[FONT="]Apro questo tread x condiv[FONT="]idere con voi le varie tecniche di coltivazione[/FONT][FONT="] e quant'altro possa esserci di aiuto in quest[FONT="]a nostra passione, parleremo di anti-parassitari, fertilizzanti, [FONT="]ma[/FONT] anche[/FONT][/FONT][FONT="] di metodi di estrazione[FONT="], uso degli estratti, ecc. ecc. [/FONT][/FONT][/FONT]
Ringrazio le fonti IlGiardinoQuadrato - ProgettoScudo - InfoNeem - NeemItalia - IdeeGreen - e le brochure e gli opuscoli delle seed bank P4r4dise seed - RQS per l'ispirazione e gli spunti;
Benvenuti alla lettura.
[FONT="]Prima di tutto cos'è la cannabis. La cannabis è una pianta foto-sensibile, cioè cambia il suo ciclo di crescita e fioritura in base alle ore di luce e di buio; entra in fioritura quando le notti sono più lunghe del giorno. Durante la primavera quando le giornate sono molto lunghe, la cannabis vegeta a grande velocità aumentando notevolmente le proprie dimensioni di mese in mese. Il momento giusto nel quale seminare la canapa in Italia è a cavallo tra marzo ed aprile, cioè quando le temperature esterne cominciano ad essere accettabili per la germinazione. Seminare la cannabis ad inizio primavera, in piena terra, può dare origine a piante che possono arrivare anche oltre i 3 metri, se tenete alla vostra sicurezza, meglio evitare una crescita eccessiva, piantate a maggio e otterrete comunque degli ottimi risultati. La cannabis, inizierà a fiorire quando le giornate si faranno più corte; dopo il 21 giugno, giorno del solstizio d'estate, le ore di luce cominceranno a diminuire sempre più velocemente fino ad arrivare, tre mesi dopo, all'equinozio d'autunno dove giorno e notte hanno la stessa durata. Durante questo periodo di tempo (21 giugno-21 settembre), tutte le piante di cannabis entreranno in fioritura e giungeranno a maturazione dopo 45-100 giorni a seconda della genetica utilizzata.
[/FONT] [FONT="]Nella coltivazione outdoor, esistono meno problemi di infestazioni rispetto alla coltivazione indoor. Vero che in natura esistono molti parassiti, ma esistono anche i loro predatori naturali ! Si possono spruzzare sulle piante degli anti-parassitari naturali. Il problema più grande sono gli animali che vivono nell'ambiente (guerilla) dove crescono le nostre piante; in alcune regioni italiane troviamo animali come il capriolo, il cervo, il cinghiale, che provocano gravi danni alle nostre amate. Come proteggerci allora? La soluzione non è delle più semplici: si potrebbe costruire un perimetro con del filo da pesca trasparente intorno alle piante, gli animali si spaventano e fuggono quando urtano contro il filo. Altra soluzione è quella di piantare all'interno di un roveto: cinghiali a parte, gli altri animali si terranno alla larga. Alcuni coltivatori, usano la propria urina per marcare il territorio circostante, questa pratica di solito risulta molto efficace perché gli animali staranno alla larga dalla zona credendo sia di competenza di qualche animale più grosso di loro. Per quanto riguarda i predatori più piccoli, una buona tecnica di difesa potrebbe essere l'utilizzo di una retina a maglia sottile da mettere intorno la pianta. Ad ogni modo con un po' di ingegno e di buona volontà non sarà impossibile difenderci dalle minacce degli animali e degli insetti. Un altro discorso, è quello relativo alla muffa, in outdoor può capitare facilmente e spesso è