Guida allo SCRog e dintorni
by FoZ integrato by Grahambond
Reedited by Brasilian
Come avevo promesso e con un po di ritardo causato dall'alto tenore di terpeni nell'aria, ecco la guida sullo Scrog e dintorni anche per gli utenti di ICmag.. Mi tocca per colpa del limite di foto per post farne due consecutivi.
E' da un po di tempo che lavoro su alcune guide (tecniche di coltivazione) online per raggrupparle tutte in un'unico 3D, in italiano. Il lavoro è l'insieme delle guide migliori, secondo me, presenti nel web, tradotte ed integrate con il lavoro fatto da Foz di Mariuana.it, del quale avevo salvato un file txt.
Spero sia di vostro gradimento, e se aveste dei suggerimenti da integrare o correggere ditemelo tranquillamente, la aggiornerò.
Infine 2 gg buoni mi ci son voluti per impaginarla in modo leggibile e scorrevole sul forum. Ciao a tutti e buona lettura.
SCRoG è l'acronimo di SCReen of Green (Schermo di Verde). E' una tecnica di coltivazione sviluppata intorno agli anni '60 negli USA quando non si usavano ancora le lampade HID nelle growroom e serviva massimizzare l'utilizzo dei neon che erano la fonte principe di illuminazione.
1- Qualche cenno di illuminazione
Immaginiamo una fonte luminosa qualsiasi. Alla sorgente abbiamo una data intensità della luce che misuriamo in lumen/m2; man mano che ci allontaniamo dalla fonte l'intensità luminosa diminuirà in quanto la luce iniziale si 'distribuirà' su una superficie maggiore.
E' un po' la stessa cosa che accade in uno stagno quando lanciamo un sasso: vedremo delle onde circolari e concentriche che sono ben definite al centro e diventano sempre più deboli (fino a sparire) via via che si allontanano.
Riguardo alla rapporto che c'e' tra distanza della lampada e lumen, effettivamente l'intensità luminosa decade abbastanza velocemente man mano che ci allontaniamo dalla sorgente.
Considerando un valore di 1000 lumen, misurati alla distanza di un metro dalla fonte luminosa,
l'intensità diminuisce del 75% al raddoppiare della distanza e quindi 1/4 del valore precedente.
Il seguente grafico vi può dare un idea di quanto sto dicendo:
Ogni bulbo, di data potenza (espressa in Watt -W-), ha un suo raggio di azione entro cui è efficiente, maggiore è il wattaggio più grande sarà la superficie illuminabile.
Usando delle lampade con pochi Watt come i neon o piccole HID da 70-150-250 Watt, il mio raggio di azione è piuttosto esiguo e avendo a che fare con una pianta adulta in fioritura di 80-100cm. non riuscirò ad illuminare adeguatamente le cime più basse. Questo non vuole dire che la pianta non fiorirà… semplicemente, i fiori più bassi e lontani dal bulbo, saranno considerevolmente più piccoli e meno resinosi rispetto a quelli vicini alla lampada.
Ciò non preclude affatto l'uso di lampade di wattaggi minori a scapito della produttività.
Vedremo adesso come, usando alcuni accorgimenti, si possa arrivare ad avere buone produzioni con lampade poco potenti.
2- SCRoG - le basi
A- La Rete
Il concetto di base è molto semplice: limitare la crescita verticale e promuovere invece la crescita orizzontale, in questo modo otterremo che la pianta e tutte le sue cime saranno equidistanti dalla lampada avendo le stesse condizioni per svilupparsi come piace a noi. Questo finalità può essere perseguita in modo molto efficace mediante l'utilizzo di una rete semi-rigida, di quelle usate nelle recinzioni; la forma delle maglie non è importante, quadrata, esagonale, rettangolare va bene è invece importante che esse non siano troppo piccole, 5cm. è una buona 'taglia'.
Una volta che la pianta ha raggiunto un'altezza variabile tra i 20 e i 30 centimetri viene posta sotto la summenzionata rete e fatta crescere orizzontalmente utilizzando delle stringhe per assicurarla e guidarla al meglio. E' consigliato l'uso di cloni sul cui sesso non ci siano dubbi, scoprire un maschio abbarbicato sotto la rete sarebbe una brutta sorpresa. Oltre alla perdita di tempo e alla difficoltà per toglierlo lascerebbe un 'buco' che cozzerebbe con i 'parsimoniosi prìncipi' dello SCRoG.
B- Training
Non è indispensabile 'legare' i rami ma… è caldamente consigliato farlo. L'ideale è che ad ogni buco della rete corrispondano una o due cime. Per conseguire questo scopo e per 'domare' la pianta la cosa migliore è usare le stringhe che vedete nella foto. Sono di plastica morbida con un anima di fil di ferro… di quelle che si usano per richiudere le buste dei pandori, panettoni & Affini.
Hanno il vantaggio di poter essere applicate e tolte molto facilmente e sono riutilizzabili.
Se ne trovano a pacchi nei negozi che vendono articoli per l'Ufficio.
Per chi non vuole complicarsi troppo la vita dello spago 'vulgaris' va benissimo lo stesso.
Legare la pianta sotto la rete è un arte . Si tratta di armonizzare due tendenze, a volte non proprio coincidenti. Da una parte abbiamo il nostro obiettivo di riempire uniformemente lo schermo, dall'altra invece c'è la pianta che crescerebbe infischiandosene della rete.
Innanzitutto è importante avere una pianta che 'collabori' e che abbia una 'forma idonea' ai nostri propositi, sarà pertanto necessario operare in tal senso sia modificandone la forma tramite 'topping' (vedi paragrafo - C -) sia scegliendo una qualità con le giuste caratteristiche fenotipiche (vedi fine paragrafo - D -).
Queste che vedete sono tre piante da
non 'scroggare' sono cloni 'da SoG'
Questa invece è una pianta che
riuscirebbe bene sotto una rete
Segue:
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