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stretching: una leggenda?

BornInParadise

Active member
Nel folklore della cannabis, si ritiene che un "periodo di allungamento" di rapida crescita si verifichi nelle due settimane successive alla transizione a un fotoperiodo di giorno corto, prima della fine dell'allungamento della pianta e della formazione delle infiorescenze. Nel presente studio non è stato osservato alcun “stretching”, ma piuttosto una continuazione del tasso di crescita pre-giornaliero. È possibile che questa storia abbia origine da coltivatori "indoor" che convenzionalmente cambiano la fonte di luce per la coltivazione da alogenuri metallici (MH) a sodio ad alta pressione (HPS) all'inizio del breve fotoperiodo. Queste sorgenti luminose differiscono per spettro e intensità. Gli spettri di luce HPS sono poveri nella frazione di luce blu e ricchi nella frazione di rosso lontano, e sia la mancanza di luce blu che l'arricchimento nel rosso lontano sono noti elicitori dell'allungamento delle piante [ 9]. Questi risultati sfatano il concetto di “periodo di allungamento” endogeno e indicano le proprietà spettrali come induttori del miglioramento della crescita.

Istituto di scienze ambientali e dell'acqua del suolo, Volcani Center, 68 HaMaccabim Road, PO Box 15159, Rishon LeZion 7505101, Israele
 

can'tfindmyway

Too old Senior Member
Questi risultati sfatano il concetto di “periodo di allungamento” endogeno e indicano le proprietà spettrali come induttori del miglioramento della crescita.

Istituto di scienze ambientali e dell'acqua del suolo, Volcani Center, 68 HaMaccabim Road, PO Box 15159, Rishon LeZion 7505101, Israele
ehhhh infatti e' quello che avevo espresso in un mio post di qualche g fa rivolto @Mars Hydro Led ,
credo che se oltre a variare i tempi si riuscissero a modificare gli spettri di emissione( con i Led sarebbe possibile) e renderli simili a quelli che arrivano sulla terra a secondo della stagione sarebbe davvero un bel bingo a quel punto tra simulatori di alba/tramonto e questo eventuale nuovo aggeggio/lampada, avremmo sicuramente meno gap ( che resta comunque inevitabile) tra l'outdoor e l'indoor
 

Mars Hydro Led

Grow on Earth Grow with Mars
Vendor
ehhhh infatti e' quello che avevo espresso in un mio post di qualche g fa rivolto @Mars Hydro Led ,
credo che se oltre a variare i tempi si riuscissero a modificare gli spettri di emissione( con i Led sarebbe possibile) e renderli simili a quelli che arrivano sulla terra a secondo della stagione sarebbe davvero un bel bingo a quel punto tra simulatori di alba/tramonto e questo eventuale nuovo aggeggio/lampada, avremmo sicuramente meno gap ( che resta comunque inevitabile) tra l'outdoor e l'indoor
Current LED plant growth lights mainly imitate the spectrum that is most suitable for plant growth seasons, so that normal planting can be carried out indoors all year round. So do you have any specific suggestions for mimicking seasonal spectral changes?
 

can'tfindmyway

Too old Senior Member
ciao
Current LED plant growth lights mainly imitate the spectrum that is most suitable for plant growth seasons, so that normal planting can be carried out indoors all year round. So do you have any specific suggestions for mimicking seasonal spectral changes?
ciao, si tratterebbe di lavorare su diodi Led che variano la loro K° a variare della tensione credo venga usato del silicio opportunamente "drogato" ...forse con del gallio...non ricordo bene
 

mm4n

Well-known member
È possibile che questa storia abbia origine da coltivatori "indoor" che convenzionalmente cambiano la fonte di luce per la coltivazione da alogenuri metallici (MH) a sodio ad alta pressione (HPS) all'inizio del breve fotoperiodo.
Lo studio è interessante, però in indoor da almeno 10 anni la tendenza è quella di usare una sola luce durante tutto il ciclo (HPS 400v, plasma, LED fullspec).

Forse è solo un effetto ottico, però a me sembra che il tasso di crescita che hanno i cloni o le madri che tengo a 18 o 24h (anche per mesi) sia minore di quello che hanno nelle tre settimane successive al cambio a 12h sotto la stessa luce.
Al prossimo ciclo da seme proverò a tenere misurate le piante per vedere se crescono sempre in modo costante o se accelerano dopo lo switch.
 

can'tfindmyway

Too old Senior Member
acccellerano , ma e normale... stanno per smettere di crescere e per aumentare le probabilità di essere fecondate , devono aumentare il numero dei fiori ...parte un ormone che gli fa allungare i rami per poter far germogliare altri punti di fioritura... in soldoni...
 

