Ciao a tutti gli appassionati e gli amici!!
Dopo un bel po di tempo dall'ultimo thread costruttivo da parte mia , ho deciso di aprire questa discussione sul Reveg siccome diverse persone mi hanno chiesto come lo faccio o come si fa insomma, e non ho avuto mai il tempo di spiegare per bene come si deve , con qualche foto e con il tempo necessario.
Mi piace l'idea di un thread dedicato al reveg , dove chi avrà voglia potrà oltre che fare domande o discutere di quanto da me scritto.. anche postare i propri esperimenti o tecnice innovative e/o differenti da quelle che io umilmente spiegherò.
Potrebbe essere interessante.. =)
In questo thread , per iniziare, userò delle foto fatte fresche fresche di questi giorni. Poi quando la Old Gallery sarà ripristinata ne metterò molte di più.
Con una pianta di Buddha Tahoe Og di CaliConnection ho praticato il reveg poco oltre la metà della fioritura, piu o meno a 37 gg, quindi avrò modo di spiegarvi come mi comporto con una pianta che NON è al termine esatto del suo ciclo vitale.
Invece, con un altra pianta di Z7 x Sour Bubble di Magilla mostrerò come mi comporto con una pianta arrivata al taglio del prodotto finale e vedremo insieme effettivamente lo sviluppo delle cose in quanto è stata messa ieri in vegetativa.
.. bene andiamo al dunque..
Premessa:
-In queste righe io userò il termine "pianta" intendendo una pianta da seme, non una talea. Anche se non ci sarebbe motivo di fare distinioni in quanto la talea di pianta femmina di cannabis si comporta come la pianta originale da seme e quindi è rivegetabile con gli stessi metodi teoricamente. Tuttavia le tecniche che spiegherò si basano sull'esperienza fatta su piante femmine vegetate e fiorite partendo da seme.-
Per mettere in pratica la rivegetazione di una pianta chiaramente prima deve essere stata cresiuta e poi mandata in fioritura. La rivegetazione consiste nel far tornare la pianta dallo stato di fioritura a quello di vegetativa per poter nuovamente essere utilizzata a piacimento.
Far tornare una pianta in vegetativa dopo che ha iniziato la sua fioritura è un processo che richiede degli accorgimenti da attuare quando la pianta è ancora in fioritura, altri di tipo pratico (potature del verde e delle radici) e un cambio di fotoperiodo con messa a dimora in un ambiente quanto più idoneo alla vegetativa possibile.
Si attraversa una prima fase di anomalia genetica nella formazione delle prime nuove foglie che risultano arricciate e malformate, che col tempo ( 20 gg circa) dà spazio alla formazione delle prime foglie normali , seghettate, che decretano l'effettiva riuscita della manovra.
Si capisce che questi passaggi richiedono tempo e quindi pazienza, che è uno sforzo. Il senso di questo sforzo è avere la possibilità di continuare a lavorare con una pianta che , altrimenti, sarebbe andata verso il naturale termine del suo ciclo vitale: dare il frutto e/o il seme e morire.
Per sperimentare il metodo andrà bene una pianta qualsiasi purchè in fioritura ed in salute.
Poi questo metodo sarà il vostro salvagente quando la pianta non sarà piu una pianta qualsiasi ma una pianta speciale. Ci siamo capiti
La Ponderazione
Ponderazione significa decidere quale pianta và rivegetata, farlo in un tempo utile, e prendere le dovute precauzioni scrupolosamente.
Ci sono delle cose da non fare se si vuole avere successo:
-non pulire le parti basse della pianta: sono quelle che hanno la capacità di cambiare il tipo di ormoni prodotti piu facilmente e quindi sono quelle che hanno miglior risposta. La rivegetazione è quasi sempre basata proprio sulle parti basse di una pianta. Si raccolgono il 90% dei fiori scegliendo di preservare i piccoli getti che la pianta ha alla base, quelli che prendendo poca luce sono fogliosi e meno maturi.
E' importante aver lasciato un buon numero di foglie a ventaglio insieme ai fiorellini bassi e lungo i rametti, essi daranno forza alla pianta.
-diventa molto difficile e spesso impossibile attuare questa manovra con piante che sono arrivate al punto di non ritorno, ovvero la maturazione molto avanzata ( varia da genetica a genetica) indebolite dal fatto di aver utilizzato tutte le loro ultime forze per completare la maturazione senza alcun fertilizzante.
Quindi di solito è più che altro un flush portato avanti da piu di 25-30 giorni in terra (molto meno in medium che non contengono nutrimenti tipo coco) e con possibile decadimento delle radici e della pianta stessa che bisogna prevenire.
