Ciao V, nel tuo discorso contempli molti fattori. Il pH, i nutrienti, il clima, tutti argomenti che richiederebbero ulteriori approfondimenti.
La questione sull' uva, cioè che un certo strain, coltivato in un certo luogo dia risultati diversi, magari migliori, magari peggiori a seconda del punto di vista, è una questione credo molto antica.
In questo, non rientra solo il pH che non fa assorbire alcuni elementi (in realtà la pianta assorbe tutti gli elementi che gli servono ma a tassi magari diversi, altrimenti morirebbe) ma anche la composizione chimica del substrato, molto importante ai fini della qualità finale del vino.
Inoltre non dimenticare le condizioni ambientali. Temperatura, radiazione solare, umidità, piante circostanti, insetti, tutto crea un insieme di condizioni che portano a risultati finali diversi.
Il discorso è molto complesso. Non puoi ridurlo a pianta X in zona X.
Le viti che tu e tuo padre state coltivando sono al 99,9% innestate su di una vite proveniente dall'altra parte del mondo. La storia della vite è interessante, magari cercala
Però credo di intuire il senso delle tue parole.
L'esasperazione commerciale su cui si basa questa economia fa si che vi siano esempi come quello da te citato. Tanta quantità, poca qualità.
Ma la colpa non è dei chimici che si limitano a lavorare per qualcuno che vuole qualcosa applicando nozioni scientifiche, la colpa risiede nel sistema economico che noi stessi abbiamo messo su e che porta alla creazione di orrori veri e propri. Ci sarebbe da scriverne per giorni e giorni, senza starci a filosofeggiare neanche troppo.
La ricerca del profitto assoluto, senza mezzi termini, business puro insomma, se ne sbatte altamente di ciò che è ''buono''. Ma sono operazioni commerciali, non sono coltivazioni messe su con passione, cosa che spesso e volentieri accomuna sia i coltivatori di ganja che quelli della vite a fine di vinificazione.
Per finire, non pensare che il pH- peggiori il gusto. Cerca di comprendere la materia. L'acido fosforico è composto da ossigeno, idrogeno e fosforo, che una volta in acqua si separano. Tutti e tre questi elementi sono elementi FONDAMENTALI per la vita di una pianta.
Pensare che possa essere un male usarlo non è molto furbo. Se poi hai le tue seghe mentali come posso averle io, puoi anche scegliere di coltivare in maniera organica o biologica, ma sappi che quegli elementi sono alla base della vita, definirli tossici non ha senso. Non sono composti nocivi, un acido fosforico è una delle molecole più semplici che esistano, non farti ingannare dalla parola acido, perchè alla fine contiene ''meno'' schifezze di quello che puoi trovare nel letame, schifezze che alla pianta non servono per vivere.
Non essere contrario alla ''chimica'' per principio, è uno degli errori che limitano maggiormente l'evoluzione di un grower. La chimica è tutto, organico ed inorganico. Nulla è meglio, nulla è peggio in assoluto.
Di sicuro personalmente preferisco coltivazioni con pochi fert. minerali, che coltivazioni con una miriade di prodotti organici che poi viene considerata anche con un valore aggiunto ma che in realtà è zeppa di elementi chimici che la pianta non è riuscita a smaltire e te li ritrovi a fumare.....ma intanto è BIO
La questione sull' uva, cioè che un certo strain, coltivato in un certo luogo dia risultati diversi, magari migliori, magari peggiori a seconda del punto di vista, è una questione credo molto antica.
In questo, non rientra solo il pH che non fa assorbire alcuni elementi (in realtà la pianta assorbe tutti gli elementi che gli servono ma a tassi magari diversi, altrimenti morirebbe) ma anche la composizione chimica del substrato, molto importante ai fini della qualità finale del vino.
Inoltre non dimenticare le condizioni ambientali. Temperatura, radiazione solare, umidità, piante circostanti, insetti, tutto crea un insieme di condizioni che portano a risultati finali diversi.
tutta sta prolissità per dire: una pianta coltivata in una zona x, per me necessita della terra e anche dell'acqua della zona x, perchè le trovo due cose collegate, e poi (almeno da me) sostiene stà tesi almeno cento anni di coltivazioni di uva senza alcun grosso problema ambientale (cosa che invece succede nelle zone in cui si forza la mano con espedienti chimici per poi magari ritrovarsi un vino di discreta qualità ma doppia quantità)!
che ne pensate??
ps, se ho detto cazzate o magari sono fuori tema eliminate pure!!
Il discorso è molto complesso. Non puoi ridurlo a pianta X in zona X.
Le viti che tu e tuo padre state coltivando sono al 99,9% innestate su di una vite proveniente dall'altra parte del mondo. La storia della vite è interessante, magari cercala
Però credo di intuire il senso delle tue parole.
L'esasperazione commerciale su cui si basa questa economia fa si che vi siano esempi come quello da te citato. Tanta quantità, poca qualità.
Ma la colpa non è dei chimici che si limitano a lavorare per qualcuno che vuole qualcosa applicando nozioni scientifiche, la colpa risiede nel sistema economico che noi stessi abbiamo messo su e che porta alla creazione di orrori veri e propri. Ci sarebbe da scriverne per giorni e giorni, senza starci a filosofeggiare neanche troppo.
La ricerca del profitto assoluto, senza mezzi termini, business puro insomma, se ne sbatte altamente di ciò che è ''buono''. Ma sono operazioni commerciali, non sono coltivazioni messe su con passione, cosa che spesso e volentieri accomuna sia i coltivatori di ganja che quelli della vite a fine di vinificazione.
Per finire, non pensare che il pH- peggiori il gusto. Cerca di comprendere la materia. L'acido fosforico è composto da ossigeno, idrogeno e fosforo, che una volta in acqua si separano. Tutti e tre questi elementi sono elementi FONDAMENTALI per la vita di una pianta.
Pensare che possa essere un male usarlo non è molto furbo. Se poi hai le tue seghe mentali come posso averle io, puoi anche scegliere di coltivare in maniera organica o biologica, ma sappi che quegli elementi sono alla base della vita, definirli tossici non ha senso. Non sono composti nocivi, un acido fosforico è una delle molecole più semplici che esistano, non farti ingannare dalla parola acido, perchè alla fine contiene ''meno'' schifezze di quello che puoi trovare nel letame, schifezze che alla pianta non servono per vivere.
Non essere contrario alla ''chimica'' per principio, è uno degli errori che limitano maggiormente l'evoluzione di un grower. La chimica è tutto, organico ed inorganico. Nulla è meglio, nulla è peggio in assoluto.
Di sicuro personalmente preferisco coltivazioni con pochi fert. minerali, che coltivazioni con una miriade di prodotti organici che poi viene considerata anche con un valore aggiunto ma che in realtà è zeppa di elementi chimici che la pianta non è riuscita a smaltire e te li ritrovi a fumare.....ma intanto è BIO