Ciao a tutti! Ho trovato un pò di informazioni che potrebbero tornare utili e le ho unite con alcune conoscenze personali.
Si spiega, si spera in modo chiaro e conciso, dove vanno a finire i cannabinoidi, in particolare il THC dopo un bel joint!! Buon viaggio!
Quando fumiamo il THC va:
Nel sangue, più precisamente nel plasma.
Dopo 3minuti dall'assunzione si rilevano picchi plasmatici che variano da 0,03 μg/mL a 0,12 μg/mL di THC. Dopo 1 ora la concentrazione cala a livelli che vanno da 0,003 μg/mL a 0,01 μg/mL. La vita del THC nel plasma varia dalle 20 alle 36 ore.
Cosa comporta ciò? Nel sangue il principio attivo può essere rilevato subito dopo o a brevi distanze dall'assunzione.
Per noi fumatori i "vantaggi", se così li possiamo chiamare, equivalgono gli svantaggi di coloro che effettuano le analisi, e cioè:
- L'invasività del prelievo che necessita di consenso informato.
- La quantità di campione limitata.
- Lo stretto lasso di tempo in cui si possono rilevare tracce.
Nella saliva: nella cavità orale c'è uno strato sottile di cellule epiteliali che separa i dotti delle ghiandole e i vasi capillari. La membrana fosfolipidica delle cellule determina quali molecole possono passare dal sangue alla saliva.
Esistono diverse "modalità" di passaggio: la secrezione, la diffusione attraverso i pori della membrana e la diffusione passiva secondo gradiente di concentrazione (le particelle si spostano da "dentro" a "fuori" fino a raggiungere un equilibrio nella concentrazione).
Sembra che quella che faccia al caso nostro sia proprio la diffusione passiva secondo gradiente di concentrazione.
Perché possano diffondere passivamente le molecole di THC devono essere lipofile e non legate a proteine.
Una volta raggiunto l'equilibrio il rapporto tra la concentrazione della sostanza nella saliva rispetto al plasma dipende dal pKa della sostanza e dal pH della saliva. Ovviamente la concentrazione nella saliva è correlata con quella nel plasma, ciò comporta che la presenza di sostanza nella saliva indichi la presenza della sostanza anche nel plasma (il rapporto di concentrazione è di media 1.2).
Come nel caso precedente, anche la saliva è un indicatore "a breve termine". La permanenza del THC nella saliva varia dalle 12 alle 24 ore, ovviamente un uso giornaliero può aumentare questo lasso di tempo.
Facendo una media dei vari test (diversi fra loro), ne risulta che la concentrazione di THC nella saliva varia da 16 ng/mL dopo 4/6 ore dall'assunzione a 0,5 dopo 6/10 ore.
La quantità minima rilevabile è di 2 ng/mL (almeno lo era nel 2006, i test odierni dovrebbero arrivare anche a 20/40 ng/mL).
Per quanto riguarda molte sostanze, la saliva è un buon indicatore, ma non per il THC dato che i componenti della cannabis sono legati fortemente a proteine (prima si diceva che per attraversare il doppio strato fosfolipidico le molecole di THC non dovevano legarsi con proteine, probabilmente il legame avviene dopo il passaggio, ma la cosa non mi è chiara al 100%) ed inibiscono la secrezione salivare.
Degli studi hanno verificato come, fino a 30 minuti dopo l'assunzione, il picco di THC iniziale (molto variabile) sia dovuto alla contaminazione del fumo, mentre dopo i 30 minuti fino a 4 ore dopo il rapporto THCsaliva/THCplasma sia mediamente 1.2.
Entro 12 ore dall'assunzione i valori di THC nella saliva e nel sangue scendono sotto l' 1ng/mL.
Anche qui troviamo vantaggi e svantaggi:
-La saliva può essere facilmente campionata.
-La presenza della sostanza dipende dalla presenza o meno della stessa nel sangue, come abbiamo visto prima.
-Può essere usata per dimostrare un uso recente, per esempio dopo un incidente sul lavoro o mentre si è alla guida.
-La concentrazione dipende molto dalla modalità di assunzione.
-La modalità di raccolta può modificare la concentrazione della sostanza (variazioni di pH).
Sudore
Risparmio alcune nozioni di anatomia e andiamo subito al dunque.