Tutte queste condizioni sono pressochè normali e diremo positive in condizioni ordinarie, ma possono precludere a riuscita di un reveg.
Anche il decadimento delle radici ( diventano marroncine invece che bianche gialline) non dà grandi problemi se succede proprio a fine ciclo negli ultimissimi giorni in condizioni ordinarie, ma non bisogna aspettare di arrivare a quel punto se si vuole rivegetare.
La norma è: prima si decide di farlo e maggiore sarà la percentuale di successo.
Una pianta ottima si può anche "sacrificare" se per una giusta causa: rinunciare a qualche grammo o un pelo di maturazione/flush oggi per la gioia di averne a quintali domani facendone una pianta madre.
Non è vero che bisogna rinunciare a fumarsi un buon prodotto se la pianta in questione è da mantenere e quindi da rivegetare. Non intendo questo.
Diciamo che gli amanti dei fiori "ingialliti" dovranno avere un occhio di riguardo .
I coltivatori in terriccio prefertilizzato ( come la maggior parte dei terricci in sacco per intenderci) invece arrivano a fine fioritura con piante che presentano le prime carenze ma hanno un verde generale ancora vivo (talvolta purtroppo piu che verde sembra blu/nero) e quindi la mancanza di nutrimenti necessari(principalmente azoto ma anche tanto altro) non è assolutamente un probema per loro.
Da quanto ho appurato infatti, lo stato della pianta al momento del taglio dei fiori e quindi anche della potatura per il reveg è ciò che determina se sarà ben disposta o meno a ritornare in vegetativa. Una pianta che è rimasta "giustamente" a secco di fertilizzanti a fine fioritura non sarà in grado di trovare facilmente la grinta assorbendo nutrimenti utili dalle radici nei primissimi momenti dal taglio, la grinta la deve trovare gia dentro di se, nelle poche riserve delle cellule dell'apparato verde.
Anche la siccità, in quanto causa di deperimento delle radici, è da evitare se vogliamo rivegetare, anche se spesso ci è utile per il livello di RH generale o per far fare le ultime buttate di resina a fine fioritura, dovremo avere un occhio di riguardo anche in questo ambito.
Ecco quindi spiegato il concetto di pianta in salute , cioè prestante e ben disposta per ciò che intendiamo fare.
Le potature che ho nominato e che andrò a spiegare , interessano principalmente le piante a maturazione fiori raggiunta.
L'utilità di intervenire manualmente ( de forbice per intenderci ) viene meno se la pianta non sta maturando ancora ma è in fase di sviluppo o meglio ancora a inizio bloom.
Ciò significa che il metabolismo della pianta giovane è piu reattivo di una pianta ormai matura e quindi necessita di manovre meno drastiche:
-ha radici ancora in salute e soprattutto che non sono già stressate dalla fioritura , dal flush dall'affollamento del medium;
- ha germogli dei fiori in piena formazione, biologicamente molto attivi e ricchi di boccioli che oltre ai fiori producono anche foglie quindi la crescita vegetativa è più naturale meno forzata e piu vigorosa.
- molto semplicemente ci sono pochi fiori formati ed è oggettivamente piu facile per la pianta fermarsi con la maturazione di questi ultimi.
La Pratica
Ecco qui una pianta (Z7 x Sour Bubble) matura pronta per il taglio, anche se volendo poteva anche stare in bloom qualche giorno extra ovviamente. E' a 60 gg di 12/12. è Stata a digiuno di fert per una 20ina scarsa di giorni ma presenta radici ancora sane e non è stato potato niente nella parte bassa. E' in 50 cocco 50 terra e perlite.
La cima si è sfortunatamente spezzata per una mia gaffe durante uno spostamento ad inizio fioritura quindi abbiamo una pianta toppata tardi per intenderci.
Qui invece possiamo vedere la base della pianta che sopra nn si vede, il vaso da 3,5 L, e ovviamente il taglio, appena sopra il 3 internodo dal basso.
ed il dettaglio del punto di taglio e i piu attenti potranno notare come ho spuntato le cime dei fiori con la forbice.
le punte dei rami e dei fiori in genere , parlando di piante a fine ciclo, sono i punti dove all'inizio stenta a rivegetare o addirittura si rifiuta, per questo privilegiamo le parti basse dei rami ( ove presenti) e la parte bassa delle cime, spiumando o tagliando via i calici avendo cura di non essere troppo cruenti e lasciando dei germogli bassi come nella foto, in cui si notano pochi calici e qualche foglia mentre tutto il fiore superiore manca
Continua..
