cannapioniere
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Eccesso di fertilizzanti
Ben di rado in pratica si ha un eccesso di elementi minerali nel terreno. Nella coltivazione in vaso si può avere invece un accumulo di sali che può risultare tossico per le radici e per la pianta. Essendo però i fertilizzanti impiegati molto solubili è sufficiente generalmente qualche “lavaggio” con acqua pura per ristabilire un giusto equilibrio. Il problema diviene grave soprattutto quando non si irriga correttamente (si utilizzano piccole quantità di acqua e spesso) e quando la pianta subisce stress idrici. In tal caso la concentrazione del plasma cellulare (il contenuto liquido delle cellule) aumenta per mancanza di acqua e la pianta diviene molto più sensibile all’effetto tossico dei fertilizzanti. Quella che viene normalmente classificata come "over fertilizzazione" è spesso dovuta ad una errata pratica di irrigazione.
La quantità massima dei fertilizzanti applicabili dipende da molti fattori e può essere differente per ogni situazione. In generale, l’aumento di produzione non è direttamente proporzionale alla quantità di nutrimento disponibile, ma ha un’ andamento logaritmico, cioè aumentando progressivamente la dose di nutrimento l’entità del raccolto aumenta sempre meno fin chè si raggiunge un punto in cui ulteriori aggiunte cessano di avere effetto. Questo punto dipende dalla luce disponibile, dalla temperatura, dallo stadio di sviluppo della pianta e dalla sua genetica.
Sintomi di fertilizzazione eccessiva sono specialmente evidenti per l’azoto. Le foglie sono di un verde eccessivamente scuro e i tessuti sono eccessivamente allungati e molli. Se l'eccesso persiste, il sistema radicale può danneggiarsi e morire, e i sintomi sono simili a quelli della siccità o mancanza di acqua: appassimento delle foglie, disseccamento delle punte e dei margini, ingiallimento e caduta delle foglie.
Ben di rado in pratica si ha un eccesso di elementi minerali nel terreno. Nella coltivazione in vaso si può avere invece un accumulo di sali che può risultare tossico per le radici e per la pianta. Essendo però i fertilizzanti impiegati molto solubili è sufficiente generalmente qualche “lavaggio” con acqua pura per ristabilire un giusto equilibrio. Il problema diviene grave soprattutto quando non si irriga correttamente (si utilizzano piccole quantità di acqua e spesso) e quando la pianta subisce stress idrici. In tal caso la concentrazione del plasma cellulare (il contenuto liquido delle cellule) aumenta per mancanza di acqua e la pianta diviene molto più sensibile all’effetto tossico dei fertilizzanti. Quella che viene normalmente classificata come "over fertilizzazione" è spesso dovuta ad una errata pratica di irrigazione.
La quantità massima dei fertilizzanti applicabili dipende da molti fattori e può essere differente per ogni situazione. In generale, l’aumento di produzione non è direttamente proporzionale alla quantità di nutrimento disponibile, ma ha un’ andamento logaritmico, cioè aumentando progressivamente la dose di nutrimento l’entità del raccolto aumenta sempre meno fin chè si raggiunge un punto in cui ulteriori aggiunte cessano di avere effetto. Questo punto dipende dalla luce disponibile, dalla temperatura, dallo stadio di sviluppo della pianta e dalla sua genetica.
Sintomi di fertilizzazione eccessiva sono specialmente evidenti per l’azoto. Le foglie sono di un verde eccessivamente scuro e i tessuti sono eccessivamente allungati e molli. Se l'eccesso persiste, il sistema radicale può danneggiarsi e morire, e i sintomi sono simili a quelli della siccità o mancanza di acqua: appassimento delle foglie, disseccamento delle punte e dei margini, ingiallimento e caduta delle foglie.