Il sudore ha un pH leggermente acido (5.8), ciò è importante perchè la maggior parte delle sostanze debolmente basiche, come il THC, è facile che passino dal sangue ad altri fluidi a pH acido, come appunto il sudore.
Oltre alla componente acquosa, il sudore contiene anche secrezioni sebacee, le quali sono costituite principalmente da lipidi che possono assorbire e contenere sostanze, ovviamente anche il THC.
Come per la saliva, si pensa che il passaggio delle sostanze nel sudore sia riconducibile alla diffusione passiva.
Il prelievo di sudore avviene tramite un cerotto che può rimanere applicato per più giorni (ma anche da tester simili a quello per la saliva). Il sudore viene assorbito ma la componente liquida evapora, mentre le sostanze disciolte vengono trattenute. Anche se i campioni risultano positivi devono essere sottoposti ad altri test di conferma.
Il sudore è un buon indicatore per verificare un uso continuativo della sostanza, permettendo di ottenere risultati comparabili con quelli dell'urina.
Il tempo nel quale è disponibile rilevare sostanze varia da giorni a settimane.
Vantaggi e Svantaggi
- Il prelievo non è invasivo.
- Può essere verificato sia l'uso recente sia l'uso continuato.
- Un prelievo a settimana può sostituire 2/3 analisi di urine, riducendo i costi.
Fine
Questo vuole essere utile per coloro che dovranno effettuare dei test/analisi di questo tipo, ma anche per venire a conoscenza di come il nostro corpo smaltisce il nostro amato THC.
Quello che consiglio, a detta di tutto ciò, per smaltire più velocemente il THC è molta attività fisica, per espellere più "tracce" possibili attraverso il sudore e bere molta acqua, per diminuire le concentrazioni nell'urina.
Un'astinenza di 30 giorni assicura esami negativi, a meno che non si tratti del test del capello.
Bere molto latte, come spesso si sente dire, non ha alcun beneficio nell'espulsione di THC dal corpo.
Prodotti come "Soluzione Schoum", piuttosto che shampi "appositi" sono di dubbia efficacia e non si hanno certezze al 100%. Esperienze, commenti, critiche sono ben accette!
Spero torni utile a qualcuno!
Si spiega, si spera in modo chiaro e conciso, dove vanno a finire i cannabinoidi, in particolare il THC dopo un bel joint!! Buon viaggio!
Quando fumiamo il THC va:
Nel sangue, più precisamente nel plasma.
Dopo 3minuti dall'assunzione si rilevano picchi plasmatici che variano da 0,03 μg/mL a 0,12 μg/mL di THC. Dopo 1 ora la concentrazione cala a livelli che vanno da 0,003 μg/mL a 0,01 μg/mL. La vita del THC nel plasma varia dalle 20 alle 36 ore.
Cosa comporta ciò? Nel sangue il principio attivo può essere rilevato subito dopo o a brevi distanze dall'assunzione.
Per noi fumatori i "vantaggi", se così li possiamo chiamare, equivalgono gli svantaggi di coloro che effettuano le analisi, e cioè:
- L'invasività del prelievo che necessita di consenso informato.
- La quantità di campione limitata.
- Lo stretto lasso di tempo in cui si possono rilevare tracce.
Nella saliva: nella cavità orale c'è uno strato sottile di cellule epiteliali che separa i dotti delle ghiandole e i vasi capillari. La membrana fosfolipidica delle cellule determina quali molecole possono passare dal sangue alla saliva.
Esistono diverse "modalità" di passaggio: la secrezione, la diffusione attraverso i pori della membrana e la diffusione passiva secondo gradiente di concentrazione (le particelle si spostano da "dentro" a "fuori" fino a raggiungere un equilibrio nella concentrazione).
Sembra che quella che faccia al caso nostro sia proprio la diffusione passiva secondo gradiente di concentrazione.
Perché possano diffondere passivamente le molecole di THC devono essere lipofile e non legate a proteine.
Una volta raggiunto l'equilibrio il rapporto tra la concentrazione della sostanza nella saliva rispetto al plasma dipende dal pKa della sostanza e dal pH della saliva. Ovviamente la concentrazione nella saliva è correlata con quella nel plasma, ciò comporta che la presenza di sostanza nella saliva indichi la presenza della sostanza anche nel plasma (il rapporto di concentrazione è di media 1.2).