Dopo un bel po di tempo dall'ultimo thread costruttivo da parte mia , ho deciso di aprire questa discussione sul Reveg siccome diverse persone mi hanno chiesto come lo faccio o come si fa insomma, e non ho avuto mai il tempo di spiegare per bene come si deve , con qualche foto e con il tempo necessario.
Mi piace l'idea di un thread dedicato al reveg , dove chi avrà voglia potrà oltre che fare domande o discutere di quanto da me scritto.. anche postare i propri esperimenti o tecnice innovative e/o differenti da quelle che io umilmente spiegherò.
Potrebbe essere interessante.. =)
In questo thread , per iniziare, userò delle foto fatte fresche fresche di questi giorni. Poi quando la Old Gallery sarà ripristinata ne metterò molte di più.
Con una pianta di Buddha Tahoe Og di CaliConnection ho praticato il reveg poco oltre la metà della fioritura, piu o meno a 37 gg, quindi avrò modo di spiegarvi come mi comporto con una pianta che NON è al termine esatto del suo ciclo vitale.
Invece, con un altra pianta di Z7 x Sour Bubble di Magilla mostrerò come mi comporto con una pianta arrivata al taglio del prodotto finale e vedremo insieme effettivamente lo sviluppo delle cose in quanto è stata messa ieri in vegetativa.
.. bene andiamo al dunque..
Premessa:
-In queste righe io userò il termine "pianta" intendendo una pianta da seme, non una talea. Anche se non ci sarebbe motivo di fare distinioni in quanto la talea di pianta femmina di cannabis si comporta come la pianta originale da seme e quindi è rivegetabile con gli stessi metodi teoricamente. Tuttavia le tecniche che spiegherò si basano sull'esperienza fatta su piante femmine vegetate e fiorite partendo da seme.-
Per mettere in pratica la rivegetazione di una pianta chiaramente prima deve essere stata cresiuta e poi mandata in fioritura. La rivegetazione consiste nel far tornare la pianta dallo stato di fioritura a quello di vegetativa per poter nuovamente essere utilizzata a piacimento.
Far tornare una pianta in vegetativa dopo che ha iniziato la sua fioritura è un processo che richiede degli accorgimenti da attuare quando la pianta è ancora in fioritura, altri di tipo pratico (potature del verde e delle radici) e un cambio di fotoperiodo con messa a dimora in un ambiente quanto più idoneo alla vegetativa possibile.
Si attraversa una prima fase di anomalia genetica nella formazione delle prime nuove foglie che risultano arricciate e malformate, che col tempo ( 20 gg circa) dà spazio alla formazione delle prime foglie normali , seghettate, che decretano l'effettiva riuscita della manovra.
Si capisce che questi passaggi richiedono tempo e quindi pazienza, che è uno sforzo. Il senso di questo sforzo è avere la possibilità di continuare a lavorare con una pianta che , altrimenti, sarebbe andata verso il naturale termine del suo ciclo vitale: dare il frutto e/o il seme e morire.
Per sperimentare il metodo andrà bene una pianta qualsiasi purchè in fioritura ed in salute.
Poi questo metodo sarà il vostro salvagente quando la pianta non sarà piu una pianta qualsiasi ma una pianta speciale. Ci siamo capiti
La Ponderazione
Ponderazione significa decidere quale pianta và rivegetata, farlo in un tempo utile, e prendere le dovute precauzioni scrupolosamente.
Ci sono delle cose da non fare se si vuole avere successo:
-non pulire le parti basse della pianta: sono quelle che hanno la capacità di cambiare il tipo di ormoni prodotti piu facilmente e quindi sono quelle che hanno miglior risposta. La rivegetazione è quasi sempre basata proprio sulle parti basse di una pianta. Si raccolgono il 90% dei fiori scegliendo di preservare i piccoli getti che la pianta ha alla base, quelli che prendendo poca luce sono fogliosi e meno maturi.
E' importante aver lasciato un buon numero di foglie a ventaglio insieme ai fiorellini bassi e lungo i rametti, essi daranno forza alla pianta.
-diventa molto difficile e spesso impossibile attuare questa manovra con piante che sono arrivate al punto di non ritorno, ovvero la maturazione molto avanzata ( varia da genetica a genetica) indebolite dal fatto di aver utilizzato tutte le loro ultime forze per completare la maturazione senza alcun fertilizzante.
Quindi di solito è più che altro un flush portato avanti da piu di 25-30 giorni in terra (molto meno in medium che non contengono nutrimenti tipo coco) e con possibile decadimento delle radici e della pianta stessa che bisogna prevenire.
