grahambond
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Guida allo SCRog e dintorni
by FoZ integrato by Grahambond
Come avevo promesso e con un po di ritardo causato dall'alto tenore di terpeni nell'aria, ecco la guida sullo Scrog e dintorni anche per gli utenti di ICmag.. Mi tocca per colpa del limite di foto per post farne due consecutivi.
E' da un po di tempo che lavoro su alcune guide (tecniche di coltivazione) online per raggrupparle tutte in un'unico 3D, in italiano. Il lavoro è l'insieme delle guide migliori, secondo me, presenti nel web, tradotte ed integrate con il lavoro fatto da Foz di Mariuana.it, del quale avevo salvato un file txt.
Spero sia di vostro gradimento, e se aveste dei suggerimenti da integrare o correggere ditemelo tranquillamente, la aggiornerò.
Infine 2 gg buoni mi ci son voluti per impaginarla in modo leggibile e scorrevole sul forum. Ciao a tutti e buona lettura.
SCRoG è l'acronimo di SCReen of Green (Schermo di Verde). E' una tecnica di coltivazione sviluppata intorno agli anni '60 negli USA quando non si usavano ancora le lampade HID nelle growroom e serviva massimizzare l'utilizzo dei neon che erano la fonte principe di illuminazione.
1- Qualche cenno di illuminazione
Immaginiamo una fonte luminosa qualsiasi. Alla sorgente abbiamo una data intensità della luce che misuriamo in lumen/m2; man mano che ci allontaniamo dalla fonte l'intensità luminosa diminuirà in quanto la luce iniziale si 'distribuirà' su una superficie maggiore.
E' un po' la stessa cosa che accade in uno stagno quando lanciamo un sasso: vedremo delle onde circolari e concentriche che sono ben definite al centro e diventano sempre più deboli (fino a sparire) via via che si allontanano.
Riguardo alla rapporto che c'e' tra distanza della lampada e lumen, effettivamente l'intensità luminosa decade abbastanza velocemente man mano che ci allontaniamo dalla sorgente.
Per la precisione diminuisce di 1/4 al raddoppiare della distanza.
Il seguente grafico vi può dare un idea di quanto sto dicendo:
Ogni bulbo, di data potenza (espressa in Watt -W-), ha un suo raggio di azione entro cui è efficiente, maggiore è il wattaggio più grande sarà la superficie illuminabile.
Usando delle lampade con pochi Watt come i neon o piccole HID da 70-150-250 Watt, il mio raggio di azione è piuttosto esiguo e avendo a che fare con una pianta adulta in fioritura di 80-100cm. non riuscirò ad illuminare adeguatamente le cime più basse. Questo non vuole dire che la pianta non fiorirà… semplicemente, i fiori più bassi e lontani dal bulbo, saranno considerevolmente più piccoli e meno resinosi rispetto a quelli vicini alla lampada.
Ciò non preclude affatto l'uso di lampade di wattaggi minori a scapito della produttività.
Vedremo adesso come, usando alcuni accorgimenti, si possa arrivare ad avere buone produzioni con lampade poco potenti.
2- SCRoG - le basi -
A- La Rete
Il concetto di base è molto semplice: limitare la crescita verticale e promuovere invece la crescita orizzontale, in questo modo otterremo che la pianta e tutte le sue cime saranno equidistanti dalla lampada avendo le stesse condizioni per svilupparsi come piace a noi. Questo finalità può essere perseguita in modo molto efficace mediante l'utilizzo di una rete semi-rigida, di quelle usate nelle recinzioni; la forma delle maglie non è importante, quadrata, esagonale, rettangolare va bene è invece importante che esse non siano troppo piccole, 5cm. è una buona 'taglia'.
Una volta che la pianta ha raggiunto un'altezza variabile tra i 20 e i 30 centimetri viene posta sotto la summenzionata rete e fatta crescere orizzontalmente utilizzando delle stringhe per assicurarla e guidarla al meglio. E' consigliato l'uso di cloni sul cui sesso non ci siano dubbi, scoprire un maschio abbarbicato sotto la rete sarebbe una brutta sorpresa. Oltre alla perdita di tempo e alla difficoltà per toglierlo lascerebbe un 'buco' che cozzerebbe con i 'parsimoniosi prìncipi' dello SCRoG.
