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9week & 1/2 viaggio verso uno scrog con r.e., prologo...

fumo

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meglio la qualita,non comune oggi,senno vado dal pusher.belle mister credo che lo stone sia durissimo,tieni pronto il divano,peace good smoking,
 
meglio la qualita,non comune oggi,senno vado dal pusher.belle mister credo che lo stone sia durissimo,tieni pronto il divano,peace good smoking,

é una 75% sativa , 10week e mezzo di bloom ed ho tagliato per dar luce sotto , poteva restare due tre giorni ma dopo potro' far la differenza tra il tagliato prima e dopo
 

samu_samu

Member
e anche se ti ho già lodato per questa splendida fioritura... bhè non c'è proprio che dire mister...

E' uno spettacolo per degli occhietti come i miei appena aperti in questa gelida mattina XD

Buon pomeriggio^^
 

newgrowgb

Member
grazie x apprezzare il mio lavoro :snowkiss:

credo riconoscerai le parole di MrNatural che mi servono di ispirazione :bis::gift:

In Italia l'integrale giornaliero della luce proveniente dal sole è di 1-50 mol/giorno secondo la stagione e la copertura nuvolosa. Diciamo che grosso modo dovremmo cercare di ottenere circa a 30-40 mol/giorno per avere una soddisfacente fioritura.
Possiamo agire in varie direzioni:
1) aumentare la potenza luminosa della lampada, il prodotto tra potenza elettrica e rendimento di conversione. Vi sono varie tecnologie di costruzione delle lampade. Tra quelle utilizzabili in orticoltura avendo uno spettro di emissione compatibile per le piante, vi sono le lampade a fluorescenza, le lampade al sodio ad alta pressione (hps) e le lampade ad alogenuri metallici (MH, metal halide), ordinate per efficienza, e combinazione anche per costo.
2) Provvedere un sistema di riflettori che focalizzi la radiazione sulla pianta.
3) Posizionare la lampada o le lampade in modo che la luce, compresa quella riflessa colpisca esattamente la intera superficie fogliare, ne meno ne più, minimizzando la luce "dispersa".

Quest'ultima direzione è la più promettente, ma anche la più difficile. E' però quella attraverso cui ciascun coltivatore ha maggior libertà di azione e possibilità di ottimizzazione.
La questione è molto semplice durante la prima parte del ciclo di coltivazione, la cosidetta fase vegetativa. La piantina è così piccola, la sua superficie fogliare così ridotta e il suo fabbisogno in fotoni facile da soddisfare senza particolari accorgimenti. I problemi nascono dopo, alla fase dell'adolescenza e della maturità sessuale. Quasi sempre, alle prime esperienze l'eccitazione dell'inizio della fioritura è seguita da uno stato di panico nel vedere le piante allungarsi e allargarsi e domandare più luce, decise ad andare a cercarsela ovunque a costo di invadere la grow room, bucare il soffitto o uscire dalla finestra...

La prima direzione è invece la più facile, si risolve con un buco nel portafoglio, un mutuo in banca, una colletta tra amici non propriamente disinteressati... Ma ormai povere figlie, ci leveremmo il pane di bocca per farle diventar donne. Nella società dei consumi e dello spreco e con i costi della materia prima imposti dal proibizionismo e dal monopolio mafioso facciamo presto a chiudere un occhio, piazzare 1000 W di lampade e sognare il giorno del raccolto.

La seconda direzione è la più furba. Nel senso che bisogna o essere furbi, o farsi furbi. Lasciare perdere i kit, e tagliarsi l'abito su misura. Frequentare i brico center, i fai da te, e pensare, pensare.....
bisogna farti santo
 

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