BornInParadise

Active member
Al prossimo ciclo da seme proverò a tenere misurate le piante per vedere se crescono sempre in modo costante o se accelerano dopo lo switch.

questi sono i dati del mio ultimo ciclo

datagiorno di vitah (cm) pianta 1h (cm) pianta 2h (cm) pianta 3h (cm) pianta 4
13/09/23181419,514,517
18/09/232324312326
23/09/232829352833
28/09/233336433540
03/10/233850574856
08/10/234361,572,55869

germogliate il 26/08/23
1° giorno di 12/12: 03/10/23

aggiungo che dallo switch ho abbassato la lampada a circa il 75% (cercando di seguire più o meno la tabella DLI)

l'altezza delle piante è la parte fuori terra (senza vaso, la parte aerea insomma)

quello citato sopra è uno studio del 2021, l'ho letto e subito condiviso... mi pareva incredibile

i cinque giorni precedenti lo switch hanno registrato il maggior incremento: oh... magari è solo un caso!

vediamo il 13 ottobre cosa dirà la misurazione :tiphat:
 

noreason

Natural born Grower
ICMag Donor
Veteran
Io credo che in giro si trovino molte informazioni ma sono un pò disperse.

La "filatura" o "spigatura" delle piante è conosciuta in vari ambiti di cultivo, non solo per la cannabis. Un esempio sono le stelle di natale che vengono coltivate una di fianco all'altra e per evitare l'allungamento l'uso di un brachizzante è praticamente d'obbligo. I brachizzanti per farla breve evitano la distensione cellulare della pianta e quindi riescono a ridurre l'allungamento praticamente del 99% volendo. Funzionano anche sulla cannabis, uno su tutti di cui ricordo il nome dovrebbe essere bio-control, non ricordo il produttore.

Cos'è la distensione cellulare? Non è una cellula che si replica e che quindi accresce di numero e fa crescere la pianta, bensì (per farla semplice) da tonda diventa ovale. Immaginate una cellula come un cerchio di volume X, se la cellula diventa ovale in realtà diventa più lunga ma il volume X rimane uguale. Questo in teoria comporta quasi nulle spese energetiche per la pianta.

Cosa innesca questa distensione cellulare? numerosi fattori e magari non del tutto chiari al giorno d'oggi e forse mai lo saranno del tutto.
Uno dei più importanti è probabilmente l'ombra che le piante si fanno tra di loro, innescando una "shade-aivoidance sindrome" (fonte: Ballaré 1999) che può influire molto su quanto una pianta "fila". La sindrome dall'acronimo SAS coinvolge recettori della pianta che rilevano differenze nello spettro elettromagnetico nella lunghezza d'onda del rosso e del rosso lontano (red/far red). Se cercate in merito sicuro trovate molte info.

Altri fattori sono quanto una pianta è idratata (di solito tanto visto che ce ne prendiamo cura), la temperatura ambientale, se è un clone o è una pianta da seme (queste ultime si allungano mediamente di più dei cloni) e la mancanza di vento che è un altro fattore importante. Il vento causa microfratture alle piante, riempite poi da sostanze come lignina, suberina e qualche altra, ma soprattutto stimola nella pianta delle risposte chiamate sismo e tigmo morfogeniche che in questo caso riducono la distanza internodale. Il perchè dovrebbe essere intuitivo, la pianta sa che se si allunga troppo non sarebbe capace di reggere quel vento che ha rilevato in precedenza, per cui si mantiene più compatta tendendo a bilanciare il suo peso.

Mettete anche in conto che il 99% di noi coltiva ibridi selezionati per generazioni e generazioni soltanto indoor e quindi alcune piante potrebbero comportarsi in maniera "anomala" e non c'è nulla di strano, ma di norma la teoria è più che giusta.

Per quanto riguarda la temperatura, quello che sembrerebbe essere importante non è la temperatura media, ma la DIFFERENZA tra giorno e notte. Per farla breve se la notte ha temperature più alte che quelle del giorno, la distensione cellulare rallenta o non si verifica affatto (fonte: Hendriks et al.). Per cui riassumendo, potrebbe essere buona cosa per noi coltivatori diminuire la DIFFERENZA di Tº tra giorno e notte nella prima fase di flo, ad esempio non creando una serra asfissiante da 40º a lampade accese.

Morning Drop:
Sempre al fine di ridurre la distensione cellulare che si manifesta come filatura della pianta: questa tecnica prevede l'abbassamento di pochi gradi nelle prime ore di luce.
In poche parole viene sfruttata la variazione cicardiana del tasso di crescita per distensione e la sensibilità delle piante alle variazioni del regime termico e luminoso.(fonti:Bertram e Karlsen,1994)
Questa tecnica appare tanto più efficace quanto più è lungo e marcato l'abbassamento della temperatura.