disastrosa; non è raro infatti, che le varietà con una maturazione più lunga, siano soggette alle piogge di fine settembre/ottobre e alle premature gelate di qualche notte di novembre, soprattutto al nord. Esistono delle preparazioni spray in commercio che vanno spruzzate sulle cime e che impediscono lo sviluppo delle muffe; sono a base di “[/FONT][FONT="]bacillus subtilis[/FONT][FONT="]”, un batterio [/FONT][FONT="]non nocivo per le piante[/FONT][FONT="] che, riproducendosi attacca lo spazio dove si sarebbe sviluppata [/FONT][FONT="]la botrite[/FONT][FONT="]. Nonostante sia un prodotto biologico è meglio non utilizzarlo vicino al raccolto, si dice che è del tutto innocuo, che il sapore dell'erba non cambia, secondo me, è meglio prendere le dovute precauzioni ed utilizzarlo all'inizio e a metà fioritura, in modo che le cime possano smaltirlo prima della raccolta. Se nelle vostre cime ci sono delle parti grigiastre, che al tatto sono umide e sembrano morte, [/FONT][FONT="]potrebbe[/FONT][FONT="]essere botrite[/FONT][FONT="]. La miglior cosa da fare è rimuovere le parti malate, togliendo anche una piccola parte sana, se la presenza di queste parti grigiastre è piuttosto diffusa, conviene rimuovere la pianta intera. La [/FONT][FONT="]botrite[/FONT][FONT="] è[/FONT][FONT="] infatti [/FONT][FONT="]contagiosa[/FONT][FONT="], può passare facilmente da una pianta all'altra: quindi meglio perdere una singola pianta che l'intero coltivo. Possiamo prevenire la botrite, anche scegliendo varietà che siano pronte intorno alla fine di settembre, 1à settimana di ottobre
[/FONT]
[FONT="]Cominciamo.
[/FONT]
Si sente parlare spesso di Olio di Neem, e molte volte semplicemente x sentito dire, Apro questo tread, con la speranza che sia utile a far conoscere le proprietà e gli usi innumerevoli di quest'Olio usato da millenni x quasi ogni cosa.
Ringrazio le fonti IlGiardinoQuadrato - ProgettoScudo - InfoNeem - NeemItalia - IdeeGreen - e le brochure e gli opuscoli delle seed bank P4r4dise seed - RQS per l'ispirazione e gli spunti;
Benvenuti alla lettura.
[FONT="]Prima di tutto cos'è la cannabis. La cannabis è una pianta foto-sensibile, cioè cambia il suo ciclo di crescita e fioritura in base alle ore di luce e di buio; entra in fioritura quando le notti sono più lunghe del giorno. Durante la primavera quando le giornate sono molto lunghe, la cannabis vegeta a grande velocità aumentando notevolmente le proprie dimensioni di mese in mese. Il momento giusto nel quale seminare la canapa in Italia è a cavallo tra marzo ed aprile, cioè quando le temperature esterne cominciano ad essere accettabili per la germinazione. Seminare la cannabis ad inizio primavera, in piena terra, può dare origine a piante che possono arrivare anche oltre i 3 metri, se tenete alla vostra sicurezza, meglio evitare una crescita eccessiva, piantate a maggio e otterrete comunque degli ottimi risultati. La cannabis, inizierà a fiorire quando le giornate si faranno più corte; dopo il 21 giugno, giorno del solstizio d'estate, le ore di luce cominceranno a diminuire sempre più velocemente fino ad arrivare, tre mesi dopo, all'equinozio d'autunno dove giorno e notte hanno la stessa durata. Durante questo periodo di tempo (21 giugno-21 settembre), tutte le piante di cannabis entreranno in fioritura e giungeranno a maturazione dopo 45-100 giorni a seconda della genetica utilizzata.
