà prescrivibile solo per quel malato di sclerosi multipla, che sia affetto da spasmi intrattabili con tutti gli altri farmaci antispastici. L’AIFA specifica, in Gazzetta Ufficiale, che i pazienti dovranno inoltre aver dimostrato “un miglioramento clinicamente significativo dei sintomi associati alla spasticità nel corso di un periodo di prova iniziale della terapia“.

Non bastasse, l’AIFA ha anche deciso che il Sativex si prescriverà solo con “ricetta limitativa” (RL), cioè si limita la prescrivibilità ai soli neurologi e centri ospedalieri, e viene ostacolato anche l’utilizzo delle preparazioni magistrali galeniche, che grazie a questa trovata saranno probabilmente vincolate alle stesse limitazioni.

Sono 3 le categorie di farmaci per i quali è richiesta la RL, ed i cannabinoidi a nostro modesto ma ‘informato’ avviso non rientrano in nessuna di queste, comprendenti p.es. interferone e chemioterapie oncologiche. Nemmeno la morfina richiede RL per essere prescritta, e può farlo qualunque medico, anche se è inserita nella più restrittiva tra le Tabelle degli stupefacenti prescrivibili, la II A.

Limitare la prescrizione allo specialista neurologo ed a strutture ospedaliere significa comunque che in ambito ospedaliero qualsiasi specialista potrebbe prescrivere questi farmaci e preparazioni magistrali, ma è fin troppo facile prevedere che saranno ancor meno di ora a farlo. Il concetto di massima pericolosità e controllo per queste medicine è per i medici un messaggio eloquente, quelli di base poi sono esclusi a priori, con un tratto di penna.

A completamento del quadro, per quanto riguarda la rimborsabilità, il Sativex è farmaco di Classe H: “di impiego esclusivo in ambiente ospedaliero o negli ambulatori specialistici e non dispensabile al paziente in farmacia“. Il sito dell’AIFA aggiunge: “Infine, si ricorda che è attualmente in corso la raccolta delle informazioni relative ai responsabili autorizzati a questo tipo di operazioni. Pertanto, si invitano le Regioni che non avessero ancora inviato i dati a farlo quanto prima.“

Con queste nuove assurde limitazioni viene anche cancellato il lavoro di anni di diverse associazioni che avevano impegnato molti dei loro sforzi a seguire i percorsi delle leggi regionali.

A questo punto le leggi già approvate potrebbero risultare totalmente inutili.

E’ davvero un pericolo per la salute pubblica, l’uso terapeutico di cannabis?

In Canada, dove senza che ciò rappresenti un problema il Sativex è presente in farmacia da tempo, nonostante la situazione relativamente aperta ed anni di esperienza e raccolta di dati nello svolgimento del MMAP (Marijuana Medical Access Program), la Corte Suprema ha stabilito che non tutti i pazienti hanno sufficiente accesso alla cannabis medicinale di stato o auto-coltivata, anche da terzi incaricati dal malato, ed ha chiesto la modifica della legge in senso meno limitativo per i malati.

Nella vicina Germania, una Corte amministrativa ha imposto alla BfArm del ministero della salute di non rigettare le richieste di auto-coltivazione da parte dei pazienti che, per motivi economici o di altro tipo, non potessero utilizzare le infiorescenze olandesi “Bedrocan” secondo la procedura amministrativa standard, e tralasciamo di parlare della situazione in California e negli altri 18 Stati Usa che hanno programmi di Medical Marijuana, o di quella in altri Paesi europei e non.

Mentre in Colorado e Washington si è deciso tramite referendum popolare di legalizzare la marijuana per tutti gli utilizzi al di là di quello medico, da noi si scrivono regole rigidissime e discriminanti anche per l’accesso dei malati ai farmaci. In Israele per molto meno (nuove restrizioni in vigore da subito per l’uso della cannabis a fini terapeutici, una lista di 7 patologie comprendente Cancro, morbo di Crohn, Colite, Hiv, SM, malati terminali negli ultimi 6 mesi di vita, dolore ma non Parkinson, glaucoma e disturbi psichiatrici), pazienti e medici saranno dal 23 Maggio in sciopero della fame di fronte al Ministero della Salute, mentre diversi ospedali israeliani già avvertono che le nuove procedure provocheranno il ricorso all’acquisto al mercato illegale da parte dei pazienti estromessi dalla lista, e criticano le norme per essere “arbitrarie e discriminanti senza alcuna spiegazione logica”.