La forte presenza di N e P favoriscono la distensione cellulare e quindi lo stretching.

Stress meccanici. Si conoscono come spazzolatura e scuotimento. Non escudo ve ne siano altri. Le piante al lato della strada, o i rami degli alberi ai lati delle strade che vengono sfregati dalle auto o dai camion, fondamentalmente smettono di crescere da quel lato. Sembra si verifichi un cambio ormonale tra giberelline, auxine e acido abscissico. Altro esempio sono le piante in serra ai bordi dei vassoi, che vengono sfregate dal passaggio degli operai. Altro esempio le piante scosse dai forti venti che soffiano dal mare sulla costa, che assumono una forma più compatta. Questi esempi a dimostrare che stress meccanici possono influire non solo sulla distensione cellulare e quindi sullo stretching ma anche sulla vera e propria crescita della pianta che ovviamente avviene per replicazione cellulare, non per distensione. Non crediate che toccare le piante con le mani e sfregarne le parti alte faccia diminuire lo stretching perchè deve essere un qualcosa di continuo, piuttosto sappiate che una buona ventilazione che forza un pò le piante a contrastarla aiuta al momento dello stretching.

Personalmente credo che la cosa migliore che possa fare un Grower è considerare l'allungamento previamente ed arrivare con esso a riempire per bene lo spazio che ha destinato a quella o quelle piante. Non aspettare che le piante riempiano lo spazio in vegetativa, ma sfruttare l'allungamento e quindi le prime settimane di fioritura per riempire gli spazi. Lavorando con i cloni è sicuramente più facile.
Se non ci si riesce, c'è sempre rimedio ovvero andare giù di cropping, legature ma soprattutto eliminare i getti internodali che rimangono coperti dai rami superiori e che richiedono energie alla pianta per trasformarsi in fiorellini di scarsa qualità rispetto ai fiori ben illuminati.

Spero torni utile a qualcuno, Green vibes
 

morgellons

Active member
Io credo che in giro si trovino molte informazioni ma sono un pò disperse.

La "filatura" o "spigatura" delle piante è conosciuta in vari ambiti di cultivo, non solo per la cannabis. Un esempio sono le stelle di natale che vengono coltivate una di fianco all'altra e per evitare l'allungamento l'uso di un brachizzante è praticamente d'obbligo. I brachizzanti per farla breve evitano la distensione cellulare della pianta e quindi riescono a ridurre l'allungamento praticamente del 99% volendo. Funzionano anche sulla cannabis, uno su tutti di cui ricordo il nome dovrebbe essere bio-control, non ricordo il produttore.

Cos'è la distensione cellulare? Non è una cellula che si replica e che quindi accresce di numero e fa crescere la pianta, bensì (per farla semplice) da tonda diventa ovale. Immaginate una cellula come un cerchio di volume X, se la cellula diventa ovale in realtà diventa più lunga ma il volume X rimane uguale. Questo in teoria comporta quasi nulle spese energetiche per la pianta.

Cosa innesca questa distensione cellulare? numerosi fattori e magari non del tutto chiari al giorno d'oggi e forse mai lo saranno del tutto.
Uno dei più importanti è probabilmente l'ombra che le piante si fanno tra di loro, innescando una "shade-aivoidance sindrome" (fonte: Ballaré 1999) che può influire molto su quanto una pianta "fila". La sindrome dall'acronimo SAS coinvolge recettori della pianta che rilevano differenze nello spettro elettromagnetico nella lunghezza d'onda del rosso e del rosso lontano (red/far red). Se cercate in merito sicuro trovate molte info.

Altri fattori sono quanto una pianta è idratata (di solito tanto visto che ce ne prendiamo cura), la temperatura ambientale, se è un clone o è una pianta da seme (queste ultime si allungano mediamente di più dei cloni) e la mancanza di vento che è un altro fattore importante. Il vento causa microfratture alle piante, riempite poi da sostanze come lignina, suberina e qualche altra, ma soprattutto stimola nella pianta delle risposte chiamate sismo e tigmo morfogeniche che in questo caso riducono la distanza internodale. Il perchè dovrebbe essere intuitivo, la pianta sa che se si allunga troppo non sarebbe capace di reggere quel vento che ha rilevato in precedenza, per cui si mantiene più compatta tendendo a bilanciare il suo peso.

Mettete anche in conto che il 99% di noi coltiva ibridi selezionati per generazioni e generazioni soltanto indoor e quindi alcune piante potrebbero comportarsi in maniera "anomala" e non c'è nulla di strano, ma di norma la teoria è più che giusta.

