Amphiphile
Member
Salve a tutti voi utenti del foro italico. Recentemente mi è arrivato un pm da parte di un altro utente del foro (vuol rimanere anonimo) che mi chiedeva consigli su quali fertilizzanti adoperare in terra.
Dal momento che questo è un tema a me molto caro e che sull'argomento a mio avviso ci sono troppi punti oscuri, ho deciso una volta per tutte di fare chiarezza sull'argomento, postando in discussione pubbliaca la mia risposta. O per meglio dire quella che era nata come una risposta e poi ha finito col divenire una discussione abbastanza articolata.
Spero che quanto scritto possa tornare utile anche ad altri utenti:
" Venendo a noi per quanto riguarda buoni fertilizzanti per terra bisogna fare una premessa sul modo in cui intendi coltivare le tue piante, ovvero se vuoi andare totalmente in organico, oppure se intendi usare prodotti minerali a matrice organica (organo-minerali appunto) o ancora totalmente minerali.
Nella coltivazione organica ti trovi a dover sustentare la microfauna del tuo terreno (batteri, funghi, protozoi, nematodi ed amebe) e ciò implica che devi usare acqua declorata: basta decantare l'acqua del rubinetto un paio di giorni e sei apposto, o in alternativa puoi arearla con un aeratore per acquari o ancora usare acqua piovana (a meno che tu non viva a in un posto con forte inquinamento atmosferico); io ad esempio uso un aereatore da 250L/h in un secchio da 10L per 24h. Così facendo elimini il cloro, un agente battericida che viene immesso negli acquedotti comunali per evitare che l'acqua ferma nelle tubature ristagni ed imputridisca. Il cloro tuttavia non è un agente selettivo ed impedisce anche ai nostri batteri benefici (in realtà è un consorzio di microorganismi) di proliferare. Più un’acqua è ossigenata e più è favorevole al nostro scopo: creare un ambiente in cui vivano bene organismi aerobi, vale a dire che hanno un metabolismo basato sulla respirazione ossidativa come tra l’altro facciamo anche noi. All’opposto vi sono gli organismi anaerobi aka "the bad guys", il cui metabolismo è basato invece sulla fermentazione: sono gli stessi che fanno diventare aceto il vino, ma anche il latte in yogurt, oppure che danno il classico odore putrescente al pesce vecchio.
Ma cosa fanno esattamente questi stramaleddetti microorganismi aerobi che così disperatamente dobbiamo salvaguardare e tutelare? Essenzialmente si prendono loro cura delle piante al posto nostro.
Tutto comincia con batteri e funghi, le forma di vita più piccole, che colonizzano l’area all’interfaccia tra le radici ed il terreno (rizosfera) e qui convertono la materia organica in prodotti assimilabili dalle piante in cambio degli essudati zuccherini che le radici rilasciano. I nutrienti sono tuttavia all’interno dei corpi di questi batteri e divengono realmente disponibili per le piante solo una volta che questi muoiono oppure vengono predati da organismi più grandi: nematodi, protozoi ed amebe.
In questo modo il rischio di sovrafertilizzare le nostre piante è quasi nullo. il sistema infatti si autobilancia in base alle necessità della pianta, la quale decide quanti zuccheri rilasciare influenzando così il numero dei batteri e dei funghi che sono la base della rete alimentare. Inoltre I nostri microrganismi proteggeranno per noi le nostre piante, assicurandosi che nessun patogeno intacchi la loro fonte di nutrimento in quanto in grado di secernere sostanze antibiotiche (la penicillina è sintetizzata da una muffa). Questi essenzialmente sono i benefici a breve termine. Col passare del tempo essi contribuiscono anche a migliorare la struttura del terreno e la sua capacità di ritenere i nutrienti.
So che ve lo stavate domandando, ma la risposta è no: non vi portano pure il caffè a letto la mattina, tuttavia lavorano al posto vostro per le vostre piante… e gratis.