E da noi, cosa succederà ora? Non basta certo una delibera dell’AIFA a far svanire le sofferenze, nessuno può seriamente pretendere che cittadini malati si mettano l’anima in pace e rinuncino a migliorare le proprie condizioni di salute, oggi ed in un prossimo futuro.

Moltissimi hanno ormai sperimentato personalmente effetti benéfici sostanziali sui propri sintomi per patologie come glaucoma, epilessia, Hiv, tumore e molte altre, sostituendo o diminuendo i dosaggi di farmaci ben più tossici, o riducendo i loro effetti collaterali.

Tramite l’accesso legale su prescrizione medica e magari gratuitamente dal 2005 ad oggi, o con viaggi nei molti paesi esteri dove è disponibile la cannabis terapeutica, o con l’acquisto presso il mercato nero, o con pratiche illegali ‘fai da te’.

Dopo questa chiusura sui farmaci, anche per chi era riuscito ad averne già accesso legalmente ed ora dovrebbe interrompere la terapia, non rimane che l’azione diretta a tutela della propria salute: coltivare seriamente le alternative e seguire la strada dell’auto-produzione.

In questi giorni moltissimi pazienti, autonomamente in tutta Italia, stanno valutando come unica soluzione quella di iniziare un percorso che diventa ancora più urgente alla luce degli ultimi colpi bassi alla libertà di cura, e già in diverse città piccoli gruppi di cittadini con diverse patologie, si stanno organizzando sul modello dei Cannabis Social Club, una proposta alle istituzioni su scala europea.

Ne va della nostra salute, troppo importante per delegarla all’Aifa, agenzia recentemente contestata anche dagli Oftalmologi (“non è in grado di tutelare la salute visiva degli italiani“) e dai Diabetologi, tantomeno al Dipartimento Politiche Antidroga ed alle organizzazioni mafiose.

Pazienti Impazienti Cannabis (P.I.C.)

http://www.legalizziamolacanapa.org/?p=5822
 

CrazyDog

Senior Member
Veteran
Ciao a tutti,

Mi dispiace dover dire che non credo al fatto che in Italia possa avvenire una sorta di legalizzazione o liberalizzazione o perlomeno in tempi brevi. Purtroppo questo è il mio pensiero, anche se la speranza non manca...
Il week and scorso sono andato al Canapisa...sono rimasto deluso e incazzato, anzi scusate il tono, ma è stata una vera e propio MERDA.
Il Canapisa dovrebbe essere una manifestazione pacifica a favore della cannabis, dove i manifestanti percorrono la città informando la gente sui benefici della canapa e della legalizzazione, tutto cio' accompagnato da carri con musica, manifestanti, informazione. (questo è quello che dovrebbe essere)

In realtà le cose non sono propio così, cerco di spiegarmi al meglio:

- L'informazione sulla cannabis era quasi Nulla e quel poco che c'era era fatto male. Zero informazione, Ho dovuto girare un po' per trovare un volantino informativo (più che volantino, una fotocopia fatta male) consegnatami su mia richiesta (ho dovuto inseguirlo) da un tipo in canottiera sudatissimo(faceva freddo e pioveva), fattissimo di MD / Ketamina, con le pupille dilatatissime e che smascellava. Questo è l'unico volantino che sono riuscito a reperire durante la manifestazione.

- Il primo carro (il migliore) aveva musica raggae, qualche simbolo in favore della cannabis e un tipo cercava di informare la gente tramite megafono; tutti gli altri carri avevano musica techno e similare, seguita da gente FATTISSIMA di altre sostanze, non di canapa.

-Si poteva notare un notevole numero di pusher che smazzavano qualsiasi cosa, MD, Keta, Anfe, bamba ecc ec, passando tra la gente c'era qualcuno che vendeva tranquillamente come al mercato, keta ketaaa ketaaa, MD MD

- Ho notato che le persone del posto erano al quanto Schifate dai manifestanti, molti si lamentavano.

- Più che una manifestazione informativa sulla cannabis, mi è sembrata una sorta di comunissima street parade, con gente fattissima di altre sostanze, c'era gente che smascellava da tutte le parti.

Quello che ancora questa gente probabilmente non ha capito è che una persona estranea alla manifestazione, quando vede gente sdraiata a terra, gente che sta male, gente fattissima, associa il tutto alla cannabis, quindi è chiaro che è impensabile una legalizzazione.

Solita cagata Italiana.
Anche il manifesto (ora non so se sia l'originale o meno)
potete vederlo a questo link
non mi sembra molto adatto alla situazione, a mio parere non centra un caxxo.