[/FONT] [FONT="]Nella coltivazione outdoor, esistono meno problemi di infestazioni rispetto alla coltivazione indoor. Vero che in natura esistono molti parassiti, ma esistono anche i loro predatori naturali ! Si possono spruzzare sulle piante degli anti-parassitari naturali. Il problema più grande sono gli animali che vivono nell'ambiente (guerilla) dove crescono le nostre piante; in alcune regioni italiane troviamo animali come il capriolo, il cervo, il cinghiale, che provocano gravi danni alle nostre amate. Come proteggerci allora? La soluzione non è delle più semplici: si potrebbe costruire un perimetro con del filo da pesca trasparente intorno alle piante, gli animali si spaventano e fuggono quando urtano contro il filo. Altra soluzione è quella di piantare all'interno di un roveto: cinghiali a parte, gli altri animali si terranno alla larga. Alcuni coltivatori, usano la propria urina per marcare il territorio circostante, questa pratica di solito risulta molto efficace perché gli animali staranno alla larga dalla zona credendo sia di competenza di qualche animale più grosso di loro. Per quanto riguarda i predatori più piccoli, una buona tecnica di difesa potrebbe essere l'utilizzo di una retina a maglia sottile da mettere intorno la pianta. Ad ogni modo con un po' di ingegno e di buona volontà non sarà impossibile difenderci dalle minacce degli animali e degli insetti. Un altro discorso, è quello relativo alla muffa, in outdoor può capitare facilmente e spesso è disastrosa; non è raro infatti, che le varietà con una maturazione più lunga, siano soggette alle piogge di fine settembre/ottobre e alle premature gelate di qualche notte di novembre, soprattutto al nord. Esistono delle preparazioni spray in commercio che vanno spruzzate sulle cime e che impediscono lo sviluppo delle muffe; sono a base di “[/FONT][FONT="]bacillus subtilis[/FONT][FONT="]”, un batterio [/FONT][FONT="]non nocivo per le piante[/FONT][FONT="] che, riproducendosi attacca lo spazio dove si sarebbe sviluppata [/FONT][FONT="]la botrite[/FONT][FONT="]. Nonostante sia un prodotto biologico è meglio non utilizzarlo vicino al raccolto, si dice che è del tutto innocuo, che il sapore dell'erba non cambia, secondo me, è meglio prendere le dovute precauzioni ed utilizzarlo all'inizio e a metà fioritura, in modo che le cime possano smaltirlo prima della raccolta. Se nelle vostre cime ci sono delle parti grigiastre, che al tatto sono umide e sembrano morte, [/FONT][FONT="]potrebbe[/FONT][FONT="]essere botrite[/FONT][FONT="]. La miglior cosa da fare è rimuovere le parti malate, togliendo anche una piccola parte sana, se la presenza di queste parti grigiastre è piuttosto diffusa, conviene rimuovere la pianta intera. La [/FONT][FONT="]botrite[/FONT][FONT="] è[/FONT][FONT="] infatti [/FONT][FONT="]contagiosa[/FONT][FONT="], può passare facilmente da una pianta all'altra: quindi meglio perdere una singola pianta che l'intero coltivo. Possiamo prevenire la botrite, anche scegliendo varietà che siano pronte intorno alla fine di settembre, 1à settimana di ottobre
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[FONT="]Cominciamo.
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Si sente parlare spesso di Olio di Neem, e molte volte semplicemente x sentito dire, Apro questo tread, con la speranza che sia utile a far conoscere le proprietà e gli usi innumerevoli di quest'Olio usato da millenni x quasi ogni cosa.
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[FONT="]OLIO di NEEM