Come nel caso precedente, anche la saliva è un indicatore "a breve termine". La permanenza del THC nella saliva varia dalle 12 alle 24 ore, ovviamente un uso giornaliero può aumentare questo lasso di tempo.
Facendo una media dei vari test (diversi fra loro), ne risulta che la concentrazione di THC nella saliva varia da 16 ng/mL dopo 4/6 ore dall'assunzione a 0,5 dopo 6/10 ore.
La quantità minima rilevabile è di 2 ng/mL (almeno lo era nel 2006, i test odierni dovrebbero arrivare anche a 20/40 ng/mL).
Per quanto riguarda molte sostanze, la saliva è un buon indicatore, ma non per il THC dato che i componenti della cannabis sono legati fortemente a proteine (prima si diceva che per attraversare il doppio strato fosfolipidico le molecole di THC non dovevano legarsi con proteine, probabilmente il legame avviene dopo il passaggio, ma la cosa non mi è chiara al 100%) ed inibiscono la secrezione salivare.
Degli studi hanno verificato come, fino a 30 minuti dopo l'assunzione, il picco di THC iniziale (molto variabile) sia dovuto alla contaminazione del fumo, mentre dopo i 30 minuti fino a 4 ore dopo il rapporto THCsaliva/THCplasma sia mediamente 1.2.
Entro 12 ore dall'assunzione i valori di THC nella saliva e nel sangue scendono sotto l' 1ng/mL.
Anche qui troviamo vantaggi e svantaggi:
-La saliva può essere facilmente campionata.
-La presenza della sostanza dipende dalla presenza o meno della stessa nel sangue, come abbiamo visto prima.
-Può essere usata per dimostrare un uso recente, per esempio dopo un incidente sul lavoro o mentre si è alla guida.
-La concentrazione dipende molto dalla modalità di assunzione.
-La modalità di raccolta può modificare la concentrazione della sostanza (variazioni di pH).
Sudore
Risparmio alcune nozioni di anatomia e andiamo subito al dunque.
Il sudore ha un pH leggermente acido (5.8), ciò è importante perchè la maggior parte delle sostanze debolmente basiche, come il THC, è facile che passino dal sangue ad altri fluidi a pH acido, come appunto il sudore.
Oltre alla componente acquosa, il sudore contiene anche secrezioni sebacee, le quali sono costituite principalmente da lipidi che possono assorbire e contenere sostanze, ovviamente anche il THC.
Come per la saliva, si pensa che il passaggio delle sostanze nel sudore sia riconducibile alla diffusione passiva.
Il prelievo di sudore avviene tramite un cerotto che può rimanere applicato per più giorni (ma anche da tester simili a quello per la saliva). Il sudore viene assorbito ma la componente liquida evapora, mentre le sostanze disciolte vengono trattenute. Anche se i campioni risultano positivi devono essere sottoposti ad altri test di conferma.
Il sudore è un buon indicatore per verificare un uso continuativo della sostanza, permettendo di ottenere risultati comparabili con quelli dell'urina.
Il tempo nel quale è disponibile rilevare sostanze varia da giorni a settimane.
Vantaggi e Svantaggi
- Il prelievo non è invasivo.
- Può essere verificato sia l'uso recente sia l'uso continuato.
- Un prelievo a settimana può sostituire 2/3 analisi di urine, riducendo i costi.
Fine
Questo vuole essere utile per coloro che dovranno effettuare dei test/analisi di questo tipo, ma anche per venire a conoscenza di come il nostro corpo smaltisce il nostro amato THC.
Quello che consiglio, a detta di tutto ciò, per smaltire più velocemente il THC è molta attività fisica, per espellere più "tracce" possibili attraverso il sudore e bere molta acqua, per diminuire le concentrazioni nell'urina.
Un'astinenza di 30 giorni assicura esami negativi, a meno che non si tratti del test del capello.
Bere molto latte, come spesso si sente dire, non ha alcun beneficio nell'espulsione di THC dal corpo.
Prodotti come "Soluzione Schoum", piuttosto che shampi "appositi" sono di dubbia efficacia e non si hanno certezze al 100%. Esperienze, commenti, critiche sono ben accette!
Spero torni utile a qualcuno!