In realtà le intercorrelazioni che vi sono tra questi organismi sono più complesse, in quanto i ruoli di predatore e preda non sono così definiti: ecco perchè più che di catena si parla di rete alimentare del suolo, un vero e proprio network che mantiene connessi tutti gli attori fin qui presentati ed altri di cui non mi metto a discutere poichè di minor interesse rispetto a quello di cui stiamo parlando. Giusto per non apparire troppo misterioso, mi limito a dire che nell’ordine vengono microartopodi, macroartopodi per arrivare sino a mammiferi ed uccelli.
Tanto per averne un’idea, allego uno schema esplicativo di quanto detto sinora
Sebbene descrivere il funzionamento di un suolo organico sia complesso, il suo mantenimento è altrettanto semplice. Passo a riassumere gli accorgimenti principali:
- Usare una frazione variabile dal 20% fino al 50% di humus/compost quando si prepara un terreno; forniamo così un inoculo dei nostri organismi benefici, miglioriamo la struttura del terreno, aggiungiamo sostanze nutritive e lo aiutiamo a mantenersi in un intervallo di pH che sostenga la vita delle nostre piante.
- Usare acqua declorata.
- Non usare fertilizzanti a base di sali, in quanto in grado di uccidere i nostri organismi benefici per shock osmotico.
Dopo tutto questa introduzione, passiamo pure ad esaminare le fonti di cibo che possiamo adoperare per foraggiare il nostro piccolo esercito di microorganismi. Visto quanto detto sino ad ora è più corretto porre in questi termini la questione piuttosto che parlare semplicemente di fertilizzanti.
Fonti di azoto (N):
- Sangue di bue;
- Epitelio idrolizzato;
- Cornunghia (farina di zoccoli e corna);
- Emulsione di pesce o ancora meglio idrolisi di pesce;
- Guano di uccelli marini.
Fonti di fosforo (P):
- guano di pipistrello;
- polvere di ossa;
- fosforite (polvere di roccie contenenti fosforo);
- pollina.
Fonti di potassio (K):
- estratti di alghe quali laminaria nipponica ed ascophyllum nodosum;
- melasso di canna da zucchero non solforata;
- borlanda di barbabietola.
Fonti di mesoelementi (Ca – Mg – S)
- solfato di potassio (S e K);
- gesso (S e Ca ma da non usare in caso di acqua dura);
- calcare (Ca e alcalinizza il terreno);
- litotamnio (Ca e Mg oltre ad alcalinizzare);
- polvere di dolomia (come sopra).
Fonti di microelementi (B–Mn–Zn-Cu-Co-Ni etc)
- kelp (altro nome per gli estratti d’alga gia citati);
- melasso;
- polvere di basalto o comunque di roccie eruttive.
Sono cose che non trovi di certo nei growshop, ma puoi reperirle facilmente in un vivaio oppure su internet su siti di agricoltura biodinamica e biologica.
I preparati in polvere vanno applicati o direttamente nel terreno quando lo prepari, oppure sulla superfice della terra prima di irrigare direttamente. Le polveri di roccia tuttavia è meglio inglobarle direttamente nel terreno.
Tutti questi prodotti possono essere anche attivati prima di esser somministrati alle piante attraverso l’uso di thè microbici areati (areated compost tea o ACT) ma di questo magari ti parlo un’altra volta.
Se non ti va di andare fino ad un vivaio o non ne hai la possibilità, o ti fidi solo di quello che vendono i growshop (sigh!) un sostituo può essere la line di Biocanna o GuanoKalong. Personalmente non li ho mai provati, ma miei conoscenti mi dicono essere valida. In alternativa puoi prendere prodotti della linea BioBizz. Per la veg usa Fish mix (emulsione di pesce) ed Alg A Mic (estratto di alghe), mentre per la fioritura puoi usare il guano della linea GuanoKalong. Questi li ho invece provati e ti posso dire che fanno viaggiare le tue ladies che è una bellezza.
Non voglio assolutamente fare pubblicità a nessuno: semplicemente presento tutte le possibilità che durante la mia esperienza mi sono trovato davanti.