B- Training
Non è indispensabile 'legare' i rami ma… è caldamente consigliato farlo. L'ideale è che ad ogni buco della rete corrispondano una o due cime. Per conseguire questo scopo e per 'domare' la pianta la cosa migliore è usare le stringhe che vedete nella foto. Sono di plastica morbida con un anima di fil di ferro… di quelle che si usano per richiudere le buste dei pandori, panettoni & Affini.
Hanno il vantaggio di poter essere applicate e tolte molto facilmente e sono riutilizzabili.
Se ne trovano a pacchi nei negozi che vendono articoli per l'Ufficio.
Per chi non vuole complicarsi troppo la vita dello spago 'vulgaris' va benissimo lo stesso.
Legare la pianta sotto la rete è un arte . Si tratta di armonizzare due tendenze, a volte non proprio coincidenti. Da una parte abbiamo il nostro obiettivo di riempire uniformemente lo schermo, dall'altra invece c'è la pianta che crescerebbe infischiandosene della rete.
Innanzitutto è importante avere una pianta che 'collabori' e che abbia una 'forma idonea' ai nostri propositi, sarà pertanto necessario operare in tal senso sia modificandone la forma tramite 'topping' (vedi paragrafo - C -) sia scegliendo una qualità con le giuste caratteristiche fenotipiche (vedi fine paragrafo - D -).
Avendo a che fare con una pianta ramificata abbiamo due possibilità per sistemarla sotto la rete: o al centro oppure da un lato. (vedi schema sottostante)
- Nel primo caso dovremmo aver cura di assicurare i vari rami in modo che formino una raggiera o una spirale. E' importante che alcuni dei rami secondari (evidenziati in rosso) vengano riportati verso il centro onde evitare che questa zona rimanga 'sguarnita' di cime.
- Nel caso di una distribuzione di tipo Eccentrico il fusto sarà posto in un angolo o addirittura al di fuori del perimetro della rete, i rami principali saranno legati parallelamente gli uni agli altri e quelli secondari verranno disposti perpendicolarmente ai primi in modo da riempire gli spazi vuoti.
I rami principali andranno fatti comunque scorrere verso il bordo dello schermo in quanto tenderanno a produrre cime leggermente più grandi (evidenziate in verde) che, se poste nel centro, potrebbero mettere in ombra le vicine.
Se la pianta è ben preparata, legarla alla rete non è assolutamente un problema. L'importante è farlo periodicamente e con costanza in modo da 'maneggiare' rami molto teneri e facilmente guidabili.
Io lascio crescere i rami per 4-5 cm. prima di fissarli ricacciandoli al di sotto della rete.
Altri tipi di LST circolare:
Di seguito alcuni 'dietro le quinte' :
3
Nelle foto 2 e 3 potete osservare come il fusto principale sia legato 'sopra' la rete per il suo tratto iniziale mentre viene fatto passare al di sotto nella parte terminale.
C- Potare o non potare…
Per fare si che la pianta si distribuisca con più facilità sotto la rete è buona norma fare quello che gli anglofoni chiamano 'topping'. Al fine di promuovere lo sviluppo dei rami laterali, prima di mettere la pianta sotto la rete, le viene tagliata la parte apicale. In questo punto si ha normalmente una concentrazione ormonale maggiore rispetto ai rami laterali ed è per questo motivo, oltreché per la migliore esposizione alla luce, che la cima principale si sviluppa di più delle altre. Il taglio forza la pianta a ridistribuire tali ormoni garantendo una maggiore uniformità nella costruzione dei fiori. Non vogliamo una cima più grande delle altre che tolga luce alle sottostanti, ma bensì un mare di verde formato da tante cime della stessa taglia; lo stesso effetto visivo che avremmo con un SoG… ma con 1/4 delle piante. E' importante effettuare il topping quando la pianta è ancora giovane in modo che tutti i rami laterali abbiano modo di arrivare a toccare lo schermo nello stesso momento, una volta raggiunta una altezza di 13-15cm. è pronta per la 'decapitazione'; al fine di arrecare meno traumi possibile alla giovane piantina il taglio andrebbe fatto con una lama affilata sterilizzata seguendo un angolo di 45° proprio a livello della parte apicale della pianta.
Particolarmente consigliato è l'uso della tecnica di potatura FIM(o Fuck I Missed). Se con la precedente metodologia avremo lo sviluppo di due nuove cime, con la FIM invece otterremo la produzione di molti più siti di crescita (da 3 a 8). Contrariamente al taglio 'tradizionale' a 45° in questo caso faremo un taglio a 'conca': servendoci di una lametta morbida che piegheremo a U e useremo come un cucchiaio
andremo a scavare la punta della pianta.