Per quanto riguarda la temperatura, quello che sembrerebbe essere importante non è la temperatura media, ma la DIFFERENZA tra giorno e notte. Per farla breve se la notte ha temperature più alte che quelle del giorno, la distensione cellulare rallenta o non si verifica affatto (fonte: Hendriks et al.). Per cui riassumendo, potrebbe essere buona cosa per noi coltivatori diminuire la DIFFERENZA di Tº tra giorno e notte nella prima fase di flo, ad esempio non creando una serra asfissiante da 40º a lampade accese.

Morning Drop:
Sempre al fine di ridurre la distensione cellulare che si manifesta come filatura della pianta: questa tecnica prevede l'abbassamento di pochi gradi nelle prime ore di luce.
In poche parole viene sfruttata la variazione cicardiana del tasso di crescita per distensione e la sensibilità delle piante alle variazioni del regime termico e luminoso.(fonti:Bertram e Karlsen,1994)
Questa tecnica appare tanto più efficace quanto più è lungo e marcato l'abbassamento della temperatura.

La forte presenza di N e P favoriscono la distensione cellulare e quindi lo stretching.

Stress meccanici. Si conoscono come spazzolatura e scuotimento. Non escudo ve ne siano altri. Le piante al lato della strada, o i rami degli alberi ai lati delle strade che vengono sfregati dalle auto o dai camion, fondamentalmente smettono di crescere da quel lato. Sembra si verifichi un cambio ormonale tra giberelline, auxine e acido abscissico. Altro esempio sono le piante in serra ai bordi dei vassoi, che vengono sfregate dal passaggio degli operai. Altro esempio le piante scosse dai forti venti che soffiano dal mare sulla costa, che assumono una forma più compatta. Questi esempi a dimostrare che stress meccanici possono influire non solo sulla distensione cellulare e quindi sullo stretching ma anche sulla vera e propria crescita della pianta che ovviamente avviene per replicazione cellulare, non per distensione. Non crediate che toccare le piante con le mani e sfregarne le parti alte faccia diminuire lo stretching perchè deve essere un qualcosa di continuo, piuttosto sappiate che una buona ventilazione che forza un pò le piante a contrastarla aiuta al momento dello stretching.

Personalmente credo che la cosa migliore che possa fare un Grower è considerare l'allungamento previamente ed arrivare con esso a riempire per bene lo spazio che ha destinato a quella o quelle piante. Non aspettare che le piante riempiano lo spazio in vegetativa, ma sfruttare l'allungamento e quindi le prime settimane di fioritura per riempire gli spazi. Lavorando con i cloni è sicuramente più facile.
Se non ci si riesce, c'è sempre rimedio ovvero andare giù di cropping, legature ma soprattutto eliminare i getti internodali che rimangono coperti dai rami superiori e che richiedono energie alla pianta per trasformarsi in fiorellini di scarsa qualità rispetto ai fiori ben illuminati.

Spero torni utile a qualcuno, Green vibes
È per spiegazioni interessanti come le tue che mi fanno salire la voglia di studiare sempre di più e avere più spesso una spiegazione scientifica a quello che accade nel nostro mondo preferito 🙃
 

can'tfindmyway

Too old Senior Member
È per spiegazioni interessanti come le tue che mi fanno salire la voglia di studiare sempre di più e avere più spesso una spiegazione scientifica a quello che accade nel nostro mondo preferito 🙃
ahiaaa guarda che se ti prende il virus, poi son cazzi.... 😇
 

Sante

In DoPa
..
Cos'è la distensione cellulare? Non è una cellula che si replica e che quindi accresce di numero e fa crescere la pianta, bensì (per farla semplice) da tonda diventa ovale. Immaginate una cellula come un cerchio di volume X, se la cellula diventa ovale in realtà diventa più lunga ma il volume X rimane uguale. Questo in teoria comporta quasi nulle spese energetiche per la pianta.
Lo stesso concetto che distingue l ipertrofia dall iperplasia in ambito medico. Grazie noreason, sempre grandissima fonte di insegnamento!

"L'iperplasia costituisce un aumento del n° delle cellule in un organo o tessuto, che quindi avrà un volume >. L'ipertrofia si riferisce ad un aumento della dimensione delle cellule, e quindi dell'organo, che avrà non più cellule, ma cellule più grandi."

I brachizzanti per farla breve evitano la distensione cellulare della pianta e quindi riescono a ridurre l'allungamento praticamente del 99% volendo. Funzionano anche sulla cannabis, uno su tutti di cui ricordo il nome dovrebbe essere bio-control, non ricordo il produttore.
Una tra le molecole utilizzate "Trinexapac-ethyl"

 
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