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[FONT="]L’olio di [/FONT][FONT="]AZADRICHTA Indica[/FONT][FONT="] meglio noto come [/FONT][FONT="]OLIO di NEEM[/FONT][FONT="] viene estratto dai frutti e dai semi [/FONT][FONT="]di una pianta secolare esotica chiamata Azaridachta Indica [/FONT][FONT="]una meliacea nota come [/FONT][FONT="]nim[/FONT][FONT="] (dal sanscrito[/FONT][FONT="]नीम[/FONT][FONT="]), [/FONT][FONT="]da qui il nome [/FONT][FONT="]NEEM[/FONT][FONT="], [/FONT][FONT="]una sempreverde originaria del subcontinente indiano (India, Bangladehs, Pakistan, Birmania, Isole Iraniane[/FONT][FONT="]).[/FONT][FONT="] Il neem appartiene alla famiglia del mogano e può raggiungere i 30 metri di altezza e i 2,5 metri di circonferenza, ha una crescita veloce, non ha bisogno di cure particolari, inoltre può crescere anche in terreni secchi, infatti sono state fatte piantagioni anche in Africa proprio contro la desertificazione; [/FONT][FONT="]è presente anche in alcuni stati statunitensi e[/FONT][FONT="]dell'America del Sud[/FONT][FONT="]. [/FONT]
[FONT="]La pianta del Neem ha 3 principi attivi, sono la [/FONT][FONT="]azadiractina[/FONT][FONT="], la [/FONT][FONT="]margocina[/FONT][FONT="] e la [/FONT][FONT="]katechina, [/FONT][FONT="]s[/FONT][FONT="]ono presenti anche tannini, composti fenolici, carotenoidi, steroidi, chetoni e flavonoidi[/FONT][FONT="] contiene molti triterpenoidi che ne rendono amaro il sapore e trigliceridi. La sua composizione è: Omega 6 6-16%, Omega 9 25-54%, Acido palmitico 16-33% e[/FONT][FONT="]Acido stearico[/FONT][FONT="] 9-24%. [/FONT]
[FONT="]In commercio si trova in [/FONT][FONT="]vari colori[/FONT][FONT="]: dorato, giallo scuro, rossastro, marrone, verdognolo e rosso acceso. L’odore è aspro e pungente sembra aglio/cipolla marciti; ma è proprio dietro questo suo “difetto” che nasconde tutti i suoi pregi; ha [/FONT][FONT="]proprietà ristrutturanti, rigeneranti e idratanti,[/FONT][FONT="]antisettiche[/FONT][FONT="] e insettifughe[/FONT][FONT="].[/FONT][FONT="]L“azadiractina” è “attiva” contro un vastissimo numero di insetti dannosi e parassitti vari; [/FONT][FONT="]contro acari, nematodi, funghi, batteri e perfino diversi virus. L'olio di Neem agisce principalmente per ingestione, quindi non danneggia gli insetti utili ed è efficace in modo diverso a seconda delle specie, poiche disturba le regolazioni ormonali degli insetti, impedendo loro di riprodursi o di nutrirsi; inoltre agisce anche su uova e larve;. La sua efficacia non si nota subito, agisce lentamente sul sistema vitale degli insetti mandandolo “letteralmente in tilt”, x questo è bene non eccedere con le nebulizzazioni, ma ripeterle a distanza di 7-10 giorni, se l’infestazione è già in atto consiglio di darle magari ogni 2 giorni la 1à settimana.[/FONT][FONT="] Prima di dare il prodotto e bene [/FONT][FONT="]eseguire un test di fitotossicità su una piccola porzione di pianta,[/FONT][FONT="]una foglia,[/FONT][FONT="]da trattare e aspettare[/FONT][FONT="] almeno 2-3 [/FONT][FONT="]giorni se non ci sono effetti possiamo effettuare tranquillamente il trattamento[/FONT][FONT="]; [/FONT][FONT="] si consiglia per [/FONT][FONT="]uso generico preventivo[/FONT][FONT="] una diluizione dallo [/FONT][FONT="]0,5%[/FONT][FONT="] all[/FONT][FONT="]'' [/FONT][FONT="]1%[/FONT][FONT="] è sufficiente e per infestazioni più gravi di non superare il[/FONT][FONT="] 5%. [/FONT][FONT="] Esistono in commercio vari tipi di olio di Neem, con varie gradazioni di purezza, oppure già miscelati e pronti all’uso. Sono ugualmente prodotti idonei, e li consiglio a chi non ha dimestichezza con alambicchi, misuratori e cose varie;
[/FONT]
[FONT="]* fate attenzione, c’è il rischio che una “miscela” non diluita bene, e in % sbagliate, possa diventare fitotossica, quindi “veleno” x la pianta; con l’olio di Neem puro, si può “dosare” da soli la potenza in base al tipo di infestazione, di insetto, fungo, ecc. ma è consigliabile fare molta attenzione con i componenti.