Per concludere la trattazione per sommi capi dei fertilizzanti per suolo, passo a parlare delle categorie organo-minerale e minerale. Le raggruppo in quanto la differenza principale tra le due è che gli estratti chimici nel caso di prodotti organo-minerali vengono disciolti in una matrice organica per l’appunto, la quale apporta anche zuccheri alla pianta oltre che gli elementi di cui ha bisogno per sopravvivere. La matrice organica di solito è borlanda o melasso, ecco perchè appaiono viscosi.
Riguardo al loro funzionamento c’è da dire poco. Sono sali di sintesi chimica oppure estratti da roccie grazie a particolari procedure che prevedono l’uso di solventi, alte pressioni e temperature. Non sono altro che la versione prodotta dall’uomo dei metaboliti batterici e fungini, che vengono somministrati alle piante bypassando tutto il sistema della rete alimentare del suolo descritta prima. E come detto precedentemente, non solo la rimpiazzano, ma la spazzano completamente via tramite la loro azione.
In questo modo le radici assorbono direttamente tutto il nutrimento che viene somministrato loro senza l’azione regolatrice del suolo, che a questo punto diviene un medium inerte e senza vita, esponendo la pianta al rischio di sovrafertilizzazione oltre a lasciare sguarnita delle sue difese naturali le radici che possono divenire bersaglio dei patogeni.
C’è da dire tuttavia che funzionano e funzionano anche bene, dando alla pianta immediatamente tutti gli elementi di cui necessita per il suo sviluppo sin dalla prima somministrazione, senza dover attendere che i nutrienti debbano essere processati ulteriormente.
Per quanto riguarda la categoria degli organo-minerali, troviamo la linea BioBizz con Bio-Grow per la vegetativa e Bio-Bloom per la fioritura. Lascia perdere top max che fa davvero nulla e bio heaven che invece è sinceramente troppo sovrapprezzato per I benefici che ti da. Per quanto riguarda la categoria minerale non ho esperienza diretta, ma posso dire dai risultati che ho visto qui su IC che tutte le linee fanno il loro sporco dovere, da Canna a Bionova a GHE oppure Advanced Nutrients e compagnia cantando: magari qui fatti consigliare da chi li ha provati e fatti dare una tabella dei dosaggi indicativi. Se non ti va di farti spelare dal gestore del tuo growshop, per vegetare vanno bene concimi per l’orto, mentre per fiorire… bhè basta che abbia basso tenore di azoto ed alti valori di fosforo e potassio. Per intenderci deve avere sull'etichetta una composizione NPK del tipo 3-9-11, mentre nel caso del fert per la vegetetativa 7-5-5, ovvero con valori di azoto più alti per sostenere la costruzione di rami e foglie. IMPORTANTISSIMO in questi casi è sincersarsi del fatto che questi preparati siano intesi per essere applicati su colture destinate al consumo umano, e soprattutto che non contengano metalli pesanti come contaminanti (soprattutto piombo, mercurio ed alluminio). Nel dubbio contattare il produttore o passare ad alternative più sicure.
Alla fine della fiera sorge spontanea la domanda da un milione di euro: “Sapendo tutto ciò, che faccio??”
Come avrai capito la mia scelta personale è abbastanza chiara, tuttavia ognuno ha le sue esigenze e detesto influenzare il giudizio altrui. Ti presento quindi una lista di pro e contro imparziale in modo che tu possa decidere autonomamente.
Organico
PRO
- cure ridotte al giardino, soprattutto riguardo gli infestati;
- rischio quasi nullo di sovrafertilizzare le piante;
- aromi e sapore del prodotto finale esaltati. Nello specifico dovendo fumarti ciò che coltivi, il fumo risulta più leggero e per nulla fastidioso in gola;
- aereazione del medium aumentata e maggiore ritenzione idrica;
- risultati tanto migliori quanto più tempo vive la pianta: benefici indoor, ma anche e soprattutto outdoor;
- possibilità di prelevare il suolo direttamente dal campo, senza doverlo acquistare;
- possibilità di riciclare il proprio suolo all’infinito.
CONTRO
- I prodotti organici hanno durata di 2 anni al massimo;
- I preparati hanno bisogno di tempo per essere assimilati dalla pianta. In caso di deficienze le piante ci mettono più tempo a recuperare;
- Bisogna prendersi la briga di declorare l’acqua;
- Bisogna fare attenzione a non aggiungere prodotti contenenti sali per non danneggiare la microfauna del terreno;
- Ammendanti organici più difficili da reperire su mercato rispetto a quelli di sintesi.