E' importante NON tagliare completamente il germoglio apicale, dovremo aver cura di lasciare intatto un 20% del medesimo. In pratica non avremo una ablazione totale ma solamente della punta, la base rimane al suo posto tagliata a ciotola. La figura sottostante dovrebbe essere d'aiuto ma… solo la pratica vi renderà perfetti… armatevi di lamette, coraggio…e mano ferma!
Primo piano del taglio apicale
Questi sono alcuni dei risultati che si possono ottenere con la tecnica FIM:
Rispettivamente in vegetativa ed in fioritura avanzata.
Qua una scheda molto interessante per mettere a confronto le due principali tecniche Topping(o potatura) contro la tecnica denominata FIM (Fuck I missed)
D- Quante piante?
Lo SCRoG è l'ideale in piccoli setup con piccole HID o neon; nulla comunque ci vieta di 'scroggare' con una lampada da 1000W e 2m2 di rete… ci sarà richiesta un po' di manutenzione in più per curare uno schermo più grande.
Nel decidere quante piante mettere sotto la rete dovremmo tenere in conto un dato fondamentale: usando lo SCRoG rispetto al normale metodo di coltivazione abbiamo bisogno in fase vegetativa di un tempo che va da una a tre settimane IN PIU' per riempire completamente tutta la rete. Quindi aumentando il numero delle piante diminuiremo il tempo necessario al riempimento.
Prendiamo come esempio una piccola grow room di 60cm. x 60cm. il numero ideale è 4 piante, ma volendo accorciare i tempi possiamo decidere di ospitarne fino a 6; se invece aspettare non è un problema sotto la rete fioriranno 2 piante.
In quest'ultimo caso la produzione sarà migliore (cime più grandi) visto che la pianta maturerà in vegetativa più a lungo, ma effettivamente il guadagno non è marcato e tra le tre consiglio la prima soluzione con 6 piante e cicli più corti.
Riguardo all riempimento potremo optare tra due tipologie estreme (o tutte le varianti intermedie) che differiscono tra loro per densità. Possiamo decidere di mettere in fioritura uno screen non ancora completamente riempito; oppure lasciare vegetare le piante per un periodo maggiore, riempire completamente la rete consentendo una crescita verticale di una decina di cm., e quindi portare tutto a fioritura.
Nel primo caso avremo un cuscino di cime appena sopra lo schermo
nel secondo caso otteremo uno schermo più denso, con cime più allungate e un aspetto a 'foresta'.
Ritengo che con lampade di basso wattaggio sia auspicabile adottare la soluzione 'a cuscino' mentre invece con lampade con maggiore capacità di penetrazione (400W e superiori) sia possibile effettuare uno SCRoG più denso.
Un dato fondamentale da considerare è che una volta posta in fioritura la pianta non smette di crescere, tutt'altro, va incontro ad una fase di 'streching' di cui dobbiamo tener conto; possiamo mettere in fioritura uno schermo al 80-85% e continuare le training session durante le prime due settimane di tale fase oppure fare fiorire una rete già molto fitta e guadagnare cm. di cime in altezza. Questa crescita varia per entità e durata a seconda della genetica della pianta; la Silver Pearl della Sensi Seeds ha una fase di allungamento piuttosto ridotta mentre alcuni fenotipi di Bubble Gum della WhiteLabel ('sottomarca' della Sensi) hanno uno streching più evidente; la Cinderella99 (Brothers Grimm) può addirittura raddoppiare la sua altezza in fioritura.
Scroggando una pianta sconosciuta è buona norma metterla a fiorire avendo cura di non riempire tutta la rete per evitare di essere 'sorpresi' da eventuali over-streching che porterebbero le cime troppo vicine alla lampada (do per scontato che chi usa lo SCRoG ha problemi di altezza con la sua grow room ).
Alcune qualità consigliate per lo SCRoG: Silver Pearl - Northern Light - Cinderella99 - Bubble Gum
E- Sfoltimento
E' consigliabile sfoltire periodicamente lo schermo soprattutto se è molto fitto. Questo per promuovere la circolazione dell'aria attorno alle cime e evitare la formazione di funghi e muffe.
Di sicuro toglieremo le foglie gialle, ingiallite o secche e tutti quei rametti che rimasti sotto la rete non riescono a prendere luce sufficiente.