Ma quindi ragazzi non ho capito si può o non si può coltivare sul balcone?
Ma secondo te in Italia è possibile avere una risposta chiara e definitiva alla tua domanda?
Quello che è certo è che le sezioni penali unite della Corte di Cassazione hanno affermato il principio che la coltivazione per uso personale non è reato.
Poi dipende da te se riesci a convincere il giudice che è per uso personale. O più che da te forse dipende dal giudice.
Sempre ammesso che ci finisci davanti al giudice, perché adesso le forze dell'ordine non avranno incentivi ad andare a pizzicare chi autoproduce, perché mentre prima avrebbero fatto una bella figura adesso rischiano di fare una figura barbina.
Può essere importante questa sentenza, dal punto di vista dell'aintiproibizionismo.
Soprattutto se fosse legittimo interpretarla come riconoscimento del diritto all'uso personale.
In pratica la Corte di Cassazione ha detto ai politici: "aho, onorevoli!!! svegliatevi, dai... c'abbiamo sto problema dei cosi... dei tossici... non è che possiamo mettere in galera tutti quelli che fanno uso di sostanze, mica sono tutti criminali, c'è pure gente che ce l'ha come hobby, come quelli che si fanno la birra in casa, loro si fanno la cannabis in casa".
Sì, c'è quella piccola questione che oltre alla diversità dei terpeni (tra birra e cannabis) ce so' pure i cannabinoidi... ma non è che si possa fare razzismo ideologico nei confronti di alcune famiglie di molecole. Una volta che è chiaro che l'uso della "molecola" non causa problemi sanitari, e sarebbe auspicabile che fossero fatti degli studi e delle ricerche serie sull'argomento, perché mai dovrebbere esser proibito l'uso di una sostanza?
E non si capisce, per quanto uno si sforzi a provare di capirlo, non si capisce.
In Italia non si capisce. Ma non si capisce nemmeno nel resto d'europa, mi sembra.
Perché uno si può inebriare con l'alcool (senza rompere i coglioni agli altri), si può inebriare di endorfine e adrenaline facendo sport e attività fisica (sempre senza rompere i coglioni agli altri), si può inebriare di "altro" facendo yoga o Tai chi o meditazione (sempre senza rompere i coglioni agli altri).
Ci si può "inebriare" di tutto, pure di ansiolitici e barbiturici, di televisione, di smartphone... ma non ci si può inebriare di cannabinoidi.
Minchia... chissà cosa hanno mai combinato in passato questi cannabinoidi, avranno fatto dei disastri in giro per il mondo, perché altrimenti non si capisce questo accanimento razzista...
Pensa che figura di merda se un domani si scopre che invece i cannabinoidi fanno bene. D'altra parte abbiamo un sistema endocannabinoide, la natura l'ha previsto, se queste sono le leggi dell'universo non è che ci possiamo incazzare, ce l'abbiamo e ce lo teniamo, no?
Lo stesso destino paradossale ("Endogeno? Endogeno ok, legale, tranquillo... Esogeno? No, esogeno no, non si può, è illegale") lo condivide anche un'altra sostanza, la dimetriltriptamina, un allucinogeno, la DMT endogena qualcuno ipotizza che venga prodotta dalla ghiandola pineale quando il corpo è in stato di sonno. Cioé il nostro corpo produce un potente allucinogeno e dei cannabinoidi ma l'assunzione di queste sostanze è proibita.
A proposito di sonno.
Presumo che anche lo stato di sonno comporti una qualche variazione nello stato del sistema nervoso centrale (che io immagino essere il supporto "organico" di quella cosa che si chiama "anima", una specie di intermediario tra anima e corpo), vogliamo chiamarlo stato di "coscienza"?
Quindi ci sarebbero delle alterazioni dello stato di coscienza/del sistema nervoso centrale autorizzate (tutte quelle che si possono ottenere praticando sport, yoga, tai chi, meditazione, shiatsu e tante altre pratiche) e delle alterazioni dello stato di coscienza/del sistema nervoso centrale non autorizzate.
E' un problema di autorizzazione, è solo un problema di autorizzazione...
Mo', a me me piacerebbe pure che qualcuno facesse degli studi approfonditi al riguardo, ma a dirla tutta non è che mi fido tanto di una scienza che si astiene dal pronunciarsi o che non propone una plausibile spiegazione/interpretazione di quegli strani fenomeni chiamati "anima" e "coscienza".
Che poi pure le pratiche "religiose" secondo me operano dei cambiamenti nello stato del sistema nervoso centrale, basti pensare ad esempio alle pratiche che inducono la percezione/produzione di particolari "sentimenti" (nel buddismo la pratica della "gratitudine" ad esempio).
Così come immagino che ogni religione abbia delle pratiche "devozionali" (che suscitano, o possono suscitare, determinate "sensazioni" emotive, che a loro volta costituiscono delle alterazioni dello stato del sistema nervoso centrale).
Quindi, stando così le cose, dovremmo concludere che (pur non rompendo i coglioni a nessuno e avendo anzi il massimo rispetto del prossimo) non siamo liberi di esplorare il funzionamento del nostro sistema nervoso centrale nel modo che noi riteniamo più opportuno.
Dobbiamo prendere atto che ci sono delle modalità di "alterazione/esplorazione" consentite dalla legge e altre non consentite.
Quindi non siamo liberi.
Se non possiamo esplorare e indagare la nostra anima e il nostro sistema nervoso centrale (sempre senza rompere i coglioni a nessuno, eh) nella maniera che noi riteniamo più opportuna vuol dire che non siamo liberi.
Basta saperlo eh... che problema c'é?
L'importante è saperlo.
Non siamo liberi.
Mo' me lo segno.
Comunque, dicevo, m'ero un po' perso via... buono 'sto trim avanzato dalla pulizia delle cimette appena raccolte, anvedi...
Dicevo: i giudici delle sezioni unite della Corte di Cassazione con questa sentenza hanno passato la patata bollente ai politici: "Non è punibile l'uso personale di per sé, rassegnatevi. Mo adesso so' cazzi vostri, fatece un po' quello che volete... Volete definire/regolamentare l'uso personale? Definitelo e regolamentatelo. Non volete farlo? E non fatelo. Però non rompete nemmeno più i coglioni con i procedimenti legali, da adesso illegali, nei confronti di chi coltiva per uso personale."
Potrebbe essere un'interpretazione un po' azzardata, chissà...
Vedremo.
Son curioso di vedere cosa riusciranno ad inventarsi i politici per negare il diritto alla libertà di indagare e sperimentare il proprio sistema nervoso centrale. Sempre senza fare del male agli altri.
O anche solo rompergli i coglioni.
Signor giudice, questo è quanto avrei da dire, più o meno, sulla questione.
Ah, no, ecco... dimenticavo signor giudice... ci sarebbe anche quella piccola fastidiosa collaterale questione che se io coltivo erba non posso farla assaggiare ai miei amici perché sarebbe reato anche la cessione gratuita, eddai...
Chi non ha mai portato una bottiglia di vino quando è stato invitato a cena da amici, scagli la prima pietra...
Adesso attendiamo pazientemente di vedere cosa s'inventano i politici italiani per risolvere (o non risolvere) la questione, anche se confesso di non essere molto fiducioso, più che interessarsi a tutelare le libertà e i diritti dei cittadini e mi sembrano interessati ad altro.