Minerale
PRO
- nutrienti subito disponibili;
- crescita e rese superiori in tempi minori;
- meno lavoro nell’ammendare il terriccio inizialmente;
- per cicli brevi, è un’alternativa da tenere in considerazione;
- Prodotti più facilmente reperibili sul mercato.
CONTRO
- più lavoro da parte del coltivatore che deve fare il lavoro che avrebbero fatto qualche miliardo di forma di vita al posto suo, come bilanciare il nutrimento in base alla fase di crescita e regolare il pH del terreno, tanto per dirne due;
- Serio rischio di sovrafertilizzare e quindi di bloccare la crescita della pianta;
- Controllo dei patogeni sempre cura solo del coltivatore;
- Rigenerazione del suolo lenta e non più di due-tre volte in totale;
- Sapore ed odore con meno note rispetto ad un coltivo organico.
Se mastichi un po’ di inglese, ti consiglio di farti un giro nelle sezioni che riguardano la coltivazione in terra. È da li che ho appreso tutto quello che so di coltivazione della cannabis, specialmente sulla coltivazione organica. Se ti dovesse interessare, a tal proposito ti consiglio di leggere questo libro: “Teaming with Microbes: The Organic Gardener's Guide to the Soil Food Web”. Purtoppo lo trovi solo in inglese, ma scoglio linguistico a parte, è un ottimo manuale per avvicinarsi a questo modo di coltivare, o se vogliamo di intendere il nostro mondo. [...]
PS
Scusa la risposta chilometrica, ma volevo essere sicuro di darti il consiglio migliore possibile. Mi rendo conto che sono stato un po’ lacunoso ma non volevo dilungarmi ancora ulteriormente."
Volevo terminare il post con un ringraziamento per gli utenti della sezione inglese "Organic Soil" del sito, ed in particolare: Suby, jaykush, VerdantGreen, vonforne, CT Guy, Clackamas Coot, Microbeman, mad librettist e secondtry. Thank you all guys, you taught me so much.
Dal momento che questo è un tema a me molto caro e che sull'argomento a mio avviso ci sono troppi punti oscuri, ho deciso una volta per tutte di fare chiarezza sull'argomento, postando in discussione pubbliaca la mia risposta. O per meglio dire quella che era nata come una risposta e poi ha finito col divenire una discussione abbastanza articolata.
Spero che quanto scritto possa tornare utile anche ad altri utenti:
" Venendo a noi per quanto riguarda buoni fertilizzanti per terra bisogna fare una premessa sul modo in cui intendi coltivare le tue piante, ovvero se vuoi andare totalmente in organico, oppure se intendi usare prodotti minerali a matrice organica (organo-minerali appunto) o ancora totalmente minerali.
Nella coltivazione organica ti trovi a dover sustentare la microfauna del tuo terreno (batteri, funghi, protozoi, nematodi ed amebe) e ciò implica che devi usare acqua declorata: basta decantare l'acqua del rubinetto un paio di giorni e sei apposto, o in alternativa puoi arearla con un aeratore per acquari o ancora usare acqua piovana (a meno che tu non viva a in un posto con forte inquinamento atmosferico); io ad esempio uso un aereatore da 250L/h in un secchio da 10L per 24h. Così facendo elimini il cloro, un agente battericida che viene immesso negli acquedotti comunali per evitare che l'acqua ferma nelle tubature ristagni ed imputridisca. Il cloro tuttavia non è un agente selettivo ed impedisce anche ai nostri batteri benefici (in realtà è un consorzio di microorganismi) di proliferare. Più un’acqua è ossigenata e più è favorevole al nostro scopo: creare un ambiente in cui vivano bene organismi aerobi, vale a dire che hanno un metabolismo basato sulla respirazione ossidativa come tra l’altro facciamo anche noi. All’opposto vi sono gli organismi anaerobi aka "the bad guys", il cui metabolismo è basato invece sulla fermentazione: sono gli stessi che fanno diventare aceto il vino, ma anche il latte in yogurt, oppure che danno il classico odore putrescente al pesce vecchio.