In conclusione:

- Città blindata dalle forze dell'ordine
- Cittadini schifati e incazzati
- Gente fattissima di qualsiasi sostanza
- Pusher a gogo
- Zero Informazione sulla canapa, tessile/alimentare/bene sociale / economico - ZERO

Se questa doveva essere una manifestazione informativa e convincente è stato tutt'altro. Era meglio una semplice street parade non firmata col nome della nostra amata CANAPA.

- Basta chiamarla droga o marijuana, cominciamo a chiamarla CANAPA che è il suo vero nome.

un'altra cosa che non capisco....ci sono 100000 associazioni che parlano di canapa, legalizzazione ecc ecc, tutte associazioni o piccoli gruppi che fanno concorrenza tra loro. e molti non riescono ad organizzarsi.....non sarebbe meglio unirsi tutti insieme e formare un unico gruppo? In Italia è troppo complicato?
Piuttosto che fare manifestazioni alla caxxo di cane e diffamando la canapa a questo punto è meglio stare zitti; cortei come questo confondono solo le idee di chi non è informato; una mamma/papà/nonna che vede tutto quello schifo, associa tutto alla cannabis, ci credo che poi aumenta il proibizionismo.

Scusate lo sfogo ma sta cosa mi fa incazzare parecchio.
Just my :2cents: cents
Un abbraccio a tutti :huggg:
 

meditatore

Member
MEGAQUOTONE!!!

Hai detto la pura verità, quella che molti tra gli antiproibizionisti (intendo gli stessi di cui parli tu) non vogliono sentirsi dire.

- Il primo carro (il migliore) aveva musica raggae, qualche simbolo in favore della cannabis e un tipo cercava di informare la gente tramite megafono; tutti gli altri carri avevano musica techno e similare, seguita da gente FATTISSIMA di altre sostanze, non di canapa.

-Si poteva notare un notevole numero di pusher che smazzavano qualsiasi cosa, MD, Keta, Anfe, bamba ecc ec, passando tra la gente c'era qualcuno che vendeva tranquillamente come al mercato, keta ketaaa ketaaa, MD MD

- Ho notato che le persone del posto erano al quanto Schifate dai manifestanti, molti si lamentavano.

- Più che una manifestazione informativa sulla cannabis, mi è sembrata una sorta di comunissima street parade, con gente fattissima di altre sostanze, c'era gente che smascellava da tutte le parti.

Quello che ancora questa gente probabilmente non ha capito è che una persona estranea alla manifestazione, quando vede gente sdraiata a terra, gente che sta male, gente fattissima, associa il tutto alla cannabis, quindi è chiaro che è impensabile una legalizzazione.

Solita cagata Italiana.
Anche il manifesto (ora non so se sia l'originale o meno)
potete vederlo a questo link
non mi sembra molto adatto alla situazione, a mio parere non centra un caxxo.


Non so cos'altro aggiungere se non un:
non me la sto prendendo con le altre droghe, bensì con l'atteggiamento di quelle persone in quell'occasione. Penso anch'io che sia anche a causa loro che questa battaglia in italia continueremo a perderla ancora per diversi anni/decenni. E quì non c'entrano un cazzo le multinazionali o la politica. QUesta è pura e semplice idiozia di gente che dovrebbe essere allontanata da questi eventi, visto appunto la conseguente risposta della popolazione (e le ripercussioni sulla stessa nostra battaglia).
Quando si fa una manifestazione, la si fa per INFORMARE CHI NON SA/VUOLE SAPERE.

Ma anche loro sono parte di questa italietta, l'altra faccia della medaglia.
 

M-UNG

Well-known member
ICMag Donor
Veteran
Non posso che quotare CrazyDog, eravamo assieme e posso confermare tutto cio che sta dicendo! Una vera manifestazione come gia detto dovrebbe essere fatta con banchetti, piante da far vedere e toccare alla gente per far capire quanto sia normale e non anomala una semplice pianta infestante! In quella manifestazione non c'era nulla che si avvicinava a qualcosa che informi correttamente la gente!
Inizio a perdere le speranze.. Hola!
 

CrazyDog

Senior Member
Veteran
ecco la sorta di volantino informativo di cui parlavo:

picture.php


stampare 5.000 flyer fronte retro su carta patinata 90g in formato 21cmx29,7cm costa 90€ circa, stamparne 10.000 intorno alle 140€, Parliamo di flyer fatti come si deve non una fotocopia scritta pure male.
In neretto c'e scritto "Per questo chiediamo più spini e meno bocce".
Secondo voi la sciura maria di 60 anni piuttosto che compare turiddu leggendo questa frase, capiscono cosa comporterebbe una legalizzazione/liberalizzazione? senza parole....
Just my :2cents:

Un abbraccio!
 

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