Tutte queste condizioni sono pressochè normali e diremo positive in condizioni ordinarie, ma possono precludere a riuscita di un reveg.
Anche il decadimento delle radici ( diventano marroncine invece che bianche gialline) non dà grandi problemi se succede proprio a fine ciclo negli ultimissimi giorni in condizioni ordinarie, ma non bisogna aspettare di arrivare a quel punto se si vuole rivegetare.
La norma è: prima si decide di farlo e maggiore sarà la percentuale di successo.
Una pianta ottima si può anche "sacrificare" se per una giusta causa: rinunciare a qualche grammo o un pelo di maturazione/flush oggi per la gioia di averne a quintali domani facendone una pianta madre.
Non è vero che bisogna rinunciare a fumarsi un buon prodotto se la pianta in questione è da mantenere e quindi da rivegetare. Non intendo questo.
Diciamo che gli amanti dei fiori "ingialliti" dovranno avere un occhio di riguardo .
I coltivatori in terriccio prefertilizzato ( come la maggior parte dei terricci in sacco per intenderci) invece arrivano a fine fioritura con piante che presentano le prime carenze ma hanno un verde generale ancora vivo (talvolta purtroppo piu che verde sembra blu/nero) e quindi la mancanza di nutrimenti necessari(principalmente azoto ma anche tanto altro) non è assolutamente un probema per loro.
Da quanto ho appurato infatti, lo stato della pianta al momento del taglio dei fiori e quindi anche della potatura per il reveg è ciò che determina se sarà ben disposta o meno a ritornare in vegetativa. Una pianta che è rimasta "giustamente" a secco di fertilizzanti a fine fioritura non sarà in grado di trovare facilmente la grinta assorbendo nutrimenti utili dalle radici nei primissimi momenti dal taglio, la grinta la deve trovare gia dentro di se, nelle poche riserve delle cellule dell'apparato verde.
Anche la siccità, in quanto causa di deperimento delle radici, è da evitare se vogliamo rivegetare, anche se spesso ci è utile per il livello di RH generale o per far fare le ultime buttate di resina a fine fioritura, dovremo avere un occhio di riguardo anche in questo ambito.
Ecco quindi spiegato il concetto di pianta in salute , cioè prestante e ben disposta per ciò che intendiamo fare.
Le potature che ho nominato e che andrò a spiegare , interessano principalmente le piante a maturazione fiori raggiunta.
L'utilità di intervenire manualmente ( de forbice per intenderci ) viene meno se la pianta non sta maturando ancora ma è in fase di sviluppo o meglio ancora a inizio bloom.
Ciò significa che il metabolismo della pianta giovane è piu reattivo di una pianta ormai matura e quindi necessita di manovre meno drastiche:
-ha radici ancora in salute e soprattutto che non sono già stressate dalla fioritura , dal flush dall'affollamento del medium;
- ha germogli dei fiori in piena formazione, biologicamente molto attivi e ricchi di boccioli che oltre ai fiori producono anche foglie quindi la crescita vegetativa è più naturale meno forzata e piu vigorosa.
- molto semplicemente ci sono pochi fiori formati ed è oggettivamente piu facile per la pianta fermarsi con la maturazione di questi ultimi.
La Pratica
Ecco qui una pianta (Z7 x Sour Bubble) matura pronta per il taglio, anche se volendo poteva anche stare in bloom qualche giorno extra ovviamente. E' a 60 gg di 12/12. è Stata a digiuno di fert per una 20ina scarsa di giorni ma presenta radici ancora sane e non è stato potato niente nella parte bassa. E' in 50 cocco 50 terra e perlite.
La cima si è sfortunatamente spezzata per una mia gaffe durante uno spostamento ad inizio fioritura quindi abbiamo una pianta toppata tardi per intenderci.
Qui invece possiamo vedere la base della pianta che sopra nn si vede, il vaso da 3,5 L, e ovviamente il taglio, appena sopra il 3 internodo dal basso.
ed il dettaglio del punto di taglio e i piu attenti potranno notare come ho spuntato le cime dei fiori con la forbice.
le punte dei rami e dei fiori in genere , parlando di piante a fine ciclo, sono i punti dove all'inizio stenta a rivegetare o addirittura si rifiuta, per questo privilegiamo le parti basse dei rami ( ove presenti) e la parte bassa delle cime, spiumando o tagliando via i calici avendo cura di non essere troppo cruenti e lasciando dei germogli bassi come nella foto, in cui si notano pochi calici e qualche foglia mentre tutto il fiore superiore manca
Continua..