Ma cosa fanno esattamente questi stramaleddetti microorganismi aerobi che così disperatamente dobbiamo salvaguardare e tutelare? Essenzialmente si prendono loro cura delle piante al posto nostro.
Tutto comincia con batteri e funghi, le forma di vita più piccole, che colonizzano l’area all’interfaccia tra le radici ed il terreno (rizosfera) e qui convertono la materia organica in prodotti assimilabili dalle piante in cambio degli essudati zuccherini che le radici rilasciano. I nutrienti sono tuttavia all’interno dei corpi di questi batteri e divengono realmente disponibili per le piante solo una volta che questi muoiono oppure vengono predati da organismi più grandi: nematodi, protozoi ed amebe.
In questo modo il rischio di sovrafertilizzare le nostre piante è quasi nullo. il sistema infatti si autobilancia in base alle necessità della pianta, la quale decide quanti zuccheri rilasciare influenzando così il numero dei batteri e dei funghi che sono la base della rete alimentare. Inoltre I nostri microrganismi proteggeranno per noi le nostre piante, assicurandosi che nessun patogeno intacchi la loro fonte di nutrimento in quanto in grado di secernere sostanze antibiotiche (la penicillina è sintetizzata da una muffa). Questi essenzialmente sono i benefici a breve termine. Col passare del tempo essi contribuiscono anche a migliorare la struttura del terreno e la sua capacità di ritenere i nutrienti.
So che ve lo stavate domandando, ma la risposta è no: non vi portano pure il caffè a letto la mattina, tuttavia lavorano al posto vostro per le vostre piante… e gratis.
In realtà le intercorrelazioni che vi sono tra questi organismi sono più complesse, in quanto i ruoli di predatore e preda non sono così definiti: ecco perchè più che di catena si parla di rete alimentare del suolo, un vero e proprio network che mantiene connessi tutti gli attori fin qui presentati ed altri di cui non mi metto a discutere poichè di minor interesse rispetto a quello di cui stiamo parlando. Giusto per non apparire troppo misterioso, mi limito a dire che nell’ordine vengono microartopodi, macroartopodi per arrivare sino a mammiferi ed uccelli.
Tanto per averne un’idea, allego uno schema esplicativo di quanto detto sinora
Sebbene descrivere il funzionamento di un suolo organico sia complesso, il suo mantenimento è altrettanto semplice. Passo a riassumere gli accorgimenti principali:
- Usare una frazione variabile dal 20% fino al 50% di humus/compost quando si prepara un terreno; forniamo così un inoculo dei nostri organismi benefici, miglioriamo la struttura del terreno, aggiungiamo sostanze nutritive e lo aiutiamo a mantenersi in un intervallo di pH che sostenga la vita delle nostre piante.
- Usare acqua declorata.
- Non usare fertilizzanti a base di sali, in quanto in grado di uccidere i nostri organismi benefici per shock osmotico.
Dopo tutto questa introduzione, passiamo pure ad esaminare le fonti di cibo che possiamo adoperare per foraggiare il nostro piccolo esercito di microorganismi. Visto quanto detto sino ad ora è più corretto porre in questi termini la questione piuttosto che parlare semplicemente di fertilizzanti.
Fonti di azoto (N):
- Sangue di bue;
- Epitelio idrolizzato;
- Cornunghia (farina di zoccoli e corna);
- Emulsione di pesce o ancora meglio idrolisi di pesce;
- Guano di uccelli marini.
Fonti di fosforo (P):
- guano di pipistrello;
- polvere di ossa;
- fosforite (polvere di roccie contenenti fosforo);
- pollina.
Fonti di potassio (K):
- estratti di alghe quali laminaria nipponica ed ascophyllum nodosum;
- melasso di canna da zucchero non solforata;
- borlanda di barbabietola.
Fonti di mesoelementi (Ca – Mg – S)
- solfato di potassio (S e K);
- gesso (S e Ca ma da non usare in caso di acqua dura);
- calcare (Ca e alcalinizza il terreno);
- litotamnio (Ca e Mg oltre ad alcalinizzare);
- polvere di dolomia (come sopra).