[/FONT]
[FONT="]* Ricordiamoci che l’applicazione di qualsiasi olio, e lo stesso vale per l’olio di neem, per via fogliare, fa sì che si formi sulle foglie un rivestimento, per cui i trattamenti immediatamente successivi risulteranno inefficaci. [/FONT]
[FONT="]
[/FONT][FONT="]* Altra cosa importante il neem tende ad abbassare il livello di alcalinità, [/FONT]
[FONT="]segue
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[FONT="]La pianta del Neem ha 3 principi attivi, sono la [/FONT][FONT="]azadiractina[/FONT][FONT="], la [/FONT][FONT="]margocina[/FONT][FONT="] e la [/FONT][FONT="]katechina, [/FONT][FONT="]s[/FONT][FONT="]ono presenti anche tannini, composti fenolici, carotenoidi, steroidi, chetoni e flavonoidi[/FONT][FONT="] contiene molti triterpenoidi che ne rendono amaro il sapore e trigliceridi. La sua composizione è: Omega 6 6-16%, Omega 9 25-54%, Acido palmitico 16-33% e[/FONT][FONT="]Acido stearico[/FONT][FONT="] 9-24%. [/FONT]
[FONT="]In commercio si trova in [/FONT][FONT="]vari colori[/FONT][FONT="]: dorato, giallo scuro, rossastro, marrone, verdognolo e rosso acceso. L’odore è aspro e pungente sembra aglio/cipolla marciti; ma è proprio dietro questo suo “difetto” che nasconde tutti i suoi pregi; ha [/FONT][FONT="]proprietà ristrutturanti, rigeneranti e idratanti,[/FONT][FONT="]antisettiche[/FONT][FONT="] e insettifughe[/FONT][FONT="].[/FONT][FONT="]L“azadiractina” è “attiva” contro un vastissimo numero di insetti dannosi e parassitti vari; [/FONT][FONT="]contro acari, nematodi, funghi, batteri e perfino diversi virus. L'olio di Neem agisce principalmente per ingestione, quindi non danneggia gli insetti utili ed è efficace in modo diverso a seconda delle specie, poiche disturba le regolazioni ormonali degli insetti, impedendo loro di riprodursi o di nutrirsi; inoltre agisce anche su uova e larve;. La sua efficacia non si nota subito, agisce lentamente sul sistema vitale degli insetti mandandolo “letteralmente in tilt”, x questo è bene non eccedere con le nebulizzazioni, ma ripeterle a distanza di 7-10 giorni, se l’infestazione è già in atto consiglio di darle magari ogni 2 giorni la 1à settimana.[/FONT][FONT="] Prima di dare il prodotto e bene [/FONT][FONT="]eseguire un test di fitotossicità su una piccola porzione di pianta,[/FONT][FONT="]una foglia,[/FONT][FONT="]da trattare e aspettare[/FONT][FONT="] almeno 2-3 [/FONT][FONT="]giorni se non ci sono effetti possiamo effettuare tranquillamente il trattamento[/FONT][FONT="]; [/FONT][FONT="] si consiglia per [/FONT][FONT="]uso generico preventivo[/FONT][FONT="] una diluizione dallo [/FONT][FONT="]0,5%[/FONT][FONT="] all[/FONT][FONT="]'' [/FONT][FONT="]1%[/FONT][FONT="] è sufficiente e per infestazioni più gravi di non superare il[/FONT][FONT="] 5%. [/FONT][FONT="] Esistono in commercio vari tipi di olio di Neem, con varie gradazioni di purezza, oppure già miscelati e pronti all’uso. Sono ugualmente prodotti idonei, e li consiglio a chi non ha dimestichezza con alambicchi, misuratori e cose varie;
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[FONT="]* fate attenzione, c’è il rischio che una “miscela” non diluita bene, e in % sbagliate, possa diventare fitotossica, quindi “veleno” x la pianta; con l’olio di Neem puro, si può “dosare” da soli la potenza in base al tipo di infestazione, di insetto, fungo, ecc. ma è consigliabile fare molta attenzione con i componenti.
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[FONT="]* Ricordiamoci che l’applicazione di qualsiasi olio, e lo stesso vale per l’olio di neem, per via fogliare, fa sì che si formi sulle foglie un rivestimento, per cui i trattamenti immediatamente successivi risulteranno inefficaci. [/FONT]
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[/FONT][FONT="]* Altra cosa importante il neem tende ad abbassare il livello di alcalinità, [/FONT]
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