Fonti di microelementi (B–Mn–Zn-Cu-Co-Ni etc)
- kelp (altro nome per gli estratti d’alga gia citati);
- melasso;
- polvere di basalto o comunque di roccie eruttive.
Sono cose che non trovi di certo nei growshop, ma puoi reperirle facilmente in un vivaio oppure su internet su siti di agricoltura biodinamica e biologica.
I preparati in polvere vanno applicati o direttamente nel terreno quando lo prepari, oppure sulla superfice della terra prima di irrigare direttamente. Le polveri di roccia tuttavia è meglio inglobarle direttamente nel terreno.
Tutti questi prodotti possono essere anche attivati prima di esser somministrati alle piante attraverso l’uso di thè microbici areati (areated compost tea o ACT) ma di questo magari ti parlo un’altra volta.
Se non ti va di andare fino ad un vivaio o non ne hai la possibilità, o ti fidi solo di quello che vendono i growshop (sigh!) un sostituo può essere la line di Biocanna o GuanoKalong. Personalmente non li ho mai provati, ma miei conoscenti mi dicono essere valida. In alternativa puoi prendere prodotti della linea BioBizz. Per la veg usa Fish mix (emulsione di pesce) ed Alg A Mic (estratto di alghe), mentre per la fioritura puoi usare il guano della linea GuanoKalong. Questi li ho invece provati e ti posso dire che fanno viaggiare le tue ladies che è una bellezza.
Non voglio assolutamente fare pubblicità a nessuno: semplicemente presento tutte le possibilità che durante la mia esperienza mi sono trovato davanti.
Per concludere la trattazione per sommi capi dei fertilizzanti per suolo, passo a parlare delle categorie organo-minerale e minerale. Le raggruppo in quanto la differenza principale tra le due è che gli estratti chimici nel caso di prodotti organo-minerali vengono disciolti in una matrice organica per l’appunto, la quale apporta anche zuccheri alla pianta oltre che gli elementi di cui ha bisogno per sopravvivere. La matrice organica di solito è borlanda o melasso, ecco perchè appaiono viscosi.
Riguardo al loro funzionamento c’è da dire poco. Sono sali di sintesi chimica oppure estratti da roccie grazie a particolari procedure che prevedono l’uso di solventi, alte pressioni e temperature. Non sono altro che la versione prodotta dall’uomo dei metaboliti batterici e fungini, che vengono somministrati alle piante bypassando tutto il sistema della rete alimentare del suolo descritta prima. E come detto precedentemente, non solo la rimpiazzano, ma la spazzano completamente via tramite la loro azione.
In questo modo le radici assorbono direttamente tutto il nutrimento che viene somministrato loro senza l’azione regolatrice del suolo, che a questo punto diviene un medium inerte e senza vita, esponendo la pianta al rischio di sovrafertilizzazione oltre a lasciare sguarnita delle sue difese naturali le radici che possono divenire bersaglio dei patogeni.
C’è da dire tuttavia che funzionano e funzionano anche bene, dando alla pianta immediatamente tutti gli elementi di cui necessita per il suo sviluppo sin dalla prima somministrazione, senza dover attendere che i nutrienti debbano essere processati ulteriormente.
Per quanto riguarda la categoria degli organo-minerali, troviamo la linea BioBizz con Bio-Grow per la vegetativa e Bio-Bloom per la fioritura. Lascia perdere top max che fa davvero nulla e bio heaven che invece è sinceramente troppo sovrapprezzato per I benefici che ti da. Per quanto riguarda la categoria minerale non ho esperienza diretta, ma posso dire dai risultati che ho visto qui su IC che tutte le linee fanno il loro sporco dovere, da Canna a Bionova a GHE oppure Advanced Nutrients e compagnia cantando: magari qui fatti consigliare da chi li ha provati e fatti dare una tabella dei dosaggi indicativi. Se non ti va di farti spelare dal gestore del tuo growshop, per vegetare vanno bene concimi per l’orto, mentre per fiorire… bhè basta che abbia basso tenore di azoto ed alti valori di fosforo e potassio. Per intenderci deve avere sull'etichetta una composizione NPK del tipo 3-9-11, mentre nel caso del fert per la vegetetativa 7-5-5, ovvero con valori di azoto più alti per sostenere la costruzione di rami e foglie. IMPORTANTISSIMO in questi casi è sincersarsi del fatto che questi preparati siano intesi per essere applicati su colture destinate al consumo umano, e soprattutto che non contengano metalli pesanti come contaminanti (soprattutto piombo, mercurio ed alluminio). Nel dubbio contattare il produttore o passare ad alternative più sicure.
Alla fine della fiera sorge spontanea la domanda da un milione di euro: “Sapendo tutto ciò, che faccio??”
Come avrai capito la mia scelta personale è abbastanza chiara, tuttavia ognuno ha le sue esigenze e detesto influenzare il giudizio altrui. Ti presento quindi una lista di pro e contro imparziale in modo che tu possa decidere autonomamente.
Organico
PRO
- cure ridotte al giardino, soprattutto riguardo gli infestati;
- rischio quasi nullo di sovrafertilizzare le piante;
- aromi e sapore del prodotto finale esaltati. Nello specifico dovendo fumarti ciò che coltivi, il fumo risulta più leggero e per nulla fastidioso in gola;
- aereazione del medium aumentata e maggiore ritenzione idrica;
- risultati tanto migliori quanto più tempo vive la pianta: benefici indoor, ma anche e soprattutto outdoor;
- possibilità di prelevare il suolo direttamente dal campo, senza doverlo acquistare;
- possibilità di riciclare il proprio suolo all’infinito.
CONTRO
- I prodotti organici hanno durata di 2 anni al massimo;
- I preparati hanno bisogno di tempo per essere assimilati dalla pianta. In caso di deficienze le piante ci mettono più tempo a recuperare;
- Bisogna prendersi la briga di declorare l’acqua;
- Bisogna fare attenzione a non aggiungere prodotti contenenti sali per non danneggiare la microfauna del terreno;
- Ammendanti organici più difficili da reperire su mercato rispetto a quelli di sintesi.
Minerale
PRO
- nutrienti subito disponibili;
- crescita e rese superiori in tempi minori;
- meno lavoro nell’ammendare il terriccio inizialmente;
- per cicli brevi, è un’alternativa da tenere in considerazione;
- Prodotti più facilmente reperibili sul mercato.
CONTRO
- più lavoro da parte del coltivatore che deve fare il lavoro che avrebbero fatto qualche miliardo di forma di vita al posto suo, come bilanciare il nutrimento in base alla fase di crescita e regolare il pH del terreno, tanto per dirne due;
- Serio rischio di sovrafertilizzare e quindi di bloccare la crescita della pianta;
- Controllo dei patogeni sempre cura solo del coltivatore;
- Rigenerazione del suolo lenta e non più di due-tre volte in totale;
- Sapore ed odore con meno note rispetto ad un coltivo organico.
Se mastichi un po’ di inglese, ti consiglio di farti un giro nelle sezioni che riguardano la coltivazione in terra. È da li che ho appreso tutto quello che so di coltivazione della cannabis, specialmente sulla coltivazione organica. Se ti dovesse interessare, a tal proposito ti consiglio di leggere questo libro: “Teaming with Microbes: The Organic Gardener's Guide to the Soil Food Web”. Purtoppo lo trovi solo in inglese, ma scoglio linguistico a parte, è un ottimo manuale per avvicinarsi a questo modo di coltivare, o se vogliamo di intendere il nostro mondo. [...]
PS
Scusa la risposta chilometrica, ma volevo essere sicuro di darti il consiglio migliore possibile. Mi rendo conto che sono stato un po’ lacunoso ma non volevo dilungarmi ancora ulteriormente."
Volevo terminare il post con un ringraziamento per gli utenti della sezione inglese "Organic Soil" del sito, ed in particolare: Suby, jaykush, VerdantGreen, vonforne, CT Guy, Clackamas Coot, Microbeman, mad librettist e secondtry. Thank you all guys, you taught me so much.